Si è mossa per prima la Campania, con il governatore Vincenzo De Luca che ha emesso una ordinanza per imporre l’uso della mascherina all’aperto a tutte le ore del giorno. Poi anche il Lazio e la Basilicata hanno deciso di andare nella stessa direzione con altre due ordinanze con le quali si impone di indossare la mascherina anche quando si è all’aperto.

Al momento quindi, a partire dalla giornata di oggi, sabato 3 ottobre 2020, la mascherina è obbligatoria anche all’aperto e a tutte le ore del giorno solo in Campania, Lazio e Basilicata. Si potrà evitare di indossare la mascherina solo nel caso in cui si stia praticando attività sportiva o motoria, ma stando ai provvedimenti presi è obbligatorio indossarla anche se ci si trova da soli a camminare in strada.

Presto mascherina obbligatoria all’aperto in tutta Italia?

Dopo le regioni del centro sud che abbiamo citato, anche il governo sembra intenzionato a ricorrere a misure di questo tipo da applicare all’intero territorio nazionale. Si parla quindi di mascherina obbligatoria in qualsiasi circostanza quando si esce di casa, e a tutte le ore del giorno, non solo dopo le 18 come stabilito a partire da metà agosto.

Ad anticipare la notizia è l’Adnkronos, che preannuncia quali saranno le disposizioni inserite nel nuovo DPCM Conte, che conterrà evidentemente norme più severe finalizzate a ridurre la diffusione del coronavirus nonostante al momento si tratti di un virus la cui pericolosità per la salute è estremamente ridimensionata rispetto alle prime fasi della pandemia.

La decisione verrà presa dopo l’incontro del Cdm di lunedì sera, occasione in cui si andranno anche a definire i contorni della proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021.

Mascherina obbligatoria sempre anche all’aperto per ‘difenderci dal virus’

Nella regione Lazio, a partire dalla giornata di oggi, la mascherina sarà obbligatoria anche all’aperto e a tutte le ore del giorno. L’ordinanza emessa dal governatore Nicola Zingaretti, secondo quanto riportato da alcuni media, dovrebbe servire a “fare in modo che la libertà degli Italiani non venga ulteriormente violata, in quanto una risalita dei contagi ci metterebbe di fronte all’ipotesi di un secondo lockdown”.

Per ora quindi assistiamo ad una forma di limitazione della libertà degli Italiani meno grave rispetto a quella che verrebbe rappresentata dal lockdown, per contenere la diffusione di un virus che secondo i dati pubblicati dal CDC (Center for Disease Control and prevention) ad oggi ha un tasso di sopravvivenza che per le persone di età compresa tra 0 e 49 anni è superiore al 99,98%.

Il tasso di sopravvivenza scende naturalmente con l’avanzare dell’età di chi ha contratto il virus, sicché tra i 50 e il 69 anni scende a 99,5%, per passare a 94,6% per chi ha un’età superiore ai 70 anni.

Questi dati peraltro non evidenziano il fatto che buona parte delle persone conteggiate tra i morti di coronavirus, ad esempio in Italia, non sono morte effettivamente di coronavirus ma per altre patologie. E ci sono persino persone annoverate tra i decessi covid che sono morte in un incidente, e altre che quando sono morte (per altre cause) erano negative al tampone ormai da mesi.

Ad ogni modo per difenderci da questo virus, quindi nel tentativo di ridurre il numero dei casi di contagio, in Italia si pensa di imporre l’uso della mascherina all’aperto a tutte le ore del giorno. Fino ad ora invece la mascherina era obbligatoria solo:

  • nei luoghi chiusi aperti al pubblico
  • dalle 18 alle 6 anche all’aperto negli spazi in cui tendono a crearsi assembramenti

In che direzione si muoverà il governo Conte?

Ora però il presidente del Consiglio ha anticipato, nel corso di una conferenza stampa, che l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto e a tutte le ore del giorno potrebbe essere esteso a tutta Italia.

Durante la conferenza stampa che si è svolta alla fine dei lavori del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles, il premier ha spiegato che “non ha preso ancora decisioni al riguardo” ma che “sta valutando” la possibilità di introdurre l’obbligo di indossare la mascherina sempre anche all’aperto.

Su Il Giornale leggiamo inoltre che tra le misure che potrebbero essere introdotte con il nuovo DPCM c’è anche l’obbligo per bar e ristoranti di chiudere entro le 22, o forse l’orario di chiusura slitterà alle 23.

In generale le sanzioni per chi non rispetta le nuove norme andranno dai 500 euro ai 3.000 euro e si parla già della possibilità di inviare l’esercito a presidiare quelle zone in cui potrebbero verificarsi assembramenti e dove l’obbligo di indossare la mascherina potrebbe non essere rispettato.

Per sapere esattamente quali saranno le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm dovremo aspettare la serata di lunedì, data alla quale è stato fissato il Consiglio dei Ministri nel corso del quale si deciderà se estendere all’intero territorio nazionale l’obbligo di mascherina anche all’aperto a tutte le ore del giorno.

L’obbligo in questo caso varrebbe sia nei luoghi chiusi aperti al pubblico che all’aperto anche quando si cammina per strada.

Secondo quanto riportato dall’Adnkronos all’interno del nuovo DPCM potrebbe essere inserito anche un richiamo per i governatori delle varie regioni, ai quali l’esecutivo potrebbe rivolgere un invito ad allinearsi con il governo senza allentare la presa rispetto ai controlli sul territorio.

Si provvede dunque a ribadire le norme che impongono un limite di massimo 200 spettatori per eventi che si svolgono in luoghi chiusi, e di 1.000 spettatori per quelli all’aperto. Inoltre se fino ad oggi poteva accadere che le ordinanze regionali si allontanassero dalle disposizioni del governo centrale a seconda delle situazioni rilevate sul territorio, probabilmente questo non verrà più tollerato da Roma.

I paletti fissati dai DPCM verranno fatti rispettare con maggiore attenzione, per garantire che tutti i territori rispettino le regole imposte dal governo centrale senza eccezioni. Si inizia a parlare di tolleranza zero, insomma come se la pandemia stesse mietendo vittime a non finire e riempiendo gli ospedali di malati terminali, mentre invece i numeri dicono tutt’altro.

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