L’Ue approva 47 progetti per la decarbonizzazione: stanziati 122 milioni di euro

L’Unione europea sosterrà ben 47 progetti di decarbonizzazione attraverso lo stanziamento di 122 milioni di euro. Si tratta delle prime sovvenzioni elargite dal Fondo per l’innovazione, ossia uno dei più grandi pogrammi di finanziamento globali a sostegno delle tecnologie a bassa emissione di carbonio.

Tra questi progetti vi è anche la costruzione di:

  • una centrale per la produzione di idrogeno che sfrutti l’energia dei termovalorizzatori;
  • turbine eoliche ad alta quota ed iper-leggere;
  • un impianto per la fabbricazione di coperture solari, con alla base un’integrazione tra fotovoltaico ed acciaio;
  • nuove batterie a prova di gelo per la costruzione di nuovi battelli elettrici.

Proprio ieri sera, 27 luglio 2021, l’esecutivo Ue ha pubblicato una lista di tutte le iniziative, su piccola e larga scala, che riceveranno degli aiuti economici. Si tratta, inoltre, di proposte avanzate da 14 Paesi membri dell’Unione, Italia compresa.

Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, ha affermato: “con gli investimenti di oggi, l’Ue fornisce un sostegno concreto a progetti nel settore delle tecnologie pulite in tutta Europa per espandere le soluzioni […] in grado di contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050″.

“L’aumento del Fondo per l’innovazione proposto nel pacchetto “Fit for 55“, presentato dalla Commissione, ci consentirà di promuovere un numero ancora maggiore di progetti in futuro, accelerarne lo sviluppo e indirizzarli al mercato il più rapidamente possibile”.

Ecco i tre progetti innovativi dell’Italia

Delle 47 proposte avanzate dai vari Paesi, 32 rientrano nel bando dei progetti su piccola scala. Il criterio in base al quale sono state selezionate è stato quello di valutare la loro capacità di ridurre le emissioni di gas serra nell’ambiente rispetto alle alternative attualmente in uso.

Inoltre sono stati considerati anche il potenziale di scalabilità e l’efficacia in temrini di costi. In questo ambito, quindi, l’Italia è riuscita ad ottenere l’approvazione di tre progetti.

DrossOne V2G Parking

Si tratta di un progetto coordinato da EPS E-Mobility ideato per dimostrare la fattibilità di un sistema V2G (Vehicle-to-Grid) centralizzato e su larga scala. Per farlo, il progetto prevede di utilizzare lo stoccaggio fisso associato ai veicoli elettrici nel parcheggio del loro produttore, per poi essere spedito alle concessionarie auto e ad un accumulatore costituito da batterie di seconda vita.

Inoltre DrossOne V2G Parking servirà per fornire servizi ausiliari di riserva rapida all’operatore di rete (come ad esempio bilanciamento e regolazione della frequenza e della potenza), assieme a servizi in tempo reale, utilizzando un sistema con 280 caricabatterie veloci bidirezionali. Grazie a questo progetto si eviterebbe il 100% delle emissioni di gas serra che altrimenti verrebbero prodotte con l’utilizzo di una tecnologia convenzionale.

PIONEER

Il progetto PIONEER è coordinato da Aeroporti di Roma, Fraunhofer ISE ed Enel X, e prevede la progettazione, realizzazione e messa in esercizio di un sistema d’accumulo costituito da batterie di seconda vita del settore automotive collegato ad un impianto fotovoltaico da 30 MW.

Questo sistema verrà costruito all’interno di un aeroporto e l’energia immagazzinaa durante il giorno verrà utilizzata per coprire il picco della domanda serale, lasciando comunque un certo margine di flessibilità. Si tratta inoltre di un progetto unico nel suo genere e sarà il primo sistema d’accumulo al mondo con queste caratteristiche.

Non esistono, infatti, altri progetti di queste dimensioni che utilizzano batterie di seconda vita “reali”, provenienti da più apparecchiature originali.

H2 Valcamonica

Il progetto H2 Valcamonica sarà invece coordinato da A2A, Snam e FNM e servirà per produrre idrogeno tramite elettrolisi e immagazzinarlo al fine di coprire la domanda locale dei settori del trasporto (compreso quello ferroviario) e dell’industria.

L’elettrolizzatore sarà alimentato da energia prodotta da un impianto di termovalorizzazione. Secondo alcune stime iniziali, il progetto sarà in grado di produrre 830 tonnellate l’anno, sulla base di 48.870 MWh di energia elettrica e 16.600 metri cubi di acqua.

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