Azioni Tesla sono crollate a picco! Momento per comprare a super-sconto?

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Quella di ieri è stata una giornata drammatica per le azioni Tesla. Il titolo del gruppo dell’auto elettrica ha segnato un ribasso di oltre 6 punti percentuali precipitando a quota 167,82 euro. Il nuovo sell-off che si è abbattuto sulla quotata di Musk ha incrementato il passivo accumulato dal titolo nel corso dell’ultimo anno. Come si può vedere dal grafico in basso, infatti, rispetto ad un anno fa, le quotazioni di Tesla sono oggi più basse del 48 per cento.

Addirittura dal confronto con la quotazione di inizio anno, emerge un ribasso del 58 per cento. Non va meglio limitando l’analisi solo al breve termine. Rispetto ad un mese fa, infatti, oggi i prezzi delle azioni Tesla sono più bassi del 12 per cento.

Insomma da qualsiasi angolazione si osservano i grafici storici, il risultato non cambia. Il 2022 è stato (e continua ad essere) un anno disastroso per il gruppo dell’auto elettrica.

Teoricamente i continui ribassi che hanno investito Tesla, hanno reso molto convenienti i prezzi della quotata. Chi è da tempo in attesa del momento giusto per comprare azioni Tesla potrebbe prendere in considerazione la possibilità di acquistare adesso.

Praticamente, però, il fatto che le valutazioni di Tesla siano così basse non è un elemento sufficiente per acquistare il titolo e inserirlo nel proprio portafoglio di investimento. Serve altro a partire dalla presenza (almeno potenziale) di drivers rialzisti. La vera domanda da porsi diventa quindi: ci sono elementi catalizzatori potenti che rendono conveniente comprare le azioni Tesla ai prezzi attuali?

Ora è vero che quando parliamo di azioni tutto può avvenire e che nessuno ha la sfera di cristallo, tuttavia ci cono alcuni elementi di cui tenere conto. Il primo è fresco fresco e riguarda proprio quello che è avvenuto nella giornata di ieri. E si perchè se il titolo Tesla è crollato non è stato per causa accidentali ma per motivi ben precisi.

Elon Musk sempre più sotto accusa

Iniziamo col dire che sono mesi che Elon Musk non viene più considerato una sorta di condottiero che porta Tesla alla conquista del mondo. Lo scenario non è più quello dello scorso anno, l’auto elettrica non è più un dogma destinato per forza divina ad un futuro di successo ma soprattutto, come abbiamo visto in precedenza, il valore delle azioni Tesla è in caduta libera da inizio anno. Se a ciò si aggiunge il fatto che Musk, negli ultimi mesi, ha dato l’impressione di essere più interessato a Twitter che a Tesla, si possono comprendere i motivi per cui il magnate non viene più guardato con religioso ossequio dagli azionisti.

Ebbene ieri i nodi sono venuti al pettine (e come visto l’effetto sui prezzi è stato devastante). Uno dei principali azionisti della società, Leo KoGuan, ha infatti messo sul banco degli imputati tutto il consiglio di amministrazione di Tesla che, dal suo punto di vista, si è reso colpevole di immobilismo dinanzi all’andamento disastroso che il titolo Tesla ha subito negli ultimi mesi. KoGuan ha ricordato a tutto il vertice del gruppo che i prezzi rispetto ad un anno fa sono dimezzati e che tutto questo è avvenuto senza che dal consiglio di amministrazione arrivasse una sola idea su come reagire alla situazione.

Quello che ci chiediamo noi in conclusione del post è: esiste un modo per reagire oppure oramai l’andamento di Tesla (complice il contesto di riferimento) è legato ad altre variabili che poco dipendono dal team di Musk? Una sola cosa è certa: un patron più presente sarebbe senza dubbio di aiuto e invece il vecchio condottiero sembra avere davvero la testa altrove (ad esempio su Twitter).

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