Chi segue la finanza e opera sui mercati, conosce l’importanza di prendere spunto dai consigli degli esperti. E ci sono alcuni personaggi che davvero ricoprono un ruolo illustre. Fra questi c’è Robert Kiyosaki, autore del notissimo best seller Rich Dad Poor Dad (Padre ricco padre povero) che nei giorni scorsi si è espresso a favore di Bitcoin.
Secondo il conferenziere, la più importante delle criptovalute avrebbe davanti a sè un futuro molto luminoso.
La presa di posizione di Kiyosaki arriva in un momento molto particolare per l’evoluzione di Bitcoin. Da un lato, infatti, è notizia di ieri il via libera della SEC al prima ETF Bitcoin (in realtà un ETF su Futures Bitcoin) mentre dall’altro la regina della criptovalute ha consolidato la sua posizione attorno ai 62 mila dollari mantenendo la porta aperta per un possibile aggancio dei massimi storici.
La soglia dei 60mila dollari
Robert Kiyosaki fa parte della lunga schiera di esperti che, nei giorni scorsi, hanno esultato non appena il prezzo del Bitcoin ha toccato nuovamente quota 60mila dollari a token. A differenza di molti altri, però, il celebre autore di Padre Ricco Padre Povero ha invitato a festeggiare mantenendo una certa cautela. Il motivo di questo approccio improntato alla prudenza è semplice: secondo Kiyosaki non è questo il momento migliore per investire in Bitcoin.
E come mai mentre tantissimi analisti e investitori sono euforici, Kiyosaki si è spinto addirittura ad affermare che non ci sono le condizioni per comprare Bitcoin adesso?
La spiegazione è logica: i prezzi del BTC sono decisamente alti e quindi acquistare adesso oltre che essere rischioso in vista di un possibile ritracciamento, è comunque poco profittevole essendo lo spazio di guadagno stretto.
Mettendo al bando l’euforia insensata che spesso caratterizza i crypto-investitori, Kiyosaki ha consigliato quindi di attendere che i prezzi del Bitcoin scendano prima di tornare ad investire. Un nuovo calo è infatti più che probabile, visto che al momento Bitcoin è salito del 50 per cento rispetto alle quotazioni minime che aveva toccato in settembre.
Per operare in questo modo, aggiungiamo noi, è però necessario usare strumenti di trading avanzato come ad esempio il Copy Trader eToro. Grazie a questa funzionalità, infatti, è possibile replicare le strategie dei traders migliori su BTC. Questo strumento può essere molto utile soprattutto per chi è alle prime armi.
Robert Kiyosaki spiega perché fidarsi di Bitcoin
Ma perché Bitcoin piace così tanto anche ai miliardari? Nel caso specifico di Kiyosaki alla base dell’apprezzamento di BTC ci sono ragioni molto particolari che vanno oltre la semplice ottica di investimento.
Secondo l’autore di Padre Ricco Padre Povero, ka moneta virtuale oggi è più affidabile di Wall Strett, del Tesoro o della Federal Reserve stessa. Anche altri miliardari hanno confessato di non vedere di buon occhio le scelte finanziarie governative; l’eccessiva quantità di denaro che banche centrali e Governi stanno continuamente stampando porta infatti a un eccessivo rischio di svalutazione che può avere un impatto negativo sui capitali.
Inoltre, verso Bitcoin non si tratta di riporre una fiducia cieca. La criptovaluta ha un protocollo pubblico virtualmente inviolabile, e non si basa quindi sulle promesse o le intenzioni di persone, che potrebbero cambiare ide a a seconda delle condizioni esterne. Con Bitcoin, quindi, non ci sono promesse in cui sperare, ma la garanzia che le cose si svolgeranno come è stato previsto, sulla base del protocollo.
Ovviamente tutto questo equilibrio durerà fino a quando il protocollo continuerà a funzionare. Le premesse sono buone visto che in 10 anni, nessuno mai è ancora riuscito a craccarlo, quindi per ora si può ipotizzare che possa proseguire al meglio ancora per molto tempo.
…E perchè non fidarsi dei governi
Come certamente sopranno gli estimatori di Kiyosaki, il celebre conferenziere non ripone la stessa fiducia dimostrata verso il Bitcoin, nei riguardi di Governi e banche centrali. Negli ambienti della finanza tradizionale, infatti, le decisioni vengono prese da persone che devono tenere conto di diversi fattori. Eventuali cambiamenti degli equilibri politici ma anche cambi di ruolo ai posti di comando, possono modificare decisioni ipotizzate o anche già prese. Un rischio che non si corre con Bitcoin.
Ma a cosa si riferisce Kiyosaki quando parla di enti inaffidabili? Non serve essere degli esperti di finanza per comprendere che il primo esempio di istituzione tradizionale inaffidabile sia òla Federal Reserve. La banca centrale americana, infatti, ha sempre affermato che l’inflazione alta sarebbe stata una parentesi ma la realtà dei fatti sembra invece suggerire che il balzo dei prezzi possa essere duraturo. Quale buona fede, quindi, si può riconoscere in questo cambio di opinione che, inevitabilmente, è destinato ad indurre l’investitore in confusione?
La domanda è ovviamente retorica e fa da base alla netta preferenza espressa da Kiyosaki nei confronti del matematico Bitcoin rispetto alle incerte istituzioni tradizionali.
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