Le risorse del Revovery Fund andranno ad “investimenti e riforme strutturali” il piano della BCE

I timidi segnali di ripresa che in Italia si erano visti con l’avvio della stagione estiva sono stati completamente cancellati dalle nuove restrizioni imposte dall’esecutivo nel tentativo dichiarato di contenere la diffusione del Coronavirus per la preannunciata seconda ondata.

Seconda ondata per la quale c’era stato tutto il tempo di adeguare il sistema sanitario con un massiccio incremento del numero di posti letto nelle terapie intensive, ma anche con un intervento sui trasporti pubblici, il cui sovraffollamento quotidiano vanifica ogni altra misura a cominciare dalla chiusura di bar e ristoranti, i primi a pagare il prezzo dell’inadeguatezza delle restrizioni imposte.

Il 2020 che era cominciato malissimo con l’arrivo della pandemia, è finito persino peggio, con il Paese ancora fermo su un binario morto che non porta a risultati apprezzabili nè in campo sanitario nè in quello economico.

BCE: “investimenti aggiuntivi” del Next Generation Eu avranno “ruolo di primo piano”

La speranza, probabilmente malriposta, è che il 2021 porti finalmente il Paese fuori da questo paradosso di incompetenza su ogni fronte, e che ci si possa lasciare alle spalle una gestione della pandemia che non può che far svanire anche l’ultimo residuo di fiducia nelle istituzioni.

Per uscire da questa situazione rilanciando l’economia la Bce indica la strada degli “investimenti aggiuntivi” nell’ambito del Next Generation Eu, i quali “svolgeranno un ruolo di primo piano nel sostenere la ripresa” una volta che l’emergenza sanitaria sarà finalmente terminata.

Mettendo da parte per ora le numerose contraddizioni presenti nell’assunto, soffermiamoci su quali strade indica la Banca Centrale Europea. L’Eurotower sottolinea anzitutto l’importanza del Recovery Plan per i Paesi che beneficeranno delle risorse previste dal Recovery Fund.

Il Piano dell’Italia però è fermo in alto mare da quando Matteo Renzi ha provocato la crisi di governo, e i tempi stringono, come continuamente viene sottolineato. Infatti una volta approdati alla stesura definitiva del PPNR questo dovrà essere inviato a Bruxelles per l’approvazione definitiva entro il mese di aprile.

Quanto agli investimenti finanziari previsti dai vari Recovery Plan, la Bce ricorda che la maggior parte di essi “dovrebbe essere destinata agli investimenti e alle riforme strutturali volte a favorire la crescita”.

Viene anche sottolineato che è “importante garantire l’addizionalità di tali spese rispetto a quelle nazionali, in modo che i fondi erogati dall’Ue non si sostituiscano alla spesa pubblica nazionale per investimenti”.

La Bce non esclude che questi due piani di investimento finiscano per sovrapporsi, ma anche in quel caso “ci sarebbe comunque uno stimolo, poiché le sovvenzioni dell’Ue non aumentano il debito pubblico“. La situazione in cui ci troviamo, stando a quanto spiegano dalla banca centrale è ancora di profonda incertezza anche per quel che concerne “l’evoluzione della pandemia e la velocità delle campagne di vaccinazione”.

I rischi per le prospettive mondiali infatti “restano orientati al ribasso, trainati dal riacutizzarsi della pandemia di Covid” dicono da Francoforte, ed è per questo che “il Consiglio direttivo resta pronto ad adeguare tutti gli strumenti a sua disposizione”.

La BCE conferma la necessità di un “ampio grado di stimolo monetario”

Per far fronte a questa situazione di profonda incertezza economica legata alla prospettiva del dilungarsi del periodo di restrizioni in chiave anti-Covid, la BCE ribadisce la disponibilità a seguire la linea fin qui adottata.

Per “garantire” a tutti i settori economici condizioni di finanziamento favorevoli in questa fase delicata “continua ad essere fondamentale un ampio grado di stimolo monetario” spiegano dall’Eurotower. Si proseguirà “contribuendo a ridurre l’incertezza e a rafforzare la fiducia, ciò incoraggerà la spesa per consumi e gli investimenti delle imprese, sostenendo l’attività economica e salvaguardando la stabilità dei prezzi nel medio termine”.

I rischi per la salute rappresentati dalla pandemia di Covid-19, dicono dalla Bce, sono ancora alti, ma soprattutto rappresentano un rischio per le “economie dell’area dell’euro e del resto del mondo”. Non viene precisato però che le economie a rischio sono quelle di quei Paesi che si ostinano ad adottare la linea delle chiusure forzate, peraltro di efficacia non dimostrata dal punto di vista del contenimento del contagio.

Che le misure di contenimento “stanno minando l’attività economica” d’altra parte è innegabile, ed è la stessa Bce a confermarlo nel ricordare che i dati del quarto trimestre 2020, dopo la ripresa vista nei tre mesi precedenti, saranno di nuovo in zona negativa.

Per cambiare rotta si continua ad indicare la soluzione del vaccino, mentre ci si ostina a trascurare l’aspetto della terapia. La distribuzione dei vaccini, dicono dalla Bce “induce una maggiore fiducia nella risoluzione della crisi sanitaria” e tuttavia “occorrerà del tempo prima che si raggiunga l’immunità diffusa e non si possono escludere ulteriori sviluppi della pandemia”.

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