L’Autorità monetaria di Singapore e la Banque de France stanno valutando i risultati di una simulazione di valuta digitale transfrontaliera che potrebbe innovare l’attuale modello dei pagamenti, consentendo agli istituti di credito di condurre transazioni all’estero attraverso un unico libro mastro condiviso.
L’esperimento, supportato da Onyx di JPMorgan, ha simulato transazioni transfrontaliere che coinvolgono più valute digitali delle banche centrali, su una rete comune tra Singapore e Francia.
I pagamenti transfrontalieri attualmente si basano su accordi con le banche corrispondenti che sono soggetti a una trasparenza limitata sui tassi di cambio, orari di funzionamento limitate delle infrastrutture di pagamento e ritardi di regolamento della valuta dovuti alle differenze di fuso orario.
Per affrontare queste sfide, l’esperimento ha utilizzato una rete di valute comuni, da applicarsi mediante capacità automatizzate di market making e di gestione della liquidità volte a facilitare i pagamenti transfrontalieri in tempo reale 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. L’esperimento ha simulato transazioni transfrontaliere e tra valute diverse tra dollari di Singapore ed euro, condotte utilizzando una blockchain autorizzata e abilitata alla privacy basata sulla tecnologia Quorum.
Ebbene, le due banche centrali hanno congiuntamente affermato come il progetto abbia dimostrato che il numero di parti bancarie corrispondenti coinvolte nella catena dei pagamenti per le transazioni transfrontaliere possa essere ridotto. Di conseguenza, il numero di accordi contrattuali, l’onere KYC e i costi associati potrebbero essere contenuti in modo significativo.
Sebbene l’esperimento fosse limitato a due sole banche centrali, il design della rete permette di essere scalato facilmente per supportare la partecipazione di più banche centrali e banche commerciali situate in diverse giurisdizioni.
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