La legalizzazione del Bitcoin decisa da El Salvador è stata salutata positivamete solo dai crypto-trader e da tanti comuni cittadini. Per quello che riguarda i piani alti, a partire dal Fondo Monetario Internazionali, l’attribuzione del corso legale a Bitcoin è stata valutata negativamente. Addirittura molti enti transazionali, facendo carta straccia del sacrosanto principio di non ingerenza negli affari interni di un paese sovrano (quale è El Salvador), si sono spinti al punto di chiedere dal governo salvadoregno di tornare sui suoi passi.
Ovviamente il paese latino è rimasto sulle sue posizioni nonostante le tantissime pressioni che sono arrivate. Le minacce, dal canto loro, non hanno offuscato il trend del Bitcoin. Il valore della criptovalute continua a restare oltre i 40mila dollari. Negli ultimi giorni, dopo una lunga fase di intertezza, Bitcoin sembrerebbe addirittura aver aver svoltato avviando quell’inversione di cui si parla da tempo. Una buona notizia per i trader che avevano attivato posizioni long sulla criptovaluta.
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Intanto sul fronte delle pressioni internazionali su El Salvador c’è da registrare la presa di posizione del Senato americano che ha formulato un disegno di legge con cui viene richiesto al Dipartimento di Stato di spingere il paese latino a rivedere la legge sul Bitcoin. I senatori hanno chiesto al Diparimento di formulare un piano per mitigare eventuali rischi per il sistema finanziario americano.
La proposta di legge, denominata Accountability for Cryptocurrency in El Salvador (ACES), è stata presentata da Jim Risch, Bob Menendez, presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, e Bill Cassidy. Nel comunicato stampa diffuso per presentare l’iniziativa, i senatori hanno evidenziato che l’attribuzione del corso legale al Bitcoin deciso da El Salvador, solleva preoccupazioni significative da parte degli Stati Uniti. Nella proposta si invita il Dipartimento di Stato a produrre, entro una scadenza di 30 giorni, un rapporto sull’adozione del bitcoin da parte del paese centroamericano nel caso in cui il disegno di legge dovesse essere varato.
In una dichiarazione pubblicata lo scorso mercoledì, il senatore degli Stati Uniti Risch ha affermato che la decisione di El Salvador di attribuire corso legale a Bitcoin solleva importanti preoccupazioni sulla stabilità economica e sull’integrità finanziaria di un paese, come El Salvador, che rappresenta un importante partner commerciale degli Usa in America Centrale. Nelle parole del senatore non è mancato un affondo ancora più deciso e minaccioso. Secondo Risch, la decisione di El Salvador avrebbe il potenziale per indebolire la stessa politica sanzionatoria degli Stati Uniti dando potere ad attori maligni come la Cina e come vere e proprie organizzazioni criminali.
Insomma il senatore Risch ha praticamente rispolverato tutto il classico armamentario degli oppositori al Bitcoin (e difensori dei rapporti finanziari in essere) per esternare tutto il suo disappunto per la decisione di El Salvador. Se non è ingerenza negli affari interni di paese sovrano questa….
La risposta di El Salvador
Ovviamente il governo salvadoregno non è rimasto indifferente alla presa di posizione di questo gruppo di senatori. Con un durissimo Tweet postato sulla sua pagina ufficiale, il presidente di El Salvador, Bukele, l’uomo che ha voluto più di tutti la legalizzazione di Bitcoin nel paese del centroamerica, ha definito i senatori che hanno presentato questa proposta di legge dei “boomer” aggiungendo che El Salvador non è la colonia o il cortile di casa degli Stati Uniti.
Infine l’avveritimento diretto: state fuori dai nostri affari interni e non cercate di controllare qualcosa che non potete controllare.
Insomma, ancora una volta Bukele si è schierato dalla parte del futuro.
Gli altri attacchi ad El Salvador
Come abbiamo già detto in precedenza, la legge sul Bitcoin varata da El Salvador è stata al centro di critiche molto forti da parte degli enti internazionali. Anche una banca d’affari come JP Morgan si è espressa contro la legalizzazione del Bitcoin. E che dire della Banca Mondiale che ha esortato il governo a cancellare il provvedimento.
Ma in tutto questo cosa pensano i cittadini di El Salvador. Come hanno rilevato alcuni media, nella società salvadoregna sembra esserci una vera e propria frattura in merito alla decisione del governo di legalizzare Bitcoin anche se la maggior parte degli abitanti sembra soprattutto essere smarrita.
Le proteste non sono mancate anche perchè El Salvador è uno dei paesi più poveri al mondo e praticamente dipendente dagli aiuti internazionali. Al tempo stesso, però, i sondaggi sono ancora favorevoli al premier.
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