Con il Coronavirus crolla anche il mercato immobiliare, per il 2020 prevista una flessione del 20 per cento

Anche il mercato immobiliare sta accusando il colpo inferto dalla crisi economica legata al Covid-19, con un vero e proprio crollo delle vendite stimato, secondo gli esperti di Nomisma, intorno al 20 per cento per il 2020. La crisi del mattone sta anche comportando una riduzione del prezzo degli immobili che dovrebbe ridursi del 2,5 per cento circa.

Un popolo di risparmiatori, quello italiano, che non esita però a spendere sul mattone, visto come un investimento tra i più sicuri. E tuttavia la crisi economica legata all’emergenza Coronavirus ha toccato anche il mercato immobiliare, che è andato incontro ad un drastico calo delle vendite, mentre fino a pochi mesi fa si investiva anche comprando casa all’estero.

In quali Paesi conviene di più comprare casa?

Un mercato che aveva tutto sommato retto l’impatto, o almeno così sembrava in una prima fase dell’emergenza Coronavirus, ma che ora sta mostrando di accusare il colpo. Si continuava a comprare, soprattutto all’estero, in alcuni dei Paesi europei in cui acquistare casa è più conveniente.

Negli ultimi anni infatti i Paesi in cui gli Italiani preferivano comprare casa erano soprattutto gli Usa, i Paesi dell’Est Europa, ma anche Portogallo, Grecia, Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Gran Bretagna e Irlanda.

E per quel che riguarda il prezzo degli immobili all’estero, possiamo anche stilare una rapida classifica delle cinque città europee in cui comprare casa conviene di più.

  • Lisbona (tra i 2.000 e i 3.400 euro al metro quadro)
  • Berlino (tra i 2.450 e i 6.700 euro al metro quadro)
  • Stoccolma (tra i 2.750 e i 4.600 euro al metro quadro)
  • Madrid (tra i 2.900 e i 4.430 euro al metro quadro)
  • Barcellona (tra i 3.150 e i 5.300 euro al metro quadro)

Secondo uno studio portato avanti da Scenari Immobiliari, è proprio Lisbona infatti la città in cui conviene investire in ambito immobiliare. La capitale del Portogallo presenta infatti immobili con un prezzo al metro quadro che si aggira mediamente tra i 2.000 ed i 3.400 euro, ed è anche una meta particolarmente amata ed apprezzata.

Troviamo poi Berlino, con un prezzo al m2 che si attesta intorno ai 2.450 ed i 6.700 euro, seguita da Stoccolma, che per quanto la Svezia sia un Paese abbastanza caro dove vivere, presenta prezzi che si aggirano tra i 2.750 ed i 4.600 euro al metro quadro.

Con l’emergenza Covid-19 crolla anche il mercato immobiliare

Nel mattone gli Italiani continuano a vedere un investimento sicuro, preferendolo a molti strumenti finanziari oggi accessibili ad una fetta di popolazione che col tempo aveva continuato ad ampliarsi.

Il Coronavirus, ed in particolare la crisi economica che le misure di contenimento adottate hanno prodotto, ha però cambiato non poco le cose. Il mercato immobiliare ha subito un crollo negli ultimi mesi in particolare, ed ora si stima che il 2020 chiuderà con un calo del 20% circa delle vendite, ed una riduzione del prezzo degli immobili che secondo le ultime rivelazioni di Nomisma dovrebbe attestarsi intorno al 2,5%.

Sul portale Business Insider è stato pubblicato di recente un interessante approfondimento nel quale il direttore di SoldiExpert Scf, Salvatore Graziano, spiega in che modo il mercato immobiliare sia stato “drogato” nel corso degli anni passati, e come questo abbia penalizzato le vendite in molti Comuni italiani. 

Non sono pochi infatti i casi di proprietari di immobili che non riescono a vendere i propri immobili per via del fatto che non ci sono acquirenti disposti a pagare quello che in Italia viene spesso ritenuto il prezzo di mercato dell’immobile.

Il vice direttore di Banca Generali, Andrea Raganini, ha illustrato un interessante punto di vista sull’andamento del mercato immobiliare, evidenziando almeno due elementi che meritano un’attenzione particolare.

Prima di tutto l’offerta delle case in vendita è il doppio rispetto alla domanda, poi c’è da tener conto dell’aspetto meramente qualitativo dell’offerta, in quanto la qualità di molti immobili è molto bassa.

Raganini fa notare che difficilmente, se la situazione in cui ci troviamo rispetto alla crisi economica legata all’emergenza Coronavirus dovesse persistere, il prezzo delle case riprenderà a salire, specie con un’offerta così superiore alla domanda.

Per quel che riguarda invece la qualità degli immobili in vendita, Raganini evidenzia che oggi il 74 per cento degli immobili in Italia rientra tra le classi energetiche peggiori (G, F, E) il che naturalmente non contribuisce a rendere appetibile l’immobile. Specie se si considera che a partire dal 2021 le nuove abitazioni dovranno essere costruite necessariamente a consumo energetico zero, il che le fa rientrare nelle classi A e B della classificazione energetica.

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