Elon Musk: su Marte “ci saranno molti lavori da fare” e propone la servitù debitoria

Non esattamente il messaggio più ‘politically correct’ quello trasmesso via social da Elon Musk, recentemente diventato l’uomo più ricco del mondo secondo l’agenzia Bloomberg. L’eccentrico patron della Tesla ha infatti fatto un accenno alla sua visione del domani, fornendo alcuni particolari riguardanti quel processo di colonizzazione dello spazio che in un futuro non troppo lontano potrebbe divenire realtà.

Lasciamo da parte, almeno per il momento, tutti quei dettagli strettamente tecnici che riguardano i viaggi interplanetari. Si tratta infatti di un percorso ancora molto lungo e costellato di ostacoli. Non è neppure detto che un giorno sia realmente possibile raggiungere tali ambiziosi obiettivi, ma qualora dovesse accadere, ecco in che modo i coloni meno abbienti potrebbero ‘pagarsi il viaggio’.

L’idea di Elon Musk è quella di permettere a chi non dispone di risorse finanziarie particolarmente ingenti, di pagarsi il viaggio con il lavoro che svolgerà sul Pianeta Rosso. Tuttavia si tratta di una visione che ora come ora non andrebbe molto d’accordo con le leggi vigenti.

Elon Musk ha fatto un cenno alla questione dalla sua pagina Twitter, ma sono veramente tanti gli interrogativi che si frappongono tra le idee di Musk e la loro realizzazione pratica. Non si sa praticamente nulla del tipo di società che un domani potrebbe essere costruita su un altro Pianeta, a cominciare dalla moneta da usare, dalla suddivisione del lavoro o dai modelli politici.

Musk, che con il suo patrimonio da 188,5 miliardi di dollari è divenuto di recente l’uomo più ricco del mondo secondo Bloomberg, prova a darci un’idea di come si potrebbe anzitutto permettere a chiunque di raggiungere il pianeta Rosso, dove in un modo o nell’altro, qualcuno dovrà pur andare a costruire un ambiente abitabile.

E quale modo migliore se non attraverso il buon vecchio sistema della servitù debitoria? L’idea di Elon Musk ha subito suscitato qualche legittima perplessità, ma di preciso cosa ha proposto l’eccentrico miliardario di origini sudafricane?

Circa i criteri da utilizzare per selezionare i componenti di una futura colonia su Marte, Musk ha spiegato che “bisgnerà fare in modo che chiunque possa andarci se lo desidera, con prestiti disponibili per coloro che non hanno denaro”, ma come esattamente?

I coloni su Marte ripagheranno il debito con il lavoro

Qualcuno ha chiesto se l’idea fosse quella di far lavorare i coloni marziani per ripagare il debito contratto per il ‘costo del biglietto’, e Musk ha detto di sì, senza tanti giri di parole. “Ci saranno un sacco di lavori su Marte!” e questo renderebbe accessibile a tutti il viaggio interplanetario.

Una volta arrivati sul Pianeta Rosso poi arriverebbe il momento di saldare il debito, e con cosa se non con il proprio lavoro? Su Focus viene riportato che “come i più attenti hanno fatto notare, la società immaginata da Musk potrebbe comprendere la prima forma di servitù debitoria interplanetaria”.

La servitù debitoria prevede che il debitore ripaghi il debito contratto per pagare la traversata con il proprio lavoro, e dalla stessa rivista viene definito come “un inganno che nella storia ha legittimato forme di sfruttamento equiparabili o persino peggiori della schiavitù vera e propria”.

Il ‘problema’ è che per come stanno ora le cose, vale a dire stando alle attuali regole del Trattato sullo spazio extra-atmosferico (Outer Space Treaty, 1967) eventuali coloni sarebbero obbligati a rispondere alle leggi del Paese battente bandiera, ed in questo caso quelle degli Stati Uniti d’America, che hanno abolito la servitù debitoria nel 1833, quasi 200 anni fa.

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