stemma della SEC scolpito su pietra

La notizia è rimbalzata da un capo all’altro delle community che sono frequentate dagli appassionati di criptovalute: l’autorità Usa di controllo dei mercati finanziari, la SEC, starebbe assumendo personale esperto per indagare sulle criptovalute. Il condizionale è d’obbligo (anche perchè una cosa sono i comunicati e un’altra sono le strategie reali), tuttavia non ni sarebbe nulla di cui meravigliarsi se davvero la SEC avesse avviato una selezione di questo tipo. In fin dei conti stiamo parlando dello stesso ente che anni fa decise di trascinare Ripple e il suo fondatore in una causa che si sta protraendo fino ad oggi (per inciso la citazione della SEC avvenne nel momento di massima visibilità di XRP e da allora la criptovaluta non si è più ripresa).

Visto questo precedente e tenendo anche conto delle tantissime frecciate che la stessa SEC ha lanciato nel corso di tutti questi anni contro il mondo delle crypto, la notizia dell’assunzione di veri crypto-007 conferma l’orientamento fortemente critico della Federal Reserve nei confronti degli asset digitali.

Premesso questo, focalizziamo ora la nostra attenzione proprio sulla notizia della ricerca di personale esperto. La decisione sarebbe stata adottata dal presidente Gary Gensler in persona.

Tra l’altro (e anche questa non può essere ritenuta una coincidenza) già a maggio dell’anno scorso, proprio mentre scoppiava la crisi di Terra/Luna, la SEC aveva annunciato di aver assunto 20 nuove risorse subito collocate nell’unità responsabile della protezione degli investitori sui mercati crypto e dalle minacce informatiche. Questa sezione era stata all’epoca ribattezzata da Cyber ​​Unit a Crypto Assets and Cyber ​​Unit (e anche questo la dice lunga sull’approccio della SEC alle crypto). Tra l’altro, appena poche settimane dopo la notizia dell’assunzione, la stessa SEC aveva comunicato che la nuova unità avrebbe contato, a pieno regime, non meno di 50 risorse.

Ebbene, stando poi alle notizie successive, l’inserimento delle ulteriori risorse sarebbe poi stato effettuato. Quindi le nuove assunzioni di 007 di cui si sta dibattendo in questi giorni, sarebbero da intendersi come ulteriori risorse.

Insomma tutti questi fatti nel loro insieme sembrerebbero portare ad un’unica conclusione: per la FED la questione delle criptovalute è sempre più prioritaria.

Il punto è che non ci sarebbe niente di male ad investigare se l’approccio alla materia fosse neutro (come del resto dovrebbe essere ogni indagine). Il problema è che invece la SEC sembra essere prevenuta e neppure poco. Nel prossimo paragrafo spiegheremo ai nostri lettori per quale ragione.

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L’approccio della SEC alle criptovalute

La SEC, soprattutto negli ultimi mesi, si è lasciata andare a continue prese di posizione sulle criptovalute affermando che tutti i crypto-asset, con la sola eccezione del Bitcoin, sono da considerare security. Il problema è che la SEC, tra le tante altre funzioni, si occupa proprio di security (la denominazione dell’acronimo è appunto Securities and Exchange Commission). Considerando le crypto (tranne il Bitcoin) delle secutity, la SEC praticamente avoca a sè la competenza sul settore.

Bisogna sapere che negli Stati Uniti per poter vendere security è necessario che ci sia il via libera della SEC. Senza questo passaggio formale, la vendita è illegale. Ecco quindi spiegato perchè in Usa è vietata la compravendita di tutte le crypto.

Questa non è una novità e, in fin dei conti, i crypto-trader hanno imparato a conviverci. Il problema è che queste continue assunzioni di 007, potrebbero essere il segnale di un imminente nuovo affondo della SEC verso il mondo degli asset digitali. Nel mirino potrebbero proprio finire gli exchange che si occupano della compravendita di criptovalute. In fin dei conti essi non fanno altro che vendere security non registrate e quindi non è che sono poi così in linea con la normativa.

Se davvero dovesse esserci una svolta così restrittiva, sugli exchange resterebbe alla fine solo il Bitcoin a cui si aggiungerebbero le sole stablecoin. Ovviamente questo provvedimento sarebbe in vigore solo in Usa ma gli effetti, soprattutto relativi all’andamento dei prezzi, si vedrebbero ovunque.

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Cosa succederà se la SEC va allo scontro con le crypto?

Essendo il nostro un sito di analisi, è necessario prepararsi sempre al peggio. E allora la domanda che ci poniamo è: cosa avverrà nel caso in cui la SEC dovesse intensificare la sua lotta contro le crypto?

Tanto per iniziare è bene avere ben chiaro che la SEC non è un’organo a sè stante ma interagisce con altri enti americani ed esteri. Quindi se dovesse passare la linea dura sulle criptovalute, c’è un’alta probabilità che anche le altre autorità di regolamentazione si possano comportare allo stesso modo.

Le nuove assunzioni potrebbero essere il segnale che la SEC ha intenzione di mettere nel mirino gli exchange proprio con l’obiettivo di verificare se ci sono società che non rispettano la legge sulle securty.

Se ciò dovesse avvenire, exchange che hanno base in Usa, come Coinbase, dovrebbero adeguarsi alla normativa vigente.

Tra l’altro va tenuto presente che il personale aggiuntivo della SEC comprese anche figure collaterali ma molto importanti come ad esempio supervisori, avvocati investigativi, analisti di frodi, esperti di legge sulle security, analisti di exchange e servizi di staking, esperti di tutto quello che riguarda la finanza decentralizzata, i non fungible token e le stablecoin. Insomma un vero e proprio esercito che fa tremare il settore. E non è quindi un caso se la Crypto Assets and Cyber ​​Unit della Division of Enforcement ha già indagato su tantissimi casi di soggetti che sono sospettati di voler trarre vantaggio dagli investimenti in criptovalute. Ad oggi sono oltre 80 azioni esecutive aventi ad oggetto offerte e piattaforme crypto che l’ufficio di 007 della SEC ha effettuato. Le sanzioni ammontano invece ad oltre 2 miliardi di dollari.

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