E’ forse l’argomento clou della giornata ma, dando un occhio a quello che sta avvenendo in borsa tra i diretti interessati, forse lo è solo per i media magari perchè gli investitori, a conti fatti, non ci stanno vedendo niente di nuovo se non il solito tono da scalpore della stampa. Parliamo dell’ipotesi fusione Monte dei Paschi – Banco BPM. Periodicamente questo dossier tende a riaffiorare. In questo caso, in più, ci sono delle indiscrezioni secondo cui l’integrazione tra le due banche, da portare in porto ovviamente non in tempi brevi, avrebbe il supporto del governo guidato da Giorgia Meloni. Anche su questo punto, però, non è che ci sia proprio chissà quale grande novità visto che, avendo messo il bastone tra le ruote alla fusione Unicredit – Banco BPM, era facilmente prevedibile che lo scenario migliore per l’esecutivo dovesse essere quello dell’integrazione con Monte dei Paschi.
Il fatto che tutto potesse essere prevedibile non significa che sia infondato. La fusione Monte dei Paschi – Banco BPM è un’ipotesi che c’è da tempo sul tavolo nell’ambito dei risiko bancario italiano. Tutto vero, quindi ma nessuna reazione in borsa sia perchè, come abbiamo detto in precedenza, non c’è effetto sorpresa e sia perchè gli investitori oggi sembrano avere ben altro a cui pensare piuttosto che ai rumors sul risiko bancario visto che a Piazza Affari è in atto un netto peggioramento del sentiment. E così, a differenza di quello che di solito è avvenuto in passato quando hanno fatto irruzione rumors sul consolidamento delle banche, a questo giro le azioni MPS registrano un calo del 2,6 per cento a 8,5 euro mentre quelle di Banco BPM perdono il 2,5 per cento a 12,6 euro. In pratica le due quotate sono tra le peggiori di tutto il Ftse Mib.
Crédit Agricole Italia in mezzo alla fusione Banco BPM – Monte dei Paschi?
La possibile fusione tra Banco BPM e MPS non è la sola ipotesi sul tavolo. Ce ne è una seconda che, sotto certi punti di vista, potrebbe avere più possibilità di successo: quella tra Banco BPM e Crédit Agricole Italia, controllata italiana della francese Crédit Agricole. Questo sono le due ipotesi, inconciliabili tra loro, di evoluzione del risiko bancario. O l’una o l’altra quindi ma sempre tenendo fermi i tempi lunghi.
E’ curioso evidenziare che questa mattina si parla di tanto di appoggio del governo alla fusione MPS Banco BPM nell’ottica della creazione del terzo polo bancario italiano, ma in realtà la vera notizia riguarda l’ipotesi alternativa ossia la fusione BPM Crédit Agricole Italia perchè è essa che è stata espressamente citata dall’amministratore delegato di Crédit Agricole, Olivier Gavalda nel corso di un suo intervento. Il manager ha infatti affermato che nel caso in cui Piazza Meda dovesse proporre una una fusione con Crédit Agricole Italia, tutto verrebbe esaminato con la massima attenzione. Gavalda ha quindi aggiunto che Crédit Agricole è una banca storica da anni presente in Italia e da sempre impegnata a sostenere l’economia italiana. In questa seconda dichiarazione si potrebbe leggere quasi un messaggio al governo italiano.
Ad ogni modo al di là delle dichiarazioni la sola cosa certa è che Crédit Agricole sta da tempo valutando diverse opzioni strategiche dopo aver alzato la sua partecipazione nel capitale del Banco BPM ad oltre il 20 per cento.
Le reali possibilità della fusione tra Banco BPM e MPS
La frecciatina di Gavalda al ruolo di Crédit Agricole in Italia è chiaramente un messaggio indiretto rivolto al governo italiano che, come noto, vedrebbe meglio la fusione con MPS. Piazza Meda ad oggi ha in mano il 3,7 per cento di MPS e non ha mai chiuso la porta ad una possibile fusione (l’ad Castagna ha sempre detto che le strade sono appunto due: Crédit Agricole Italia o Monte dei paschi).
Detto questo non è necessario essere dei grandi esperti per capire che, dopo aver fortemente voluto la fusione MPS Mediobanca, l’esecutivo privilegia la strada dell’integrazione con Banco BPM. I francesi si potrebbero quindi trovare davanti la golden power, Monte dei Paschi no. I numeri di una eventuale operazione a tre, di cui stamattina i media italiani parlano, sarebbero da capogiro: la fusione Mediobanca – MPS – Banco BPM porterebbe alla nascita di una banca che varrebbe almeno 47 miliardi di euro.
E’ una proiezione che ci sta ma le tempistiche affinchè ciò si possa realizzare sono davvero lunghe. Monte dei Paschi e Mediobanca non sono neppure fuse ancora e servirà tempo per una loro integrazione. E poi ci sarebbero i classici problemi di governance che potrebbero allungare ancora il tutto. Insomma tutte le ipotesi sono sul tavolo. Al mercato, però, almeno oggi questo dossier non sembra interessare più di tanto.
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