Ebury, una fintech britannica operante nei servizi di trasferimento di denaro in ambito internazionale, ha annunciato di essere entrata in Nexi Open, l’ecosistema che l’italiana Nexi ha approntato per i propri progetti di open banking.
Stando a quanto si legge nel comunicato, in virtù dell’accordo di siglato, gli istituti di credito aderenti avranno a disposizione l’accesso a soluzioni innovative che permetteranno di rendere più facili e più efficienti le transazioni cross-border, andando a migliorare le proprie offerte di global transaction banking.
Tra le varie possibilità spiccano il servizio di international cash management, che permette l’apertura di conti in valute in poche ore, e l’offerta di servizi per gestire il rischio di cambio, che consente alle aziende di limitare i rischi che sono associati alle transazioni con l’estero. Sarà a disposizione anche una unica piattaforma di pagamenti internazionali, che i fornitori potranno utilizzare in più di 200 Paesi e in oltre 100 valute.
Daniele Gabbai, responsabile delle partnership strategiche di Nexi, ha dichiarato come “oggi le imprese operano in un contesto di crescente competitività che si estende oltre i confini nazionali: l’ingresso di Ebury in Nexi Open ci permette di supportare al meglio le banche italiane che vogliono arricchire l’offerta di global transaction services per le imprese loro clienti. Infatti, potranno offrire servizi di business rilevanti alle pmi che lavorano con l’estero e rafforzare, così, la relazione banca-cliente, integrando con estrema facilità i servizi di Ebury all’interno del loro ambiente digitale corporate”.
Gli ha fatto eco Mauro Miotto, Global Head of Partnerships di Ebury, che ha dichiarato: “Siamo entusiasti della partnership con Nexi e di come questa ci permetterà di accelerare la collaborazione con banche italiane per rafforzare l’offerta di servizi transazionali ad imprese che lavorano con l’estero. Ebury è nata per aiutare le pmi a crescere sui mercati globali e attraverso collaborazioni con con altre istituzioni finanziarie riteniamo di poter offrire il meglio delle potenzialità di una banca e di una fintech, e aumentare il supporto alle aziende”.
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