Secondo quanto afferma una recente nota a cura di GAM Investments, e a firma di Jonathan Stanford, gli investitori si trovano oggi dinanzi a uno scenario simile a quello del 2008 e del 2011. Le obbligazioni convertibili, nell’attuale contesto, potrebbero essere una scelta piuttosto interessante.
Nella sua nota, infatti, Stanford rammenta come l’attuale tempesta economico finanziaria, determinata dalla pandemia da coronavirus, abbia determinato correzioni profonde nei mercati, con un significativo passaggio alla liquidità da parte degli investitori che sembra aver nuociuto in misura rilevante alle obbligazioni societarie, con conseguenti rimborsi di massa in tutto lo spettro dei fondi di credito e degli Etf.
Le richieste di riscatto – ha evidenziato GAM Investments – hanno costretto i gestori a vendere ciò che potevano, piuttosto che ciò che avrebbero voluto vendere. Ne deriva una evidente penalizzazione, soprattutto in riferimento alle obbligazioni di alta qualità con scadenze più brevi e senza necessità di rifinanziamento sul breve.
“Il risultato è che adesso è possibile trovare obbligazioni che offrono rendimenti consistenti, supportate da bilanci solidi. Esattamente come nel 2008, e di nuovo in Europa nel 2011, le svendite causate dal coronavirus hanno procurato massicce distorsioni di prezzo tra le obbligazioni tradizionali e le convertibili”, afferma la nota curata da Jonathan Stanford, secondo cui gli attuali rendimenti delle obbligazioni sono sufficienti per compensare i rischi futuri. Ma su quali bond puntare il proprio mirino.
La lista dei bond che GAM Investments sembra aver individuato comprende un lungo elenco di titoli IG (investment grade) soprattutto quanto attiene gli emittenti più solidi, che negoziano a spread creditizi. La recessione in arrivo impatterà anche su queste società, ma i tassi di insolvenza di tali aziende rimarranno molto bassi.
“I prezzi delle obbligazioni societarie incorporano uno scenario piuttosto drastico nel brevissimo termine, ma riteniamo che stiano ripagando gli investitori con rendimenti più ampi rispetto ai livelli equi. A man a mano che le acque si saranno calmate, crediamo che questi prezzi convergeranno verso il fair value, come tendono sempre a fare”, ha poi aggiunto l’esperto.
Naturalmente, un occhio di costante attenzione dovrà essere riposto nei confronti dei rischi, considerato che non è certo possibile escludere che le pressioni sui mercati finanziari rimangano a lungo prima di registrare un recupero delle quotazioni.
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