Entro il fine settimana sono previsti ulteriori cambiamenti per quel che riguarda i colori delle Regioni, che per la maggior parte si troveranno a finire in una fascia di rischio più alta rispetto a quella in cui si trovano attualmente. Se le Regioni in zona rossa oggi sono solo due, a partire dall’inizio della prossima settimana potrebbero essere almeno il doppio.
Nella giornata di domani verrà pubblicato il nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla base del quale saranno stabilite le fasce di rischio per ciascuna Regione. I dati del nuovo monitoraggio mostreranno un quadro in peggioramento, anche se stiamo parlando di numeri che sono ancora nettamente inferiori a quelli del periodo autunnale.
Ricordiamo infatti che per determinare il colore delle Regioni fino a dicembre si utilizzavano criteri meno stringenti. Per inserire una Regione in zona rossa si doveva raggiungere un Rt di 1,5, mentre oggi basta un Rt pari a 1,25. Stesso discorso per la zona arancione, alla quale si accedeva con Rt pari a 1,25 mentre oggi basta raggiungere il valore di 1. Per restare in fascia gialla ora l’Rt deve essere necessariamente inferiore a 1.
Inoltre se prima per stabilire il numero dei positivi al Covid-19 ci si basava esclusivamente sul test molecolare, mentre ormai da diverse settimane si contano anche i positivi al test antigenico che è notoriamente meno attendibile avendo una percentuale di falsi positivi ancora più elevata.
Aumentano le Regioni in zona arancione e in zona rossa
A partire dalla prossima settimana la maggior parte delle Regioni si troveranno in zona arancione, mentre in zona gialla rimarranno decisamente in poche. Il numero delle Regioni in zona rossa è invece destinato a raddoppiare se non addirittura a triplicare con l’arrivo di Emilia Romagna, Campania e Abruzzo, ma rischiano anche Lombardia e Piemonte.
Ma partiamo dalla situazione attuale, con una sola Regione in zona bianca che è la Sardegna, e le 8 Regioni in zona gialla, cioè Calabria, Puglia, Sicilia, Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Valle d’Aosta.
In zona arancione attualmente abbiamo le province autonome di Trento e Bolzano, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Abruzzo e Campania. In zona rossa fino alla fine di questa settimana invece ci sono solo il Molise e la Basilicata.
Questo naturalmente è il quadro che abbiamo con le nuove soglie di Rt da rispettare. Se invece le soglie fossero quello che si utilizzavano in autunno, tutte le Regioni che vediamo in zona arancione sarebbero invece in zona gialla, e quelle in zona rossa, dal momento che nessuna di esse raggiunge l’Rt 1,5, sarebero tutte in zona arancione.
Non avremmo nemmeno una Regione in zona rossa, il che indica in modo inequivocabilmente chiaro che il quadro della situazione dei contagi è nettamente migliore rispetto a quello di fine 2020.
Ma quale sarà invece la situazione a partire da lunedì 8 marzo? Ci sono diverse regioni che rischiano di finire in zona rossa, e molte rischiano di passare dalla zona gialla a quella arancione.
L’indice Rt si avvicina al valore di 1 in Lazio, Calabria, Veneto e Puglia, che potrebbero passare dalla zona gialla alla zona arancione. A rischiare di finire in zona rossa invece sono Emilia Romagna, Campania e Abruzzo, ma anche la Lombardia ed il Piemonte sono vicine all’indire Rt 1,25.
Questa potrebbe essere quindi la suddivisione delle Regioni a partire da lunedì:
- Zona bianca: Sardegna
- Zona gialla: Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sicilia
- Zona arancione: Puglia, Calabria, Veneto, Marche, Toscana, Umbria, province autonome di Trento e Bolzano, Toscana, Lombardia, Piemonte
- Zona rossa: Basilicata, Molise, Emilia Romagna, Campania, Abruzzo
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