Fase 2, verso la normalità. Le prospettive degli Italiani in una indagine di Gfk sugli effetti del coronavirus

L’inizio della Fase 2 sembra sempre più vicino e si comincia a pensare al dopo. Quali saranno le prime cose che faranno gli Italiani non appena sarà terminato il lockdown? Le misure restrittive dovrebbero decadere il 3 maggio, dopodiché si comincerà a parlare di un seppur lento ritorno alla normalità.

Un quadro abbastanza accurato lo ha dipinto GfK, che da fine febbraio monitora i cambiamenti degli stili di vita, delle abitudini, e delle scelte di consumo degli Italiani, questa settimana focalizzando l’attenzione in particolare su alcuni aspetti:

  • In che modo evolve il sentiment dei consumatori dopo un mese di lockdown
  • Quali sono le prime cose che gli Italiani pensano di fare appena potranno tornare a uscire e muoversi liberamente
  • Come affronteranno le vacanze estive

Grazie al monitoraggio settimanale di GfK possiamo avere una percezione più accurata di quali sono gli effetti prodotti dalla pandemia di coronavirus, e dalle misure restrittive che il Governo italiano si è trovato ad adottare al fine di ridurre la diffusione del contagio.

La paura del virus non è ancora passata, non del tutto quanto meno, ma in compenso gli Italiani iniziano ad adattarsi alla nuova normalità. Inevitabile che persista una profonda preoccupazione per quelli che sono gli aspetti meramente economici riguardanti il prossimo futuro, tant’è che gli acquisti non essenziali vengono rimandati a data da destinarsi.

Intanto affiorano, grazie all’analisi di GfK, i primi desideri degli Italiani, quello di riabbracciare i propri cari, ma c’è chi non vede l’ora di viaggiare, chi di andare al ristorante e chi a fare semplicemente shopping.

Il tracking settimanale di GfK è stato avviato a febbraio, in questo modo è risultato possibile osservare le conseguenze del coronavirus sulle abitudini dei consumatori italiani. Nelle ultime due settimane sono affiorate alcune novità in particolare che riflettono l’evoluzione del sentiment, ecco quali.

Le preoccupazioni per l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus si stabilizzano, andando così di pari passo con il rallentamento dei contagi registrato nelle ultime settimane in Italia. Il lockdown però è stato prolungato fino al 3 maggio, e questo non può che accrescere le preoccupazioni legate all’economia, non solo per il futuro del Paese, ma anche per il presente delle famiglie italiane.

Il giudizio sul sistema Paese rimane positivo, secondo quando rilevato da GfK, ma “crescono le attese degli Italiani nei confronti del mondo politico”.

Vengono rimandati gli acquisti di generi non essenziali. La corsa all’accaparramento di beni di prima necessità, con il ‘saccheggio’ dei negozi di alimentari visto nei primi giorni di lockdown, si è notevolmente ridotta, mentre iniziano ad arrivare dei segnali che indicano la voglia di ripartire, di tornare alla normalità e alla propria vita.

Per ora si tratta però di una tendenza ancora timida, sovrastata dalla prudenza, e quindi dalla scelta di limitare le spese a prodotti essenziali. Il 25% degli intervistati non ha ancora preso alcuna decisione per quel che riguarda ad esempio la stagione estiva, mentre ha già rinunciato alle vacanze circa il 16% degli Italiani.

Si pensa al dopo crisi e al ritorno alla normalità. Con l’approssimarsi della data del 4 maggio, che dovrebbe segnare la fine del lockdown, sempre più persone iniziano a pensare a cosa fare quando si tornerà alla normalità. Sarà probabilmente una forma sbiadita di normalità, ma sarà un inizio.

Al primo posto tra le ‘cose da fare’ appena cadranno le misure restrittive c’è la visita a casa di parenti o amici, risposta che ha dato circa il 27% degli intervistati. Alta anche la percentuale di quelli che non vedono l’ora di tornare a viaggiare, che è del 23% circa.

Il 17% degli intervistati invece spera di poter andare al ristorante, in un pub o in discoteca. Cresce, in particolar modo nell’ultima settimana, il numero di persone che al primo posto tra le cose da fare a fine quarantena mette lo shopping (5%). La restante parte si divide tra chi spera di poter andare prima di tutto in palestra o a fare attività sportiva all’aria aperta, e chi vorrebbe andare al cinema, oppure prendere parte ad eventi pubblici quali concerti, spettacoli teatrali e festival.

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