Quale sarà il futuro delle criptovalute? Ecco le tendenze in atto

Aggiornamento del

Le criptovalute non sono più sulla cresta dell’onda oramai da tempo. A causa delle avverse condizioni macro e delle politiche monetarie delle banche centrali, l’appeal verso i crypto-asset è decisamente calato. Logicamente prezzi e livelli di market cap ne hanno risentito. Tutti questi elementi negativi hanno contribuito a rafforzare un sentiment fortemente pessimista su tutto il settore. In realtà se è vero che le criptovalute sono molto lontane dai fasti del passato, è altrettanto vero che a volte si esagera con la valutazione negativa. Il periodo non è dei migliori ma, come evidenziato dai dati sui trend in atto diffusi da CoinGecko, soprattutto negli ultimi trimestri si è assistito ad una fase di consolidamento che lascia ben sperare per il futuro.

Secondo il più grande aggregatore di criptovalute al mondo, nel terzo trimestre il mercato degli asset digitali è stato relativamente tranquillo. Il periodo di è infatti chiuso con una capitalizzazione di mercato totale pari a circa 986 miliardi di dollari. Insomma situazione non brillante ma neppure disastrosa come in tanti tendono a pensare.

Nell’analisi di CoinGecko (si può consultare il documento integrale a questo link) c’è spazio per una esamina più dettagliata sulle varie sfaccettature dell’universo crypto. Il rapporto analizza le prestazioni di Bitcoin e criptovalute rispetto alle principali classi di attività come azioni e forex ma prende anche in esame i movimenti di Ethereum prima e dopo il merge, l’interesse verso la finanza decentralizzata (per la prima volta c’è stato un balzo su base trimestrale che non può che essere di buon auspicio) e l’andamento degli scambi di token non fungibili NFT (ancora in ribasso su base trimestrale).

Vediamo quindi più nel dettaglio partendo proprio dallo stato di salute del settore.

Capitalizzazione criptovalute terzo trimestre 2022

capitalizzazione criptovalute

Tanto per iniziare la capitalizzazione di mercato delle criptovalute, nonostante il forte rally messo a segno ad agosto, ha registrato un aumento di appena il 6,5 per cento su base trimestrale. Interessanti i movimenti parziali della market cap nel corso del trimestre in esame. Dopo essere scesa fino a 875 miliardi di dollari il 19 luglio, la capitalizzazione è salita fino a 1,2 trilioni a metà agosto. Successivamente, però, la market cap è scesa attestandosi a quota 986 miliardi a fine settembre. Nonostante il ribasso finale, il dato su base trimestrale non è male evidenziando un rialzo del 6,5 per cento rispetto al trimestre precedente. Cosa significa questo dato? Dopo il tracollo del 50 per cento registrato dalla market cap nel secondo trimestre 2022, l’andamento nel terzo trimestre sembra mostrare l’attivazione di una fase di consolidamento.

Per quello che riguarda il livello di market cap delle criptovalute a maggiore capitalizzazione di mercato, le top 15 stablecoin sono rimaste su livelli su livelli simili a quelli del secondo trimestre (-3 per cento il dato su base trimestrale. Anche le prime 5 stablecoin, ovvero Tether (USDT), USD Coin (USDC), Binance USD (BUSD), Dai (DAI) e Frax (FRAX) hanno confermato le loro posizioni.

Prezzo Bitcoin e Ethereum nel terzo trimestre 2022

Molto interessante la prestazione di Bitcoin nel terzo trimestre 2022. La più importante criptovaluta (andamento nel grafico in alto) ha sovraperformato tutti i principali asset tranne il dollaro Usa. Nonostante questo, però, Bitcoin è sceso dell’1 per cento. Il problema è il dato da inizio anno ad oggi: nel giro di 9 mesi il prezzo del BTC è precipitato del 58 per cento. Nessuno dice che la regina delle criptovalute se la stima passando bene ma forse bisognerebbe anche notare come se la stanno passando alcune valute fiat di primo piano come l’Euro (crollato sotto la parità nel cambio con il dollaro) o la stessa sterlina. Insomma nel terzo trimestre 2022 c’è stato molto di peggio.

La seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, Ethereum, non è andata meglio del BTC. Ether non è stata capace intercettare la potenziale spinta positiva creata dal merge. Nonostante si prevedesse che la fusione potesse essere l’evento più rialzista per Ethereum, alla fine il merge si è rilevato un non evento di successo. Paradossalmente proprio nei giorni del merge, Ethereum è andata peggio.

Infatti il prezzo di Ethereum è salito all’inizio del trimestre arrivando fino ad un picco di 1.982 dollari a metà agosto. Tuttavia la mancata rottura della resistenza a quota 2000 dollari, ha spinto Ether ad invertire la rotta. Nuova fiammata al rialzo nelle due settimane precedenti alla fusione che poi si è interrotta bruscamente proprio nei giorni precedenti al lancio. Una spiegazione plausibile è che gli speculatori abbiamo usato la fusione solo per comprare sui rumors e poi vendere sulla notizia.

DeFi e NFT nel terzo trimestre 2022

finanza decentralizzata

Il report di CoinGecko si conclude con l’analisi della prestazione di DeFi (finanza decentralizzata) e Non Fungible Token nel corso del terzo trimestre. Il primo comparto ha registrato un rimbalzo nel terzo trimestre con una conseguente crescita della capitalizzazione di totale di mercato che su base trimestrale ha segnato un rialzo del 31 per cento. Interessante il fatto che tutti i settori DeFi siano riusciti ad invertire il deflusso di liquidità e ad incrementare la market cap (unica eccezione è stata l’asset management).

Indicazioni negative, invece, dal mondo degli NFT. Il mercato dei beni non fungibili ha segnato un calo significativo del 77 per cento nel volume totale degli scambi QoQ. Tutti i mercati NFT OpenSea, Magic Eden, LooksRare, X2Y2 e CryptoPunks hanno sofferto. In contrasto con la tendenza mensile degli scambi dei concorrenti Magic Eden è stato il solo mercato NFT a crescere a settembre, raddoppiando il suo volume MoM da 0,07 miliardi di dollari a 0,13 miliardi.

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