
La correzione sul mercato cripto rappresenta un assestamento salutare dopo i forti rialzi, utile a consolidare supporti, ma se è accompagnata da fattori macro negativi o perdita di livelli chiave di Bitcoin potrebbe segnare l’inizio di un bear market.
Un improvviso sell-off scuote il mercato
Il 22 settembre il mercato delle criptovalute è stato colpito da un’improvvisa ondata di vendite, avvenuta in coincidenza con l’apertura dei mercati europei. Nel giro di pochi minuti Bitcoin ha perso oltre il 2%, scivolando fino a quota 111.900 dollari, mentre Ethereum è arretrato del 5% e Solana ha subito un crollo ancora più marcato del 7%. La rapidità e l’intensità di queste correzioni hanno alimentato un clima di incertezza, soprattutto dopo che gli investitori erano in attesa di rialzi a seguito del taglio dei tassi effettuato dalla FED americana.
Il livello dei 111.900 dollari per Bitcoin rappresenta da tempo un’area di supporto chiave, che in passato ha attratto l’interesse degli acquirenti, favorendo rimbalzi anche consistenti. Tuttavia, l’incapacità di BTC di rimanere stabilmente sopra la soglia dei 120.000 dollari sottolinea una fase di mercato caratterizzata da indecisione. La caduta improvvisa potrebbe derivare da prese di profitto e vendite automatiche innescate da ingenti liquidazioni di posizioni long nelle crypto, che hanno raggiunto 1,7 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore.
Perdite amplificate per Ethereum e Solana
Le perdite più accentuate di Ethereum e Solana rispetto a Bitcoin confermano una dinamica ricorrente nei mercati, quando la principale criptovaluta subisce una correzione, le altcoin tendono a reagire in modo amplificato, segnalando un sentiment ribassista diffuso e una maggiore vulnerabilità nelle fasi di volatilità improvvisa. Questo comportamento riflette la natura più speculativa delle altcoin, spesso dominati da trader con posizioni in leva.
Gli analisti hanno sottolineato come il timing della discesa coincida con l’aumento di liquidità e volatilità che caratterizza le ore di sovrapposizione tra i mercati europei e quelli asiatici. In queste finestre temporali, i grandi movimenti di capitale possono amplificare oscillazioni improvvise dei prezzi. Alcuni osservatori parlano di possibili liquidazioni coordinate da parte delle balene, altri di normali dinamiche di mercato tipiche del mese di settembre, storicamente più debole per il settore altcoin.
Ethereum e l’analogia con l’oro secondo Benjamin Cowen
In questo contesto incerto, l’analista Benjamin Cowen ha offerto una prospettiva più ottimista per Ethereum. Secondo Cowen, ETH potrebbe seguire un percorso simile a quello dell’oro nel 2025 perché dopo una fase di forte rally, il metallo prezioso si è consolidato sopra i 3.100 dollari prima di toccare un nuovo massimo storico a 3.700 dollari. Ethereum, che al momento si trova intorno ai 4.200 dollari, potrebbe replicare questa dinamica, consolidando sopra quota 4.000 in attesa che la sua 21-week EMA raggiunga il prezzo.

L’analista ritiene che questa strategia di accumulo laterale sia tipica delle fasi di forza del mercato e potrebbe preparare il terreno per un nuovo massimo storico. Non sarebbe dunque necessario un ritorno profondo verso livelli più bassi, ma piuttosto un periodo di “attesa” in cui le medie mobili si riallineano al trend rialzista di lungo periodo.
Maxi Doge ($MAXI): la meme coin che punta in alto

Nonostante il grande periodo di volatilità sul mercato cryto, continuano a guadagnare trazione i progetti a tema meme coin, tra questi spicca il token Maxi Doge ($MAXI). Si tratta di una meme coin a tema Shiba Inu, raffigurata come il “cugino muscoloso e frustrato di Dogecoin”, con una narrativa che punta a coniugare ironia e potenziale di guadagno.
Lanciata su Ethereum a luglio 2025, Maxi Doge ha già raccolto oltre 2,4 milioni di dollari nella prevendita accessibile dal sito, con un prezzo attuale di circa 0,0002585 dollari per token e un obiettivo di raccolta fissato a 15,76 milioni di dollari. Il progetto ha superato audit di sicurezza (SolidProof e Coinsult) e presenta una tokenomics che destina il 40% alla prevendita, il 15% alla liquidità e una quota significativa al marketing e al cosiddetto “Maxi Fund”.
I primi investitori possono beneficiare di uno staking con interesse APY al 137%, che si ridurrà progressivamente con l’aumento della partecipazione e la roadmap prevede inoltre tornei di trading, partnership con piattaforme di Futures e la possibilità di fare trading in leva fino a 1000x sul token.
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