Come un fulmine a ciel sereno, arrivato proprio nel momento in cui la quotazione BCE sembrava assestarsi, Goldman Sachs ha ricordato agli investitori che un crollo del Bitcoin è sempre possibile. In un report dedicato alla criptovaluta, gli analisti americani hanno messo in guardia i traders sul rischio che una visione troppo ottimistica del Bitcoin faccia perdere di vista i rischi sempre insiti nella regina delle criptovalute. L’allert di Goldman Sachs è un chiaro segnale di invito a diffidare dalle previsioni Bitcoin 2018 troppo ottimistiche. Per la verità gli analisti americani non sono mai stati benevoli nei confronti del BTC e quindi anche l’ultimo report sul Bitcoin va preso con le dovute precauzioni del caso. 

Secondo Goldman Sachs ci sono una serie di segnali che non vengono tenuti nella giusta considerazione pur rappresentando un chiaro campanello di allarme sul possibile crollo del Bitcoin. La tempesta sulla quotazione BTC è suggerita soprattutto da elementi di tipo tecnico che sono stati messi in risalto in un’analisi realizzata per Goldman Sachs dall’analista Sheba Jafari, uno dei massimi esperti di criptovalute per la banca d’affari americana. accompagnato con previsioni corrette il suo cammino rialzista dello scorso anno.

In una nota che è stata invitata ai clienti, Jafari ha posto l’accento sul fatto che con l’arrivo della primavera una nuova fase ribassista sul prezzo del Bitcoin potrebbe essere attivata. In particolare l’analista ritiene che la recente rottura dei supporti di breve termine posti a 9.210 dollari, potrebbe spingere la quotazione BTC verso i minimi di febbraio collocati a quota 5.922 dollari. Una previsione simile sarebbe davvero una tragedia per il prezzo del BTC. Secondo Jafari “la media mobile a 200 giorni è particolarmente importante dal momento che essa ha tenuto molto bene durante un precedente calo nel settembre scorso” e quindi, prosegue l’analista,unaviolazione di tale livello oggi rappresenterebbe “il segnale di un danno strutturale, che accresce il rischio di nuovi minimi locali“. In altre parole, secondo l’esperto di Golman Sachs, il prezzo del Bitcoin potrebbe, in caso di scenario negativo, fare i conti con una serie di effetti a catena. Nella sua analisi, Jafari insiste molto sulla rottura dei supporti a breve termine poichè essi possono aprire la porta ad un “più sostenuto declino“. In quest’ottica i livelli da monitorare sono collocabile nel range compreso tra 7.000 e 7.500 dollari. Una discesa della quotazione BTC sotto questi livelli potrebbe essere il segnale di un ritorno verso i minimi di febbraio. L’andamento del Bitcoin oggi, molto debole come quello delle altre altcoin, rappresenta un campanello di allarme se si considera il parere di Jafari che, si ricordi, in autunno aveva visto bene sul rally del prezzo del Bitcoin. E se anche questa volta le previsioni sul BTC fossero esatte?

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