Nell mondo degli investimenti mantenere il sangue freddo e la lucidità è fondamentale per non passare dall’euforia per un guadagno improvviso allo sconforto per non l’essersi accorti per tempo del cambio di direzione dei prezzi.
E’ proprio per questo motivo che il settore del trading non è andato a tutti ma solo a chi, grazie ad una buona preparazione e una discreta esperienza, è in grado di gestire i movimenti di mercato. In particolare è la capacità di mantenere la razionalità di fronte alle oscillazioni (sia verso l’alto che verso il basso) a fare la differenza.
Il comparto delle criptovalute, per sue caratteristiche fisiologiche, tende a mettere queste emozioni a dura prova. Non che gli altri mercati (come ad esempio borse e forex siano da meno), ma è il settore degli asset digitali ad essere contraddistinto dalla presnza di un margine di volatilità alta e improvvisa. Quando si decide di investire in criptovalute è fondamentale non lasciarsi travolgere dai momenti di panico. Cedere alla paura e rinunciare alla razionalità significa rischiare di andare incontro a perdite economiche molto importanti.
C’è un termine tecnico, ovviamente in lingua inglese che descrive bene questo fenomento: panic selling. Queste due parole si possono tradurre con espressioni del tipo “vendere in preda al panico” o “panico di vendita”; il significato comunque non cambia. Subisce il panic selling quell’investitore che, dinanzi a un repentino ribasso dei prezzi, chiude le sue posizioni temendo un’ulteriore flessione dei valori.
Prima di analizzare cosa è avvenuto nel corso dell’ultimo sell-off delle criptovalute, ricordiamo ai nostri che un valido metodo per gestire la paura sui mercati è quello di fare pratica con un conto dimostrativo. La demo, infatti, consente di trarre esperienza dai panic selling senza rischiare di rimetterci soldi veri. Oggi tutti i migliori broker online offrono il conto dimostrativo gratuito. Tra i più interessanti c’è eToro con ben 100 mila euro virtuali a disposizione del trader per fare pratica.
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La lezione dell’ultimo sell-off delle criptovalute
Una evidente dimostrazione di quello che avviene nel corso di un panic selling si è avuta nei giorni scorsi a seguito del crollo delle criptovalute. Con il Bitcoin, sceso vicino alla soglia dei 48mila dollari a token ed Etheereum che è arrivato a circa 3.900 dollari, molti investitori si sono fatti prendere dal panico.
Ad affermarlo è stato Nigel Green, Ceo della società DeVere Group, finanziaria con valore di 10 miliardi di valore di mercato. Chi ha venduto i Bitcoin a causa del crollo, ha affermato l’esperto dalle pagine di Investing.com, ha particamente regalato i prori token a investitori emotivamente più solidi. Non serve avere la sfera di cristallo per immaginare ciò che adesso faranno quelli investitori che hanno comprato Bitcoin a buon prezzo: li useranno per proteggersi contro il rischio inflazione.
Come ricordato da Green, infatti, il Bitcoin e altre valute digitali possono essere considerate una sorta di scudo contro l’inflazione grazie anche alla loro offerta limitata “che non viene influenzata dal prezzo“.
E’ proprio per questa natura, aggiungiamo noi, che il Bitcoin viene sempre più spesso inserito nei portafogli trading anche di quegli investitori che non hanno mai mostrato particolare entusiamo per le criptovalute. Anche i piccoli trader possono operare in questo modo. Fondamentale, però, è utilizzare strumenti avanzati come ad esempio il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile replicare le strategie dei traders più bravi. La funzione del Copy Trading è disponibile anche in modalità demo (immagine in basso).
Sell off criptovalute un regalo ai trader coraggiosi
La lezione che si può dedurre dall’ultimo panic selling che ha interessato le criptovalute è appunto questa: chi crede nella moneta virtuale, compra nei momenti in cui la quotazione è in calo mentre gli altri si fanno travolgere dall’irrazionalità.
Ciò avviene perchè questi traders sanno perfettamente che il denaro digitale globale, senza confini e decentralizzato è chiaramente il futuro. Come si può vedere dal grafico in basso, il prezzo del BTC è quasi raddoppiato da gennaio 2021. “Quanti altri investimenti possono dirlo?“, si chiede provocatoriamente Green.
Certo, questo è un dato su base annua e il trend al rialzo non ha evitato le classiche oscillazioni delle cripto. Due volte Bitcoin ha raggiunto un massimo storici, per poi scendere, e anche di parecchio. Ma bisogna sempre tenere una visione più ampia.
Bitcoin ha fatto performance decisamente migliori anche rispetto all’oro, l’assett riconosciuto come bene rifugio per eccellenza per mettersi al riparo dall’inflazione. Oggi questo riparo potrebbe essere offerto proprio dalle cripto; questo soprattutto perché, a differenza della valuta corrente, non vengono continuamente stampati ma esistono in un numero finito.
E’ proprio questo il principio che guida l’azione dei trader con nervi saldi a tal punto da comprare mentre tutti gli altri si fanno trasportare dal panic selling.
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