Goldman Sachs sembra puntare sulle nuove frontiere della tecnologia e, a conferma di ciò, si è candidata ad essere una delle prime società al mondo ad utilizzare la tecnologia dei droni per poter proporre ai propri clienti una possibilità di prendere visione delle società in cui intendono fare un’offerta.
Naturalmente, l’impulso è sorto nel momento in cui, causa arrivo della pandemia, le riunioni di persona sono state scoraggiate o rese impossibili. Quindi, i droni si sono rivelati una utile alternativa per poter effettuare dei tour virtuali, permettendo alla società di poter vendere degli asset anche senza necessità di essere presenti in loco.
Il trend – non certo cavalcato in maniera solitaria da Goldman Sachs – sembra interessare diversi operatori a livello globale, ma fino ad ora nessuna banca di investimento si era spinta così in fondo, forse “forte” del fatto che la relazione personale veniva considerata come un elemento fondamentale per poter concludere un affare. Tuttavia, come già accennato, le attività relazionali più tradizionali hanno subito una grave battuta d’arresto in seguito alla pandemia, e da quel momento le attività da remoto si sono moltiplicate, finendo con lo sfruttare anche i droni a tal fine.
Secondo quanto ricorda una nota della stessa Goldman Sachs, durante la pandemia il 95% delle transazioni sono avvenute senza alcuna interazione faccia a faccia, con una tendenza che la banca d’affari ritiene possa proseguire anche nel corso del prossimo futuro, considerato che il panorama delle fusioni e delle acquisizioni è cambiato in maniera definitiva.
I benefici per gli operatori sono numerosi. Affidarsi all’uso di un drone è più economico e più pratico, e un tour professionale virtuale può essere effettuato con un pagamento di qualche centinaio di dollari, molto meno di qualsiasi tipo di tour fisico.
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