Ripple, Bitcoin e Ethereum debolissimi: tutta colpa di ETH e del rinvio dell’hard fork Constantinople

Tornano le vendite su tutte le criptovalute a maggiore capitalizzazione e le top tre entrano in una sorta di stato di catalessi. Mentre è in corso la scrittura del post, il prezzo del Bitcoin, quello di Ethereum e quello di Ripple segnano ribassi non accentuati ma comunque molto radicati. In particolare, alle prime luci del mattino, la quotazione BTC è in calo dello 0,52 per cento con BTCUSD a 3470, il prezzo di XRP oggi è in flessione dell’1,74 per cento con XRPUSD a 0,3 e, per finire, la quotazione ETH è in ribasso dell’1,35 per cento con ETHUSD a quota 107. In pratica (e questa tendenza viene confermata anche dalle altre crypto e altcoin a più bassa capitalizzazione) non c’è nessuno crollo del settore (almeno questa volta) ma c’è invece una tendenza generalizzata al ribasso che conduce verso una sorta di limbo.

Quali sono le ragioni per le quali Ripple, Bitcoin e Ethereum sembrano essere finiti nelle sabbie mobili? Per dare una risposta a questa domanda, e quindi provare a capire se e come le crypto possono uscire da questo stadio di impasse, è bene andare a guardare a quelli che sono gli ultimi eventi e al loro possibile impatto sulle criptovalute.

L’attenzione, in particolare, dovrebbe essere rivolta a due distinti fatti: il nuovo rinvio dell’hard fork Constantinople e le difficoltà che l’exchange QuadrigaCX ha recentemente incontrato. 

Il rinvio dell’hard fork Constantinople è stata una brutta gatta da pelare (l’ennesima) per i team di Ethereum che, trovandosi alle prese con una serie di difficoltà, ha alla fine deciso di rimandare l’hard fork per la seconda volta. Secondo le notizie che circolano tra i siti di criptovalute gli sviluppatori avrebbero ritardato l’aggiornamento dell’algoritmo di estrazione per scopi di controllo e, allo stesso tempo, avrebbero deciso di implementare la nota “Difficulty Bomb” sulla rete.

Non c’è però solo il rinvio dell’hard fork Constantinople alla base della fase negativa che tutte le criptovaluyte attraversano. Un altro fattore che ha determinanto il momento negativo è stato lo choc provocato dalla decisione dell’exchange QuadrigaCX di avviare la richiesta di bancarotta. Ogni qual volta un exchange è costretto dagli eventi a chiudere i battenti, il mercato delle criptovalute reagisce negativamente. In questo caso, però, c’è anche di più perchè la richiesta di bancarotta è stata accompagnata da una seconda comunicazione choc. L’exchange ha intatti rivelato di aver perso l’accesso a 190 milioni di dollari di fondi dei clienti! Una bella batosta che ha inevitabilmente scoraggiato gli investitori. Per le criptovalute oggi sembra davvero essere arrivata la fase della palude. 

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