Diventa sempre più difficile cercare il rilancio nel mercato criptovalutario. Ad affermarlo è Bloomberg, dopo aver osservato – tra i tanti esempi – quello di Tether, una delle risorse digitali più scambiate e, afferma, anche una di quelle presumibilmente più utilizzate per manipolare il prezzo di Bitcoin. Oltre mezzo miliardo di dollari di Tether sono stati creati nel solo mese di agosto, per una mossa che in passato avrebbe spesso coinciso con un rally di Bitcoin ma.. che non è coinciso con un simile comportamento, almeno questa volta.

Gli asset digitali si sono spostati molto più in blocco l’anno scorso, quando Bitcoin ha raggiunto il massimo storico, forse (sostiene qualche analista) proprio grazie a Tether, usato sia per stabilizzare che per manipolare i prezzi del Bitcoin. Peraltro, non è certo una novità che continue domande su Tether e Bitfinex, uno dei più grandi exchange criptovalutari del mondo, che condividono lo stesso team di gestione, abbiano perseguitato il mondo della valuta virtuale nell’ultimo anno, e soprattutto da quando Bitfinex ha iniziato a dare segnali sospetti sulla propria effettiva sostanza. La Commissione di trading sul futures delle materie prime negli Stati Uniti ha citato in giudizio entrambe le aziende a dicembre, alla ricerca di prove che Tether sia o meno effettivamente supportato da una riserva di dollari USA, come sostiene da tempo. Bitfinex e Tether hanno sede nelle Isole Vergini britanniche e non sono comunque state accusate di aver commesso un illecito.

Ad oggi, sono stati emessi 2,8 miliardi di dollari di Tether, secondo il sito web della società. La valuta digitale viene generalmente scambia per circa 1 dollaro, considerato che ogni moneta dovrebbe essere sostenuta da 1 dollaro di moneta fiat in banca. La valuta, che ha iniziato a operare nel 2015, è stata proposta come un’alternativa stabile alla volatilità di Bitcoin, fungendo da rifugio per gli investitori criptovalutari.

Tuttavia, Tether è stato più volte indicato come uno strumento utilizzato per spostare il prezzo a piacimento di monete digitali più piccole, stando a quanto almeno sottolinea un recente documento di ricerca di Chainalysis. L’anno scorso, secondo l’analisi, Tether si è legato fortemente a Bitcoin, Ether e Litecoin per circa l’85% delle volte. Quando i prezzi sono tuttavia crollati all’inizio di quest’anno, la correlazione di cui sopra è diminuita del 93%. Ma tra gennaio e giugno, EOS e NEO hanno mantenuto una nuova alta correlazione con l’uso di Tether.

Insomma, “mentre l’attività di transazione su blockchain era in declino per le principali criptovalute, i trader continuavano a vedere opportunità di profitto con alcune delle criptovalute più recenti e di minor volume” – afferma il documento Chainalysis. “L’alta volatilità per le coppie di trading Tether a basso volume è un tipico segno di attività di pump and dump”, ha concluso il documento, per poi rammentare come “un picco improvviso in un particolare volume di trading seguito da un brusco calo è caratteristico della manipolazione dei prezzi”.

Liam Murphy, portavoce per Bitfinex e Tether, ha rifiutato di commentare. Ricordiamo che Tether ha creato 515 milioni di dollari di nuovi token questo mese e che questi nuovi Tether sono stati inviati a Bitfinex. “Dopo la loro emissione, tutti i Tether passano attraverso la piattaforma di trading Bitfinex, l’unico cliente diretto di Tether” – ha detto Chainalysis. Da Bitfinex, circa l’80% del Tether viene quindi spostato in altri sei exchange come Bittrex, Poloniex, Huboi, OKEx, Binance e Kraken.

Eppure, nemmeno più di mezzo miliardo di nuovi Tether è stato in grado di influenzare il prezzo di EOS e NEO nel mese di agosto, a simboleggiare una maggiore resistenza del comparto criptovalutario alle potenziali manipolazioni.

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