Il solo aspetto sul quale tutti gli investitori e gli esperti di criptovalute sono concordi è che la decisione di Google sulle app che permettono il mining delle criptovalute è arrivata nel momento meno indicato. Lo stop di Google, di per sè non tanto grave poichè prevedibile (ti dirò dopo perchè), è giunto in un momento in cui il Bitcoin stava dando forti segnali di ripresa. Con il valore del BTC oltre il muro degli 8000 dollari, infatti, si erano riaperte le possibilità circa un ipotizzato aggancio di livelli di prezzo superiori. Il recente rally del Bitcoin aveva di conseguenza portato a una revisione delle stesse previsioni sul possibile andamento della quotazione BTC nel medio termine. Ebbene, in considerazione della mossa di Google, le previsioni sul prezzo della criptovaluta- regina dovranno ora essere riviste ancora? Il Bitcoin oggi registrerà ribassi? Il clima non è positivo come dimostrano gli stessi dati in tempo reale che sono forniti da CoinMarketCap. Il valore di BTCUSD è infatti in ribasso dello 0,2% a quota 8100.
Ma cosa ha stabilito Google? In pratica la società si è allineata a quello che a suo tempo fu già deciso da Apple e ha stabilito lo stop alla presenza, nel suo store, di app per il mining delle criptovalute. L’introduzione del divieto ha unicamente origine da motivi pratici. Google, infatti, ha spiegato che tutte le applicazioni necessarie per produrre denaro virtuale pesano troppo e possono rallentare la stessa durata del telefono.
A rendere noto il divieto è stata la stessa Google che, con un comunicato molto sintetico, ha affermato: “Non consentiamo app per il mining sui dispositivi” mentre restano “permesse” tutte quelle app che gestiscono da remoto la produzione, quali le piattaforme cloud.
Secondo alcuni esperti informatici, la mossa di Google oggi, e quella di Apple ieri, derivano dalla necessità di tutelare il cliente dal rischio che smartphone e computer possano incorrere in danni interni se il mining non è gestito in modo corretto. A questo rischio si aggiungono poi quelli derivati dalla possibile esposizione nel corso del mining a malware di ogni tipo. Per finire, sempre secondo gli informatici esperti di criptovalute, va tenuto anche conto del fatto che le app per il mining aumentano la possibilità di cripto-sequestro di un dispositivo da parte di hacker.
I dati del resto sono molto espliciti. Secondo Kaspersky Lab, una nota società di cybersicurezza russa, i casi di crito-sequestro di un dispositivo per il mining da parte di hacker hanno registrato un aumento del 44,5%. Skybox Security ritiene addirittura che oggi il mining illecito di criptovalute sia addirittura diventato più popolare del ransomware ossia dei cosiddetti sistemi con cavallo di ritorno. Con tutte queste novità il valore del Bitcoin oggi deve fare i conti. Quota 8000 BTCUSD sarà mantenuta o ci sarà un ritorno della spirale ribassista.
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