Cambiano i colori delle Regioni: solo 2 in zona rossa e almeno 12 in zona gialla. Le nuove regole

A partire da lunedì 26 aprile oltre metà delle Regioni italiane saranno finalmente in zona gialla per effetto dell’entrata in vigore del nuovo decreto con il quale, tra le altre cose, viene istituito il cosiddetto pass verde o certificato verde per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso.

Da lunedì quindi per buona parte dei cittadini italiani ci sarà un netto cambiamento rispetto alle severe restrizioni imposte fino ad oggi anche per via della sospensione della zona gialla che avrebbe dovuto protrarsi almeno fino a inizio maggio.

Molte Regioni avevano infatti da tempo tutte le carte in regola per ‘meritarsi’ la zona gialla, quantomeno se ci si basa sui parametri che lo stesso governo aveva stabilito prima della decisione di sospendere questa fascia di rischio.

Quelle Regioni, insieme ad altre che nel frattempo hanno registrato un ulteriore miglioramento dal punto di vista della diffusione dei casi positivi al Covid-19, potranno finalmente vedere un allentamento delle misure restrittive.

Tra le novità più rilevanti la riapertura di bar e ristoranti anche a cena (seppur solo all’aperto), la ripresa delle attività sportive compresi gli sport di contatto, la riaperture di teatri, cinema e musei, per non parlare della possibilità di spostarsi liberamente non solo su tutto il territorio della propria Regione di residenza, ma anche tra una Regione e l’altra a patto che siano entrambe in zona gialla.

Quali Regioni passeranno in zona gialla dal 26 aprile?

Per stabilire con certezza quali Regioni passeranno in zona gialla a partire da lunedì 26 aprile si deve attendere il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità che verrà reso pubblico nella giornata di oggi, venerdì 23 aprile.

Attualmente però la situazione appare incoraggiante, e se l’andamento dei contagi continua a rallentare, come sta accadendo da ormai almeno 4 settimane, dovrebbero essere almeno 14 le Regioni che si andranno a piazzare in zona gialla. La ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini non si è sbilanciata così tanto, ma ha comunque confermato: “penso che forse oltre 11 Regioni passeranno al giallo”.

Ma quali saranno le Regioni premiate dal report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità? In zona gialla a partire da lunedì 26 aprile dovremmo avere: Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo, alle quali dovrebbero aggiungersi anche il Molise e la Basilicata.

Sul probabile passaggio in zona gialla sono arrivati i commenti di alcuni governatori tra cui Luca Zaia che ha dichiarato: “siamo di fatto in zona gialla” ma anche gli stessi Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini che hanno confermato: “da lunedì saremo in zona gialla”, così pure il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “i numeri sono abbastanza positivi, sono molto confidente”.

Dal 26 aprile in zona rossa solo 2 Regioni

Come accennato, per avere la certezza di quali saranno esattamente tutte le Regioni che saranno in zona gialla, arancione o rossa è necessario attendere il report di stasera dell’Istituto Superiore di Sanità, ma sembra che per quel che riguarda la zona rossa saranno solo due le Regioni a rimanerci.

Per quanto riguarda la zona arancione, dovrebbero restarci ancora sia la Campania che la Calabria e la Sicilia, e a queste potrebbe andare ad aggiungersi la Puglia che se dal punto di vista dell’Rt era già ‘in regola’ da diversi giorni, restava in rosso per via del superamento della soglia dei 250 nuovi casi settimanali per 100 mila abitanti.

Se il report settimanale confermerà il miglioramento del quadro, la Puglia dovrebbe attestarsi intorno ai 231 casi per 100 mila abitanti ed uscire così dalla zona rossa.

In questo modo in zona rossa potrebbero restarci solo due Regioni. Una è la Valle d’Aosta che se dal punto di vista dei nuovi casi settimanali ha le ‘carte in regola’ attestandosi intorno ai 227, resta appesa al dato dell’Rt. Non è da escludere comunque che anche per la piccola Regione autonoma del nord-ovest ci sia il passaggio in zona arancione. Più probabile invece la permanenza in zona rossa per la Sardegna che ha un Rt a 1,31.

Quali sono gli attuali criteri per stabilire zona gialla, arancione e rossa

Recapitolando, ricordiamo che attualmente per passare in una fascia di rischio più bassa è necessario restare per “quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive”.

Quanto ai paletti che sono stati fissati per il passaggio da una zona ad un’altra, il primo criterio preso in considerazione, seppur facendone un uso del tutto improprio come abbiamo spiegato in questo articolo, è l’indice Rt. Indice che non è affatto attendibile per tutta una serie di Ragioni, ma che soprattutto non è pensato, ed è del tutto inadeguato, per indicare il livello di rischio contagio.

Vi sono poi altri 21 parametri che vengono presi in considerazione per stabilire il livello di rischio contagio di ogni Regione, che vanno dalla comparsa di nuovi focolai, al livello di occupazione degli ospedali e dei reparti di terapia intensiva in particolare. A questi si va ad aggiungere anche il numero di nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti.

Quali sono le nuove regole per la zona gialla?

Con l’entrata in vigore del nuovo decreto a partire dal 26 aprile vengono stabilite nuove regole per la zona gialla che sarà a tutti gli effetti una zona gialla rafforzata. Per cominciare sappiamo che resta in vigore il coprifuoco su tutto il territorio nazionale indipendentemente dal colore delle Regioni, con divieto di uscire di casa tra le 22 e le 5 se non per motivi di salute, esigenze lavorative e assoluta necessità.

Tra le novità che vengono introdotte a partire da lunedì quella del pass verde, che permette di spostarsi anche tra Regioni di colore diverso. E vi sono anche delle novità che riguardano gli spostamenti all’interno dello stesso Comune sia per la zona gialla che per la zona arancione.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha tenuto a precisare subito che non si tratta di un “liberi tutti”, e che ci sono ancora molte norme da rispettare. Tra queste norme che per la stragrande maggioranza non trovano alcun fondamento scientifico a cominciare dal coprifuoco che lo stesso Matteo Bassetti ha definito un “capriccio politico”, troviamo il limite anche in zona gialla alle visite a parenti o amici.

Ma cominciamo dagli spostamenti tra Regioni: se entrambe sono in zona gialla non occorre alcun pass né autocertificazioni, lo spostamento è libero dalle 5 alle 22 ed in ogni caso è sempre consentito il rientro presso la propria abitazione.

Se invece si tratta di Regioni di colore diverso occorre essere in possesso del pass verde che può avere validità di 6 mesi se rilasciato per avvenuta vaccinazione con entrambe le dosi, o guarigione dal Covid con attestato rilasciato dal medico curante, mentre la validità si riduce a 48 ore nel caso venga rilasciato a seguito di referto negativo di test molecolare o antigenico.

Sempre sugli spostamenti tra Regioni di colore diverso, se ci si sposta per motivi di salute, per comprovate esigenze lavorative, o per assoluta necessità, è sempre consentito effettuare lo spostamento munendosi di regolare autocertificazione che indichi la ragione dello spostamento.

Per quanto riguarda gli spostamenti nel proprio Comune, è comunque consentito recarsi in visita a casa di parenti o amici fino a una volta al giorno ad un massimo di 4 persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, senza contare figli minori di 14 anni ed eventuali disabili o persone non autosufficienti.

Le regole per le Regioni in zona arancione e in zona rossa

Gli stessi limiti, per quel che riguarda le visite a casa di parenti o amici, sono validi anche per le Regioni in zona arancione. Lo spostamento in questo caso però può avvenire solo nell’ambito del territorio del proprio Comune di residenza, mentre per uscire dal Comune è necessario munirsi di regolare autocertificazione.

Per chi abita in Comuni con meno di 5 mila abitanti invece è possibile anche uscire dal proprio Comune a patto che non ci si allontani oltre i 30 km e che non si raggiungano i capoluoghi di provincia. In zona arancione è consentito inoltre recarsi presso le seconde case che si trovino all’interno della propria Regione.

Quanto alla zona rossa, continua ad essere vietato uscire di casa se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o assoluta necessità. E non è consentito neppure andare a trovare parenti o amici sia che si trovino fuori che dentro il proprio Comune di residenza.

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