Rich Bernstein, investitore istituzionale tendenzialmente rialzista, ha dichiarato che c’è una bolla dalla quale bisognerebbe stare alla larga: gli asset in tema di tecnologia e criptovalute. Al di là di questi settori, l’investitore si dice ottimista che il mercato possa riprendere quota nel 2022. Ma in quali comparti?
La scelta numero uno di Bernstein è sicuramente l’energia. L’investitore ha definito il petrolio come il mercato toro più ignorato, affermando che ora ritiene che possa essere la locomotiva della crescita del 2022.
Tuttavia, a destare maggiore curiosità sono state le dichiarazioni di Bernstein sui settori da cui invece converrebbe rimanere alla larga, come le criptovalute, definite una “bolla mostruosa”. Già nel corso dello scorso mese di giugno il trader aveva avvertito che la corsa a possedere Bitcoin e altre criptovalute stava diventando pericolosamente parabolica.
Ora, il suo giudizio è ancora più negativo.
“Le criptovalute sono la più grande bolla finanziaria della storia“, ha detto Bernstein, definendo gli asset digitali come un “mostro”.
Alla chiusura della scorsa settimana Bitcoin era sceso di circa il 30% nel mese, ma era ancora in crescita del 63% YTD. Bernstein ipotizza che Bitcoin possa perdere fino al 90% proprio come alcuni titoli tecnologici durante la bolla del 2000.
Insomma, un’opinione fortemente ribassista, e un invito a stare alla larga dagli asset digitali.
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