La Legge di Bilancio autorizza i pignoramenti sui conti correnti dei debitori: cosa succederà?
Le imposte e i pignoramenti sono due facce della stessa medaglia quando si parla di sistema fiscale: le prime sono la principale fonte di finanziamento per lo Stato mentre i secondi rappresentano uno strumento di recupero di crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Partiamo dalle imposte. Costituiscono la linfa vitale delle finanze pubbliche perché servono per finanziare servizi pubblici essenziali come l’istruzione, la sanità, la sicurezza e l’infrastruttura. Questi tributi possono assumere varie forme, tra cui tasse sul reddito, l’IVA, l’IMU e molti altri. L’obbligo di pagare le imposte è una responsabilità civica di ogni cittadino e impresa, contribuendo così al benessere collettivo della società.
I pignoramenti rappresentano un’importante azione utilizzata dalle autorità fiscali per recuperare crediti da parte dei contribuenti inadempienti. Questo strumento è cruciale per mantenere l’integrità del sistema fiscale e assicurare che tutti i cittadini contribuiscano al finanziamento delle attività pubbliche.
È importante per i cittadini essere informati su obblighi, eventuali modifiche e implicazioni che possono avere sul proprio stato finanziario.
Il governo rafforza la riscossione dei debitori
È stretta sui pignoramenti: la Legge di Bilancio ha razionalizzato le procedure di pignoramento dei debitori e il meccanismo di compensazione dei crediti.
La vera novità è che l’Agenzia delle Entrate avrà accesso telematico diretto ai conti correnti dei debitori senza dover richiedere informazioni agli istituti di credito. Questo velocizzerà i procedimenti di pignoramento e ridurrà il tempo necessario per le procedure.
Tutte le altre novità: compensazioni e aliquote
Tra le novità ci sono le compensazioni limitate per debiti elevati. I contribuenti con debiti erariali e relativi accessori di importo superiore a 100.000 euro non potranno utilizzare la compensazione con i crediti come modalità di pagamento. Inoltre le compensazioni Inps saranno condizionate alla presentazione della dichiarazione dei redditi e partiranno solo a partire dal decimo giorno successivo.
Salgono le aliquote su attività e beni all’estero: l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (Ivafe) sarà raddoppiata (dal 2% al 4%( mentre l’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie) aumenterà (dallo 0,76% all’1,06%).
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