Giappone, via libera a un nuovo cocktail di anticorpi contro il Covid-19 prodotto da Roche

Il Giappone è il primo Paese a dare il via libera ad un nuovo cocktail di anticorpi prodotto da Roche per combattere il coronavirus.

Il colosso farmaceutico con sede in Basilea, infatti, in associazione con la società statunitense Regeneron Pharmaceuticals, ha ideato una nuova combinazione di anticorpi monoclonali (Ronapreve, casirivimab e imdevimad).

Secondo quanto affermato da entrambe le società la scorsa primavera, il nuovo farmaco, che prevede quindi la combinazione di casirivimab e imdevimad, è in grado di ridurre la durata dei sintomi e il periodo di remissione della malattia.

La decisione è stata presa dalle autorità di Tokyo dopo aver analizzato attentamente i dati ottenuti al termine della fase 3 di sperimentazione del farmaco. I risultati, infatti, evidenziano una riduzione del 70% delle probabilità di ospedalizzazione e di decesso nei pazienti a rischio.

Ora lo Stato dell’Asia orientale sarà il primo al mondo a dare il via libera per l’utilizzo del nuovo cocktail di anticorpi, mentre altri Paesi, tra i quali anche la Confederazione, continuano ad essere abbastanza incerti sull’argomento e si limitano ad approvare il farmaco solo in casi eccezionali.

Grazie anche alla collaborazione stretta con Regeneron e la sua controllata statunitense, Genentech, è da tempo che Roche è attivo nel campo dei test anti-Covid e dei medicamenti necessari contro il coronavirus. Secondo quanto pattuito, Regeneron si occuperebbe della distribuzione dei farmaci negli Usa, mentre Roche dovrebbe coprire il resto del mondo.

Inoltre al colosso renano è stato affidato il compito di ottenere l’omologazione da parte delle autorità di regolamentazione degli Usa. Levi Garraway, responsabile dello sviluppo presso il gruppo farmaceutico basilese, ha affermato: “Ronapreve ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza di pazienti Covid-19 ad alto rischio, non ospedalizzati, riducendo il rischio di ospedalizzazione e di morte“.

“Inoltre la sua capacità di mantenere l’attività contro le varianti emergenti, compresa la variante Delta, è stata dimostrata negli studi preclinici”. Il farmaco viene attualmente utilizzato anche in Svizzera, dove già lo scorso aprile il Consiglio federale aveva affermato la propria intenzione di rendere disponibili il più presto possibile nell’intero Paese delle terapie combinate con anticorpi monoclonali, al fine di proteggere tutti quei soggetti che non possono sottoporsi a vaccinazione.

Lo scorso 20 aprile, infatti, l’Ufficio federale della sanità pubblica ha deciso di puntare tutto su medicamenti promettenti contro il Covid-19, e proprio per questo alla fine la Confederazione ha stipulato un contratto con Roche per l’acquisto di 3000 dosi da prescrivere, però, solo in casi eccezionali.

Berna, quindi, può far valere una deroga in attesa che l’autorità di omologazione dei medicamenti approvi ufficialmente il farmaco in questione e dia il via libera al suo utilizzo. Roche in realtà ha già inoltrato la richiesta diversi mesi fa, quindi può commercializzare il farmaco prima che l’istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic abbia portato a termine la procedura per verificare qualità, sicurezza ed efficacia del prodotto.

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