Stando alle ultime analisi di Assogestioni, il mese di settembre si è chiuso con flussi pari a 1,874 miliardi di euro, contro i 3,787 miliardi di euro di agosto, a causa del rallentamento dei fondi aperti, che precipitano a 808 milioni di euro da 4 miliardi di euro. Tornano in crescita i fondi chiusi, che ottengono 193 milioni di euro contro i 63 milioni di euro di agosto, e sono in positivo le gestioni di portafoglio, a quota 873 milioni di euro, contro i – 304 milioni di euro precedenti, di cui 164 milioni di euro, nelle linee retail, e 709 milioni di euro, nelle linee istituzionali.
Complessivamente, da inizio anno la raccolta netta totale è salita a 58,926 miliardi di euro, influenzato – lo ribadiamo ogni mese – dall’operazione una tantum registrata all’interno del gruppo Poste a gennaio, con risorse in entrata di 53 miliardi di euro. Da gennaio, infatti, le gestioni sono in attivo per 57,242 miliardi di euro, mentre rimangono ancora in rosso, nonostante il recupero degli ultimi due mesi, i fondi aperti (- 177 milioni di euro).
Tra le società di gestione, rileviamo come in testa per volumi di flussi ci sia Intesa Sanpaolo con 2,417 miliardi di euro, grazie soprattutto al contributo di Eurizon Capital per 2,512 miliardi di euro, mentre è in rosso per 95 milioni di euro Banca Fideuram. Al secondo posto si piazza Amundi con 729 milioni di euro, davanti a Morgan Stanley con 334 milioni di euro, Pramerica con 264 milioni di euro e Anima con 252 milioni di euro. Chiudono il periodo con un saldo negativo Generali (- 476 milioni di euro), Poste (- 1,63 miliardi di euro) e BNP Paribas (- 236 milioni di euro). Tra gli stranieri, oltre a Morgan Stanley, chiude in positivo anche Jp Morgan (164 milioni di euro).
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