Nuove Regioni in zona gialla da lunedì, ecco quali sono e cosa cambia col nuovo decreto dal 6 dicembre

A partire dalla giornata di lunedì 6 dicembre altre Regioni passano in zona gialla, e contemporaneamente entra in vigore il Super Green Pass e scattano i controlli del Green Pass (quello base) sui mezzi di trasporto pubblico locali, dove fino ad ora la tessera verde non era richiesta.

Una sonora stretta quindi su tutto il territorio nazionale a partire da lunedì prossimo, ma qualcosa cambia soprattutto in quelle Regioni in cui i valori di occupazione dei reparti ordinari e di terapia intensiva degli ospedali hanno superato le soglie previste per il passaggio alla successiva fascia di rischio.

Quali sono le nuove Regioni in zona gialla da lunedì

Per ora in zona gialla c’è solo il Friuli Venezia Giulia, ma a partire da lunedì ci sarà anche la provincia autonoma di Bolzano. Un cambio di colore che era già preannunciato da diversi giorni visti i numeri riguardanti incidenza settimanale nuovi casi, occupazione reparti ordinari e di terapia intensiva.

In Alto Adige il tasso di occupazione nei reparti ordinari è arrivato al 19%, cioè di 4 punti percentuale superiore alla soglia fissata al 15%, mentre nei reparti di terapia intensiva si è raggiunto il 12%, superando di due punti la soglia fissata al 10%.

Un commento sull’andamento della situazione epidemiologica nella provincia di Bolzano è arrivato dall’assessore alla Sanità del capoluogo altoatesino, Widmann, che nei giorni scorsi aveva già anticipato le misure da zona gialla come l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto laddove non sia possibile mantenere in modo continuativo la distanza di sicurezza interpersonale.

L’altra misura già introdotta in Alto Adige è l’obbligo di indossare la mascherina FFp2 sui mezzi di trasporto pubblico, tutte misure che sarebbero comunque scattate a partire da lunedì 6 dicembre “per questo motivo agli altoatesini cambierà poco” ha infatti spiegato Widmann.

Il Friuli Venezia Giulia già in zona gialla dal 29 novembre

Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione ad essere passata in zona gialla, con il cambio di colore avvenuto già il 29 novembre. Questo ha comportato quindi il ritorno delle mascherine all’aperto e l’entrata in vigore con un anticipo di una settimana per il Super Green Pass che nelle Regioni in zona bianca entrerà in vigore solo a partire dal 6 dicembre.

“Mi sembra che la situazione sia stata ben gestita” ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga “ovviamente qualche disagio c’è stato, ma assolutamente assorbito e assorbibile. Quindi sono contento per come è iniziata, sapendo che quando si prendono decisioni di emergenza all’interno di una pandemia qualche problema può esserci. Bisogna correggerlo e nel caso spiegare con chiarezza quali sono le regole condivise”.

Il governatore Fedriga ha poi provato a fare il punto della situazione nella Regione da lui amministrata. “I dati del Friuli Venezia Giulia confermano che non siamo in un periodo di discesa del contagio” ha detto Fedriga “ma non siamo più in un periodo di crescita esponenziale e questo ci fa sperare per le prossime settimane. Certezze il virus non ce le dà, possiamo solo ipotizzare delle previsioni rispetto a quanto abbiamo visto e stiamo vedendo”.

Quali Regioni rischiano di passare in zona gialla

Oltre alla provincia autonoma di Bolzano, che sarà in zona gialla a partire da lunedì 6 dicembre, ci sono altre Regioni che corrono lo stesso rischio, ma che probabilmente resisteranno in zona bianca ancora una settimana o due.

Sono infatti “sorvegliate speciali” la Lombardia e il Lazio che potrebbero passare in zona gialla prima di Natale.

Per quanto riguarda la Lombardia, nei reparti ordinari sono stati superati i 780 ricoveri, quindi una percentuale del 12% dei 6.571 posti letto disponibili. La soglia del 15% sarà raggiunta quindi quando si arriverà a 985 posti occupati, il che secondo gli esperti potrebbe avvenire entro 14 giorni.

Per quel che riguarda invece il Lazio, è stata raggiunta la soglia del 10% di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva, ma per quanto riguarda i reparti ordinari la soglia del 15% è relativamente lontana essendo stato appena superato l’11%.

Green Pass sui mezzi di trasporto pubblico locale, chi controlla?

Dal momento che a partire dalla giornata di lunedì 6 dicembre in tutta Italia scatterà l’obbligo di Green Pass ‘base’ per salire sui mezzi di trasporto pubblico locale, è legittimo domandarsi come si svolgeranno i controlli e chi se ne occuperà.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in questi giorni ha dichiarato che i controlli dal 6 dicembre in poi saranno “visibili”. Il ministro Lamorgese ha anche parlato di “controlli serrati” per quanto si tratti di una prospettiva poco realistica vista l’enorme mole di verifiche che sarebbe necessaria per tenere sotto stretto controllo tutti gli accessi ai mezzi di trasporto pubblico.

Ma come si svolgeranno materialmente i controlli e chi se ne occuperà? Mentre siamo in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del ministero dei Trasporti, le informazioni che arrivano in queste ore confermerebbero che a chiedere di esibire la tessera verde potrebbe essere lo stesso personale adibito al controllo dei biglietti.

“In questa fase ancora molto delicata per la salute pubblica, le forze di polizia e le polizie locali continueranno a dare il massimo e ad agire con responsabilità ma anche con la necessaria fermezza, effettuando controlli più serrati sulla certificazione verde con una particolare attenzione alle aree e alle fasce orarie di maggiore afflusso di persone” ha spiegato il titolare del Viminale.

“Ho chiesto ai prefetti di coinvolgere tutti i soggetti interessati, raccomandando loro di intensificare il confronto con i rappresentanti delle associazioni di categoria degli esercenti anche al fine di sviluppare una capillare opera di sensibilizzazione dei propri aderenti” ha detto ancora Lamorgese.

Stando a quanto spiegato dal Viminale, le verifiche del Green Pass saranno effettuate soprattutto a campione nei capolinea di autobus e presso le grandi fermate della metropolitana, ma anche nelle principali stazioni per il traffico ferroviario.

I controlli comunque saranno effettuati il più possibile dai bigliettai, secondo quanto riportato da La Stampa, che in quanto “incaricati di pubblico servizio” avranno la podestà di verificare il possesso della tessera verde ma per chiedere un documento di identità ed accertare quindi che il Green Pass esibito sia effettivamente intestato a chi lo esibisce, dovranno necessariamente intervenire le forze dell’ordine.

Per quanto riguarda la metropolitana i controlli non saranno effettuati sui mezzi in movimento, bensì sulle banchine alla salita e alla discesa dal mezzo. Anche per i bus i controlli saranno prevalentemente effettuati alle fermate.

Quanto alle multe per chi è senza Green Pass sui mezzi pubblici si va da un minimo di 400 ad un massimo di 1.000 euro.

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