L’oro è stato a lungo considerato uno dei beni rifugio per eccellenza, in grado di proteggere i propri capitali dalle turbolenze finanziarie. Tale reputazione è stata confermata negli ultimi anni, in cui il metallo prezioso ha registrato una forte impennata del prezzo, raggiungendo livelli mai visti prima.
In particolare, nell’ultimo mese l’oro è tornato a correre, superando i 2mila dollari l’oncia e avvicinandosi al record storico di 2.075 dollari, toccato nell’agosto 2020 durante la pandemia. Questi risultati dimostrano come gli investitori continuino a confidare nell’oro come strumento di protezione dei propri risparmi.
L’oro come materiale ricercato e metodo di pagamento
L’oro è stato un materiale molto ricercato sin dalle prime civiltà della Mesopotamia, inizialmente per le cerimonie religiose e in seguito come merce di scambio e riserva di valore. La sua straordinaria resistenza e il fatto che fosse facilmente riconoscibile lo hanno reso un materiale di grande pregio.
Inoltre non bisogna dimenticare che l’oro non si altera con il tempo e mantiene intatte le proprie qualità, il che lo rende un’ottima scelta per la conservazione del valore nel tempo.
Negli anni ‘Settanta ’70 del secolo scorso, l’oro ha perso gran parte del suo ruolo come mezzo di pagamento, in seguito alla sospensione della convertibilità dei dollari americani in oro, decretata dalla fine degli accordi di Bretton Woods.
Tuttavia, il metallo prezioso ha mantenuto lo status di bene rifugio, diventando uno scudo contro l’inflazione, gli eventi geopolitici, le crisi economiche e finanziarie e le calamità. La sua esposizione è ancora considerata da molti investitori come requisito essenziale per un portafoglio diversificato e sicuro dagli imprevisti.
Perché abbiamo assistito ad un’impennata del prezzo dell’oro
Il recente aumento del prezzo dell’oro è stato innescato dalla crisi bancaria che ha portato alla bancarotta della Silicon Valley Bank il 9 marzo. Prima di questo evento, il prezzo all’oncia era appena sopra i 1.800 dollari, mentre da allora è aumentato di circa il +12%, raggiungendo anche i 2.040 dollari.
Gli investitori si sono aggrappati all’oro per cercare di prevedere l’evoluzione della crisi, che è iniziata negli Stati Uniti e si è propagata in Europa con il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs. Inoltre, le osservazioni di Jamie Dimon, AD di JpMorgan Chase, hanno aumentato l’irrequietezza, poiché ha previsto che lo stress bancario non sia ancora finito e che ci saranno ripercussioni per anni.
L’oro è anche stato spinto al rialzo dai timori di un rallentamento dell’economia statunitense, come confermato dalle ultime cifre sull’occupazione. Il numero di occupati nel settore privato è aumentato molto meno del previsto a marzo, e il conteggio delle buste paga nei settori diversi dall’agricoltura ha evidenziato la crescita mensile più bassa da dicembre 2020. Numeri così deboli fanno presagire che la stretta monetaria della Federal Reserve stia per concludersi, il che giova all’oro.
L’aspettativa di una pausa nei rialzi dei tassi d’interesse rafforza ulteriormente il prezzo dell’oro. Infatti, l’oro non distribuisce cedole, dividendi o interessi e perde il suo naturale appeal quando i tassi reali salgono, mentre rinvigorisce quando sono negativi o molto bassi.
Pertanto, in presenza di politiche monetarie espansive, come la riduzione dei tassi, il prezzo dell’oro tende a crescere. Nel 2022, quando le banche centrali sono diventate più aggressive, gli investitori hanno rapidamente ritirato i propri capitali dal metallo giallo.
Un altro fattore che ha contribuito alla recente corsa all’oro è la decisione dell’Opec+ di tagliare la produzione di petrolio di un milione di barili al giorno per tutto il 2023. Questa decisione ha immediatamente generato un’impennata del prezzo del petrolio e riacceso l’allarme contro nuove fiammate di inflazione. Pertanto, molti investitori hanno scelto di custodire i propri risparmi nell’oro come forma di protezione.
La scarsità e la capacità di conservare il valore
L’oro è favorito dalla relativa scarsità e dalla capacità di conservare il suo valore nel tempo. Inoltre, il metallo prezioso si muove generalmente all’opposto dei mercati azionari: quando le azioni calano, l’oro tende ad apprezzarsi. Queste caratteristiche lo rendono un’ottima scelta per la diversificazione dei propri investimenti.
Nonostante non sia un investimento in grado di far diventare ricchi, l’oro è spesso considerato un’opzione di protezione contro la volatilità del mercato. Questo perché, diversamente da altre forme di investimento, l’oro è un bene fisico e, come tale, non è soggetto alle fluttuazioni della borsa.
Ciò vuol dire che in periodi di incertezza economica, gli investitori spesso si rivolgono all’oro come forma di protezione contro la possibile svalutazione di altre valute o strumenti finanziari.
Tuttavia, come sottolineato precedentemente, l’oro non offre alcun rendimento e quindi può essere un investimento poco attraente in periodi di tassi di interesse elevati. Inoltre, gli investitori dovrebbero anche tenere presente che il prezzo dell’oro può essere influenzato da diversi fattori, tra cui le fluttuazioni del dollaro americano e le politiche monetarie della Federal Reserve.
Infatti è importante notare che, nonostante l’oro sia spesso considerato uno strumento di protezione, il prezzo del metallo giallo può essere altamente volatile. Anche durante i periodi in cui l’oro è stato visto come un’opzione di protezione, il prezzo può subire rapidi aumenti e diminuzioni. Ciò significa che gli investitori dovrebbero essere preparati a gestire la volatilità del prezzo dell’oro se decidono di investire in esso.
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