Il 2020 ha rappresentato un anno di grandi turbamenti sociali ed economici. E, si intende, ha anche rappresentato un punto di svolta nelle proprie attività strategiche, facendo ben comprendere agli operatori che oggi giorno è impossibile non adattarsi e non cavalcare le ultime tendenze del proprio settore, e quelle trasversali.

Gli esempi di ciò sono evidenti. I lockdown e le misure restrittive adottate hanno infatti imposto nuovi approcci nella produzione e nell’erogazione di beni e servizi, accentuando il ricorso al digitale, che è entrato in misura significativa in tutti gli ambiti.

Insomma, ciò premesso, è lecito affermare che il 2020 è stato l’anno di svolta per il Fintech, e che il 2021 dovrebbe rappresentare un periodo di ulteriore accelerazione di tale tendenza. Ne ha diffusamente parlato il quotidiano MilanoFinanza che, citando la piattaforma online BorsadelCredito.it, ha individuato quattro trend chiave da seguire e su cui, probabilmente, varrà la pena investire.

Fintegration

Il primo approccio di tendenza è la c.d. “Fintegration”, ovvero la piena collaborazione tra Fintech e banche. Il nostro Paese non è certo un apripista in questo senso, ma sta cercando comunque di recuperare il tempo perduto, con una spinta propulsiva in pieno lockdown. È dunque molto probabile che, ancor più di quanto avvenuto nel 2020, nel 2021 le banche integreranno le tecnologie Fintech in private label, migliorando così l’esperienza di utilizzo dei propri servizi da parte dei clienti. Uno dei risultati più prevedibili sarà la morte del tradizionale sportello bancario, almeno nella versione oggi riconoscibile. Si assisterà invece a una spinta sul digitale, che consenta agli istituti di credito di continuare a operare in ogni condizione di emergenza.

Applicazioni tecnologiche

Naturalmente, il secondo approccio non potrà che essere quello, flessibile e personalizzabile, che poggia sul suffisso tech. Anche se non vi era certo necessità di conferma, nel 2020 è stato chiaramente dimostrato come la tecnologia sia in grado di cambiare i business rendendoli più efficienti: dunque, dai big data al supporto dell’intelligenza artificiale, non mancheranno le applicazioni tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro approccio ai servizi.

E-commerce

Altro approccio già largamente in crescita nel 2020 è quello dell’e-commerce. La pandemia e il lockdown hanno avvicinato agli acquisti online anche coloro che fino a quel momento non avevano nemmeno preso in considerazione tale eventualità. Stando ai dati dell’Osservatorio e-Commerce B2C del Politecnico di Milano, l’e-commerce crescerà del 26% quest’anno, raggiungendo un valore di 22,7 miliardi di euro. Un beneficio per le soluzioni Fintech, visto e considerato che tutto ciò rende necessarie le adozioni di soluzioni online sicure di pagamento elettronico, eventualmente integrato con opzioni di pagamento rateale e assicurato.

Fintech a maggiore valore aggiunto

Infine, si ritiene che il 2021 sarà l’anno in cui, dopo un processo di selezione, si punterà soprattutto su un Fintech a maggior valore aggiunto. In un mercato più efficiente, non ci sarà più spazio per i tentativi e, dunque, nell’anno in corso si cercherà di puntare esclusivamente sul meglio che questo contesto può offrire.

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Previsioni Fintech 2021 secondo gli analisti di UBP

Una nota a cura di Norman Villamin, chief investment officer Wealth Management di Union Bancaire Privée (UBP) ha recentemente fatto il punto su quali siano le previsioni Fintech 2021.

In questo interessante e condivisibile contributo, Villamin ricorda come anche se nel 202 gli investitori hanno concentrato la loro attenzione sui settori tecnologici per i consumatori e della biotecnology nel quadro della c.d. stay at home economy, i trader dovrebbero ora ampliare il loro orizzonte ad altri temi chiave, che saranno fortemente correlati ai grandi cambiamenti del prossimo decennio.

Dunque, se è vero che gli acquisti e l’intrattenimento online continueranno ad affermarsi rispetto alle attività offline, è anche vero che altri aspetti della nostra quotidianità sono sostanzialmente all’inizio della fase di transizione online, come lo erano lo shopping e l’entertainment agli albori degli anni 2000.

Il riferimento, in tal senso, non può che essere proprio al livello di penetrazione del Fintech a scapito dei rapporti bancari tradizionali, che rimane ancora in una fase iniziale, pur in grado di recuperare il terreno molto rapidamente.

Secondo l’esperto, altre interessanti opportunità sono concesse dal biotech: la pandemia da nuovo coronavirus ha evidentemente accelerato il bisogno di opzioni alternative di fornitura di servizi in ambito medico, come la teleassistenza e la chirurgia robotica. E anche la svolta green dell’economia globale dovrebbe presentare importanti opportunità di investimento.

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