Dovresti mettere da parte criptovalute per la tua pensione?

L’obiettivo fondamentale degli investimenti previdenziali è quello, in futuro, di ricevere una maggiore quantità di capitale, o rendimento, sull’impiego iniziale. Il set di asset class da inserire nel proprio portafoglio di norma è rappresentato da azioni, obbligazioni governative e titoli di Stato. Ma di recente è emersa una nuova asset class come possibile opzione di investimento, le criptovalute.

Ma le criptovalute sono un buon investimento per la pensione?

La risposta… dipende, naturalmente, a seconda delle caratteristiche di ognuno. Da quando la Grande Recessione si è conclusa nel 2009, per esempio, gli investitori hanno infatti dovuto fare i conti con un contesto di tassi di interesse storicamente bassi, rendendo la ricerca del rendimento una priorità assoluta. Per gli investitori a reddito fisso, la situazione è stata più difficile. Per gli investitori azionari, le cose sono andate sicuramente meglio.

Le criptovalute promettono rendimenti ancora maggiori per chi ha il coraggio di seguire la tendenza. Il Bitcoin e l’Ethereum, i due asset digitali di maggior valore al mondo, hanno prodotto rendimenti a cinque anni rispettivamente del 942% e del 604%, con una redditività difficilmente riscontrabile altrove, pur a fronte di una volatilità notevolmente maggiore.

Se dunque si è giovani e mancano diversi decenni alla pensione, conservare una parte del proprio patrimonio in criptovalute può essere una scelta consapevole. Per quanto concerne la percentuale, tutto dipende dalla propria tolleranza al rischio ma, in ogni caso, è consigliabile non esporsi per oltre il 3-5%.

Di contro, una persona vicina alla pensione dovrebbe avere un approccio agli investimenti molto più conservativo, fino ad evitare del tutto le criptovalute, visto e considerato che – come già anticipato – le criptovalute sono una asset class incredibilmente volatile. L’intero mercato degli asset digitali ha perso circa due terzi del suo valore negli ultimi otto mesi e investire una grossa somma di denaro in crypto a pochi mesi dalla pensione non è certo la mossa più intelligente.

Se invece si è all’inizio del proprio percorso di investimento in criptovalute, si ha anche tutto il tempo di riprendersi finanziariamente se si dovesse subire un calo significativo del proprio patrimonio in cripto. Un pensionato, tuttavia, non è così fortunato. Come per qualsiasi decisione finanziaria, è inoltre necessario valutare la tolleranza al rischio, l’orizzonte temporale e le spese di cassa. Conoscere queste informazioni fondamentali aiuterà a determinare i tipi di investimenti da effettuare, per raggiungere l’obiettivo finale della libertà finanziaria. 

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