Fattura elettronica funziona? Soldi in gioco e chi è coinvolto

Sono passati ormai 6 mesi dal lancio della fatturazione elettronica anche tra privati. Da un primo bilancio l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che le e-fatture ovvero i file trasmessi hanno raggiunto e superato la soglia di 1 miliardo, coinvolgendo ben 3,3 milioni di operatori italiani.

Dal 1° gennaio 2019 al 2 luglio 2019, la fatturazione elettronica ha permesso di gestire elettronicamente 1.689 miliardi di euro tra imponibile ed imposta, con Milano e Roma in testa alla classifica.

Se ci fermiamo per un attimo ad analizzare i dati su base geografica, possiamo notare come Milano è la città con il maggior numero di fatture elettroniche emesse per un valore totale di 257 milioni e 215 mila operatori. Roma invece è al secondo posto con 196 milioni di file inviati e ben 221 mila operatori coinvolti.

La maggior parte delle fatture emesse riguarda il commercio all’ingrosso e al dettaglio; questi sono in cima alla classifica, a cui fanno seguito concessionarie e autofficine, liberi professionisti e costruttori, fornitura di energia elettrica e gas, servizi di informazione e comunicazione, attività manifatturiere.

Con la fattura elettronica aumenterà l’evasione?

A questo punto analizzato brevemente quelli che sono i dati a sei mesi dall’entrata in vigore effettiva della fatturazione elettronica, non ci resta che analizzare un altro aspetto, per altro molto controverso. La fatturazione elettronica è nata per combattere l’evasione fiscale. Ma è davvero così? L’agenzia dell’entrate è riuscita nel suo intento?

Non dimentichiamo anche che le piccole imprese hanno ottenuto delle agevolazioni a seguito dell’estensione della flat tax a coloro che hanno introiti inferiori a 65.000 €. Questo vuol dire che il nuovo regime forfettario 2019 prevede per le piccole imprese l’emissione della fattura cartacea.

>>Leggi anche: Flat Tax 5% e regime forfettario: a chi conviene?

Questo provvedimento potrebbe portare ad un aumento dell’evasione fiscale?

Per molti, la fattura elettronica viene vista come un ostacolo e un disagio. Infatti per chi non è esperto questo procedimento, semplice a detta dell’agenzia dell’entrate, dovrebbe mandare in pensione la vecchia fatturazione e la vecchia contabilità cartacea.

Purtroppo vi è un elemento negativo; in Italia le cose si complicano in quanto il sistema di tracciabilità digitale non coinvolge il consumatore finale come invece avviene in altre parti dove è stata sperimentata la fatturazione elettronica.

L’Agenzia delle Entrate è stata meticolosa nello spiegare come effettuare le e-fatture “business to business”, ovvero le fatture fra aziende e titolari di partite Iva.

Sono esclusi invece i sistemi “business to consumer”, ovvero fattura rilasciata da un commerciante, un professionista o un artigiano a un cittadino.

In questo caso si parla di una fattura rilasciata dal negoziante al cliente per mezzo di un certificato provvisorio che testimonia l’avvenuto pagamento. Contemporaneamente l’esercente invierà l’e-fattura all’Agenzia delle Entrate. Successivamente il cittadino deve accedere al sistema digitale tramite la Carta Nazionale dei Servizi o attraverso lo Spid, per scaricare le fatture elettroniche (faranno fede ai fini delle detrazioni).

Dunque, i cittadini dovranno anche loro dotarsi di una password.

Al momento sono esenti dalla fatturazione elettronica, medici e farmacisti e quindi bisognerà continuare a conservare nel cassetto gli scontrini della farmacia o del pediatra per poi estrarle al momento della dichiarazione dei redditi per ottenere la detrazione fiscale.

Non c’è dato sapere con certezza se il nuovo sistema porti ad un aumento dell’evasione considerando anche l’aumento della platea di professionisti che possono aderire al regime forfettario. Si deve attendere almeno altri 6 mesi e fare un confronto con i dati del 2018 per capire se il sistema introdotto della fatturazione elettronica porta i risultati sperati o meno.

Cos’è la fatturazione elettronica?

Possiamo definire la fatturazione elettronica come quel sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture. Questo permetterebbe di abbandonare per sempre il supporto cartaceo e tutti i relativi costi di stampa spedizione e conservazione.

Grazie alla fatturazione elettronica, si cambia radicalmente il modo per mezzo del quale si compilano, si inviano e si ricevono e/o conservano le fatture.

La fattura, viene compilata dal fornitore e spedita al cliente via posta, e-mail, ecc. Quest’ultimo ha l’obbligo di conservare in formato cartaceo se lo si vuole.

Essa viene firmata digitalmente (tramite firma elettronica qualificata) dal soggetto che la emette o dal suo intermediario, il quale la invia al destinatario tramite il Sistema di Interscambio.

A seguito dei controlli tecnici automatici, tutto il Sistema di Interscambio provvede a recapitare il documento alla Pubblica Amministrazione o al soggetto privato a cui è indirizzato; esso funge anche da snodo tra gli interessati, con l’obbiettivo di verificare se il formato del documento ricevuto è corretto o se i dati inseriti sono completi.

Come funziona la fattura elettronica

Al fine di comprendere come funziona la fattura elettronica, basta analizzare i seguenti passaggi:

  • Compilazione della fattura elettronica;
  • Firma elettronica qualificata e invio tramite il Sistema d’Interscambio;
  • Ricezione e registrazione della fattura;
  • Conservazione della fattura elettronica.

Come si compila una fattura elettronica?

Il modo più semplice per compilare una fattura elettronica è quello di farlo per mezzo del software di fatturazione o gestionale.

Basta redigere la fattura e poi invece di stamparla o salvarla in PDF la si deve generare in file fattura nel formato XML FatturaPA. Per sapere a chi inoltrarla, il Sistema di Interscambio usa diversi metodi a seconda che sui tratta di:

  • uffici della Pubblica Amministrazione: identificati da un Codice Univoco Ufficio di 6 caratteri che va inserito obbligatoriamente in fattura;
  • consumatori.

Firmare digitalmente la fattura elettronica e inviarla tramite SdI

A questo punto, non dovete fare altro che firmare la fattura elettronica (un file XML) digitalmente tramite firma elettronica qualificata e inviarla tramite il Sistema d’Interscambio al destinatario.

Ricezione e registrazione della fattura elettronica

Il sistema SdI funge da postino che farà recapitare la fattura al destinatario, una volta che sono stati analizzati i requisiti tecnici. Si deve poi importare la fattura elettronica nel vostro software personale per registrarla.

Conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche: cosa significa?

La conservazione sostitutiva altro non è se non una procedura informatica che permette di conferire valore legale nel tempo ad un documento informatico che viene equiparandolo all’originale cartaceo.

La normativa prevede che tutti i lotti di fatture elettroniche vengano conservati per un minimi di 10 anni.

Vantaggi pratici della conservazione sostitutiva

  • eliminazione dei costi diretti;
  • eliminazione del rischio di distruzione, corruzione o perdita;
  • abbattimento dei tempi per ricerca e consultazione.

Soggetti obbligati e non alla fatturazione elettronica

Sono obbligati alla fatturazione elettronica dal 1°gennaio 2019 per tutti i soggetti possessori di partita Iva che non rientrano nel:

  • regime forfettario (commi 54-89, art. 1, legge 190/2014);
  • regime dei minimi o regime di vantaggio (commi 1 e 2, art. 27, decreto legge 98/2011);
  • cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di non residenti, comunitari ed extra comunitari.
  • Che cosa fare in caso di errori?
  • nel caso di errore di fattura, sia nella forma sia anche nei contenuti, si deve procedere con Note di Debito/Credito.

Obbligo fatturazione elettronica 2019: chi è coinvolto?

Come visto dal 1/1/2019 si dovranno emettere solo fatture elettroniche tra privati e imprese. L’obbligo riguarda tutti i soggetti che sono titolari di partita Iva per introiti superiori a 65.000 € o per coloro che non aderiscono al regime forfettario.

In pratica essa potrà essere applicata a tutti i possessori di partita iva che fanno parte del regime ordinario o semplificato a prescindere che si tratti di:

  • Idraulici;
  • Elettricisti;
  • Impiantisti;
  • Caldaisti;
  • Lattonieri;
  • Falegnami;
  • Piastrellisti;
  • Gommisti;
  • Carrozzieri;
  • Montatori di mobili;
  • Saldatori;
  • Fabbri;
  • Meccanici;
  • Elettrauto;
  • Muratori;
  • Serramentisti;
  • Carpentieri.

Sono esonerati come detto invece i contribuenti minimi e i forfettari , i piccoli produttori agricoli e fino al 31/12/2019 sono esonerati anche:

  • Medici;
  • Farmacie;
  • Aziende sanitarie locali;
  • Aziende ospedaliere;
  • Strutture accreditate con il SSN anche se non a contratto;
  • Medici iscritti all’ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri;
  • Strutture autorizzate per l’erogazione dei servizi sanitari;
  • Strutture autorizzate alla vendita al dettaglio dei medicinali veterinari;
  • Esercizi commerciali che svolgono l’attività di distribuzione al pubblico di farmaci in possesso di codice identificativo univoco;
  • Iscritti agli albi professionali come:
    • Psicologi;
    • Infermieri;
    • Ostetriche;
    • Ostetrici;
    • Medici veterinari;
    • Tecnici sanitari di radiologia medica.

Fatturazione elettronica: normativa e scadenze

Da quanto appreso fino a questo momento possiamo dire che la fatturazione elettronica è obbligatoria tra privati e verso i consumatori dal 1° gennaio 2019. Questa è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2018 introducendo l’obbligo della fatturazione elettronica anche in merito alle relazioni commerciali tra soggetti passivi Iva privati (aziende e professionisti con P.Iva) e consumatori finali.

Il formato richiesto per la trasmissione e l’archiviazione è l’XML già in uso per la FatturaPA.

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