Il green pass sta ormai prendendo piede nel dibattito pubblico perché considerata una delle armi per tornare a una vita il più possibile normale. Il green pass non è altro che un certificato che dimostra che il possessore si sia vaccinato, sia guarito dal Covid-19 o abbia effettuato un tampone con risultato negativo nelle ultime 48 ore.

Nasce innanzitutto per poter viaggiare liberamente all’interno dei Paesi dell’Unione Europea e nell’Area Schengen, ma sembra che presto possa diventare un lasciapassare per varie attività. Inizialmente si è parlato di grandi eventi come concerti, cerimonie o discoteche, ma in alcuni casi si parla di attività perlopiù quotidiane, come un caffè al bar o un bicchiere al pub.

Il green pass potrebbe quindi divenire di uso comune e potrebbe essere utilizzato da milioni di persone. Trattandosi di dati sanitari si parla di dati sensibili e il tema della sicurezza non è affatto secondario.

Un aiuto può arrivare dalla tecnologia che sta dietro le criptovalute, ovvero la blockchain. Che possa essere la blockchain a offrire un supporto alla sicurezza del green pass?

Green pass e il tema della sicurezza

In tutta l’Unione Europea milioni di persone hanno scaricato il green pass, che ufficialmente si chiama certificato COVID digitale e non mostra alcun dato personale a chi lo controlla, ma solo un QR Code.

Se il possessore soddisfa i tre criteri già elencati il sensore darà il via libera, altrimenti no. Un funzionamento efficace che permette anche la non divulgazione dei dati sanitari, infatti il lettore non saprà se la persona è vaccinata, guarita o ha fatto un tampone.

C’è un problema? Tecnicamente sì, già in rete alcune siti truffaldini hanno venduto illegalmente dei certificati falsi al prezzo di 150€, che risultano corretti a chi scannerizza il QR Code, probabilmente perché riescono a sfruttare delle falle nel sistema, ma non sempre riportano nomi veri e quindi oltre che illegali sono anche inutilizzabili.

Investire in criptovalute: le potenzialità della blockchain

Il problema può essere risolto grazie al sistema della blockchain, ovvero la tecnologia che sta dietro le criptovalute, che per sua natura è meno vulnerabile di altri sistemi già in uso.

Infatti la blockchain consente ai dati di essere autentici e non mutabili, permettendo non solo ai possessori dei certificati verdi di non essere hackerati, ma nemmeno ai malfattori di produrre certificati falsi.

La blockchain è la tecnologia che sta alla base delle criptovalute, che ha permesso al Bitcoin di diventare popolare, ma soprattutto di offrire transazioni sicure e non reversibili. Negli anni non solo il Bitcoin, ma anche altre criptovalute come Ethereum, Litecoin e Ripple hanno sviluppato una propria blockchain.

La blockchain di Ethereum è inoltre utilizzata non solo per il proprio token di riferimento ETH, ma anche per tutti i token Erc-20, che oggi sono migliaia. Ethereum è diventato un vero e proprio ecosistema, dove è possibile scambiare smart contract in maniera fluida.

Il valore delle criptovalute dipende anche dal progetto che vi è dietro, ma è importante sapere che oggi è possibile investire sull’andamento del prezzo non solo al rialzo, ma anche al ribasso, ovvero puoi trarre vantaggio economico anche se il prezzo delle criptovalute scende.

Come? Grazie ai CFD, uno strumento finanziario derivato, che ti permette di investire su un asset senza però possederlo. Puoi investire con i CFD su piattaforme di broker regolamentati, come per esempio 101Investing, che ti offrono la possibilità di fare trading sull’andamento del prezzo delle valute digitali.

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Quando parliamo di blockchain discutiamo sicuramente di un prodotto che negli ultimi anni ha conquistato uno spazio importante nelle criptovalute, ma il suo utilizzo non può limitarsi solo a questo.

Usare la blockchain per il green pass? San Marino lo ha fatto ed è importante test per tutta Europa.

San Marino: la blockchain usata per il green pass

Il green pass di San Marino si basa sulla blockchain di VeChain con l’obiettivo di offrire un prodotto il più al sicuro possibile da contraffazioni. Il San Marino digital Covid certificate funziona in modo piuttosto semplice e simile al certificato UE.

In primo luogo i QR Code sono due, dove uno riporta i criteri già elencati (vaccino, guarigione e tampone), mentre il secondo associa il certificato a un NFT.

Un NFT è un non fungible token, ovvero un token unico e non replicabile. Il certificato in mano a un cittadino di San Marino è quindi unico in tutto il mondo, anche fuori dall’Europa.

La realizzazione del certificato verde di San Marino è stata finalizzata da un lavoro di collaborazione dove ha preso parte l’ente indipendente DNV, VeChain ed enti pubblici come il San Marino Innovation S.p.A., l’Istituto per la sicurezza sociale, il coordinamento della segreteria di Stato alla Sanità e alla Sicurezza sociale.

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