Propensione al rischio: cosa è e come si calcola

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Il concetto di propensione al rischio è tanto noto quanto misterioso. Potrebbe sembrare strano ma, nonostante l’espressione “propensione al rischio” sia molto ulizzata sono ben pochi gli investitori che sarebbero in grado di dare una definizione a questi termini. Cosa è la propensione al rischio diventa così una domanda alla quale è davvero difficile dare una risposta precisa. In questa breve guida partiremo dalla definizione di propensione al rischio per poi indicare come è possibile calcolare questo indicatore.

Propensione al rischio definizione

Cosa è e cosa si intende per propensione al rischio? Per dare delle risposte a queste domanda è semplicemente necessario leggere questi primi due paragrafi della guida. Il primo problema che abbiamo nell’affrontare questo argomento è rappresentato dall’assenza di una definizione univoca. Propensione al rischio è quindi un concetto strano che, a prima vista, potrebbe essere liquidato come puramente soggettivo. La realtà è diversa e senza il calcolo della propensione al rischio oggi è semplicemente impossibile andare a definire una strategia trading e/o una strategia di allocazione del portafoglio.

Senza perdersi in inutili riferimenti alle varie interpretazioni oggi presenti, valga la seguente come definizione di propensione al rischio: capacità di sopportare l’incertezza connessa ad un certo investimento. Concretamente la propensione al rischio altro non è che un numero che indica quali generi di strumenti finanziari siano indicati ad ogni singolo investitore. Tale numero che identifica la propensione al rischio viene assegnato dal consulente o dall’intermediario finanziario. E’ appunto per questo motivo che il concetto di propensione al rischio non può essere condotto unicamente ad elementi soggettivi.

Propensione al rischio cosa è

Concretamente la propensione al rischio può essere scomposta in capacità di rischio e tolleranza di rischio. Sono queste le due componenti principali di questo concetto. Come abbiamo già detto in precedenza, quindi, la propensione al rischio non è affatto una entità soggettiva ma al contrario sono presenti presisi metri tecnici che ci condurranno poi alla sua misurazione.

La capacità di rischio indica la capacità dell’investitore di riuscire a sopportare una perdita temporanea o definitiva senza che tale sopportazione vada ad impattare il suo tenore di vita. Un’alta capacità di rischio è quella che possono vantare quegli investitori che, seppure costretti a subire forti perdite, non hanno ripercussioni sulle loro finanza quotidiane. Ad influenzare la capacità di rischio del singolo investitore sono i seguenti elementi: numero di persone che compongono il nucleo familiare, patrimonio familiare complessivo, quota degli investimenti sicuri, capacità di risparmio e orizzonte temporale dell’investimento. Non ci vuole la sfera di cristallo per capire che maggiore è il patrimonio dell’investitore (e magari più piccolo è il suo nucleo familiare) più alta è la sua capacità di rischio. Di contro un investitore con nucleo familiare esteso e un patrimomio più contento, avrà una capacità di rischio diversa perchè oggettivamente….non può rischiare tanto viste le sue condizioni.

La tolleranza al rischio è invece un elemento su cui ha un forte impatto la soggettività dell’investitore. La tolleranza al rischio quantifica l’abilità del singolo di riuscire a sopportare una perdita senza andare in asia. Si ha quindi una bassa tolleranza al rischio se, dopo una perdita, si va nel pallone si perde il controllo della situazione. E’ ovvio che la tolleranza al rischio sia strettamente legata a quello che è il carattere dell’investitore. Ovviamente la tolleranza al rischio cala al crescere del patrimonio poichè gli investitoti hanno paura di perder quanto guadagnato.

Capacità e tolleranza al rischio

La ripartizione tra capacità di rischio e tolleranza al rischio quantifica quello che è il livello della propensione al rischio di ogni investitore. Facciamo ora riferimento a casi concreti.

Se la capacità di rischio è più bassa della tolleranza, allora a prevalere sarà la tolleranza. Nel caso di capacità di rischio minore della tolleranza, l’investitore si sentirà particolarmente forte ma la capacità di riuscire a tollerare delle perdite sarà minore rispetto alla forza psicologica. Concretamente un investitore che basa la costruzione del suo portafoglio sulla base della tolleranza al rischio, diventerà troppo aggressivo e sarà costretto subito a vendere in caso di calo del mercato.

Se la capacità di rischio è maggiore della tolleranza allora a prevalere sarà la tolleranza. L’investitore con capacità di rischio minore della tolleranza, non sarà in grado di sopportare un ribasso del mercato e quindi liquiderà i suoi investimenti prima che lo stesso mercato possa tornare in utile. Chi presenta queste caratteristiche, quindi, non riuscirà a trarre profitto dai rimbalzi in quanto le sue posizioni verranno chiuse prima.

Propensione al rischio calcolo

A questo punto del post, abbiamo tutti gli elementi per chiarire come è possibile calcolare la propensione al rischio. Affinchè ogni investitore possa stimare da solo la sua propensione, devono essere tenuti in considerazione i seguenti elementi: capacità di risparmiare, orizzonte temporale, patrimonio/nucleo familiare a carattere.

La capacità di risparmiare impatta sulla propensione al rischio. Se l’investitore riesce ad aumentare i soldi messi da parte ogni mese, allora il suo livello di propensione al rischio aumenterà poichè ci sarebbo riserve più ampie a cui attingere nel caso di perdita. Viceversa una bassa capacità di risparmio si traduce in una minore propensione al rischio. 

Il secondo elemento che condiziona il calcolo della propensione al rischio è l’orizzonte temporale. E’ ovvio che più lunga è la durata dell’investimento, minore sarà il livello di rischio dell’investimento stesso. Secondo alcune recenti ricerche, un investimento in azioni globali diversificate sarà capace di generare un profitto se la durata dell’investimento sarà pari ad oltre 15 anni. Concretamente ogni investitore che colloca in là nel tempo il momento della spesa dei soldi, potrà assumere un atteggiamento aggressivo. C’è quindi un rapporto diretto tra orizzonte temporale e livello di aggressività. 

A condizionare il calcolo della propensione al rischio è anche l‘entità del patrimonio e l’ampiezza del nucleo familiare. Come abbia già accennato in precedenza un nucleo familiare ampio con scarsa patrimonialità, avrà come effetto immediato un calo della propensione al rischio dell’investitore. 

Per finire, il calcolo della propensione al rischio è anche influenzato dal carattere dell’investitore. Per meglio capire l’impatto del carattere personale sul livello di propensione al rischio, possiamo fare un parallelismo. Il trader è infatti come un chirurgo che opera. Medici con la freddezza necessaria sono in grado di sostenere livelli di pressione a ansia molto più consistenti rispetto a quelli sostenibili da medici poco freddi. La propensione al rischio di una persona fredda è più alta rispetto a quella di un investitore poco paziente o comunque facile preda della paure. Un chirurgo poco freddo (e quindi un trader poco freddo) farebbe bene a non avventurarsi in operazioni che richiedono un’alta propensione al rischio. 

Propensione al rischio conclusioni 

Nei paragrafi precedenti abbiamo fornito tutte le informazioni necessarie per poter procedere al calcolo in autonomia della propria propensione al rischio. Ricordiamo che non è possibile quantificare la propria tolleranza al rischio se prima non si è onesti con se stessi. In altre parole è necessario che ogni investitore risponda in modo oggettivo e sincero alle domande che abbiamo posto in precedenza. In estrema sintesi non è possibile calcolare la propria propensione al rischio se non si conosce se stessi. 

Attenzione a non considerare la propensione al rischio qualcosa di immutabile. Il livello di tolleranza di ogni investitore, infatti, può variare nel corso del tempo. Ad esempio se il patrimonio dell’investitore aumenta, allora la sua tolleranza sarà più ampia ma se il patrimonio resta costante mentre il nucleo familiare cresce, allora la propensione subisce contraccolpi negativi. L’importante è essere sempre in grado di quantificare il livello personale di propensione al rischio. Un valido aiuto in tal senso viene fornito dal conto demo che molti broker di Forex & CFD Trading offrono. Operando in modalità demo è possibile rendersi conto delle proprie condizioni e avere un’idea della propria tolleranza al rischio senza…correre il rischio di perdere soldi. 

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Il conto demo può essere usato fino a quando non ci si sentirà poi pronti a passare al conto reale. Tra l’altro in modalità demo sarà possibile utilizzare tutte le funzioni previsti in versione reale. 

Il consiglio che diamo in conclusione di post è quello di farsi aiutare dal conto demo per misurare la propria propensione al rischio. In questo modo sarà possibile definire strategie trading e comporre un portafoglio di investimento in linea con quelle che sono condizioni e caratteristiche personali. 

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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