Azioni Tesla, delisting più difficile del previsto: flop in arrivo per Musk?

Il riconoscimento da parte di Elon Musk dell’esistenza di ostacoli che potrebbero rendere difficile (impossibile?) il suo sforzo di delisting e, dunque, di portare l’azienda fuori dai mercati di Borsa, e l’emergere di un’altra società di auto elettriche che potrebbe attrarre crescente interesse da investitori chiave, sono alcuni dei problemi che assillano le menti degli investitori di Tesla.

Gli aspetti di timore non mancano di certo, a cominciare dalla mossa di JPMorgan Chase & Co., che ha cancellato qualsiasi aspettativa nel suo target price, dopo la notizia che potrebbe vedere Musk comprare le azioni dagli investitori alla cifra di 420 dollari per azione. L’analista di JPMorgan, Ryan Brinkman, che valuta attualmente Tesla in “sell”, ha detto che un accordo del genere “è potenzialmente lontano persino dall’essere proposto formalmente”.

La notizia della decisione di JP Morgan segue un rapporto secondo cui il fondo sovrano dell’Arabia Saudita – lo stesso investitore che Musk ha descritto come fulcro del suo piano di privatizzare Tesla – stava in realtà prendendo in considerazione l’acquisto di una partecipazione in un’altra società statunitense di auto elettriche. Il fondo per gli investimenti pubblici saudita, che ha recentemente acquistato quasi il 5 percento di Tesla, è infatti in trattativa per un investimento separato di 1 miliardo di dollari in Lucid Motors, che permetterebbe un controllo della neonata casa automobilistica, secondo quanto riferito da Reuters.

Ricordiamo che la scorsa settimana le azioni di Tesla sono crollate del 14%, per il calo più pronunciato da febbraio 2016. A nuocere è anche lo “strano” atteggiamento di Musk, non nuovo a esuberanze o a drammatiche riflessioni pubbliche, che ha parlato a cuore aperto in un’intervista al New York Times sostenendo – ad esempio – di prendere un farmaco per poter dormire e di aver trascorso un anno terribile a causa di Tesla, e che il peggio deve ancora arrivare.

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