Noto solo da tempi recenti nel panorama italiano, il whistleblowing è una procedura che consente ai dipendenti delle aziende di poter effettuare denunce e segnalazioni in maniera autonoma, contribuendo a far emergere situazioni di dubbia liceità e regolarità allinterno della propria organizzazione di riferimento, pur senza esporsi in prima persona e in maniera esplicita.
Una procedura che negli ultimi mesi è divenuta al centro di una serie di discussioni finalizzate a supportare la migliore trasparenza e chiarezza in ambito finanziario. Ma come funziona questa procedura, e quali sono le sue peculiarità?
In primo luogo, caratteristica preminente è rappresentata dalla necessità di tutelare la riservatezza dei soggetti che decidono di segnalare gli illeciti e dei presunti autori della violazione.
Per quanto concerne in particolar modo la tutela del soggetto segnalante, la sua protezione dovrà essere assicurata contro condotte ritorsive e/o discriminatorie conseguenti la segnalazione stessa. Proprio per questo motivo il legislatore ha invitato le aziende a ristrutturare i sistemi interni di segnalazione in maniera tale da garantire che le segnalazioni vengano ricevute, esaminate e valutate attraverso canali riservati, autonomi e indipendenti. I sistemi interni di segnalazione dovranno altresì disporre di un responsabile chiamato ad assicurare il corretto svolgimento del procedimento e a riferire agli organi aziendali le informazioni oggetto di segnalazione.
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