Bonus edilizi: per la rimozione delle barriere architettoniche si può usare l’Ecobonus o il Sismabonus

Grazie ai cosiddetti bonus edilizi i contribuenti che intendono effettuare dei lavori di ristrutturazione hanno spesso la possibilità di risparmiare cifre anche piuttosto interessanti sulle spese che si troverebbero altrimenti a sostenere.

Tra i bonus edilizi ricordiamo il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il bonus Facciate, ma anche il bonus mobili ed elettrodomestici e il sismabonus. Ed è proprio nell’ambito di quest’ultima agevolazione che esiste, secondo quanto stabilito dal decreto Semplificazioni di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che si possono ottenere dei consistenti sconti per le spese sostenute per la rimozione di barriere architettoniche.

Lavori di rimozione barriere architettoniche, come usare il sismabonus

Stando a quanto afferma il decreto Semplificazioni ci sono alcune novità che riguardano i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Alcuni dettagli sono trapelati in quanto contenuti nella bozza che ha iniziato a circolare nei giorni scorsi, inoltre il governo ha fornito ulteriori informazioni attraverso un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 28 maggio.

Si parla del cosiddetto bonus ascensori, un incentivo introdotto con la Legge di Bilancio 2021 sempre nell’ambito dei cosiddetti bonus edilizi. Per accedere all’agevolazione del 110% comunque non è strettamente necessario che vi siano in atto interventi di riqualificazione energetica, ma sono da ritenersi validi come requisito per accedere al bonus anche quelli per la rimozione del rischio sismico.

Una volta che la bozza del decreto Semplificazioni sarà approvata ed il testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per tutti i lavori necessari per rimuovere le barriere architettoniche è possibile usufruire dell’Ecobonus 110% oppure del Sismabonus.

Quali sono i requisiti per accedere al bonus per la rimozione delle barriere architettoniche

La Legge di Bilancio 2021 aveva gettato le basi per quanto riguarda le agevolazioni cui sarebbe stato possibile avere accesso per i lavori necessari per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

I principi cardine definiti con la manovra economica elaborata dal governo guidato da Giuseppe Conte sono stati poi modificati proprio con il decreto Semplificazioni dell’attuale esecutivo guidato da Mario Draghi, ed in particolare la vera novità riguarda il requisito anagrafico.

Se fino ad ora era possibile accedere al bonus per coprire le spese sostenute nell’ambito di lavori di abbattimento di barriere architettoniche solo nel caso in cui all’interno dell’edificio interessato dall’intervento risiedevano persone di età superiore ai 65 anni, adesso il requisito dell’età non è più tra quelli necessari per avere accesso all’agevolazione.

Ora la questione dell’età anagrafica diventa quindi del tutto irrilevante ai fini della possibilità di usare il bonus. Lo dice in modo abbastanza chiaro la stessa Agenzia delle Entrate che, con la circolare n. 19 dell’8 luglio 2020, ma anche con la risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-05839 del 29 aprile 2021, fornisce tutti i dettagli riguardanti i requisiti per accedere al bonus.

A determinare la possibilità di usare il bonus per questo genere di intervento edilizio sono le caratteristiche dell’edificio, e non più l’età dei residenti nell’immobile.

A tal proposito su Money.it leggiamo che “l’agevolazione fiscale spetta per le spese sostenute per gli interventi che presentano le caratteristiche previste dalla specifica normativa di settore applicabile ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche, anche in assenza di disabili nell’unità immobiliare o nell’edificio oggetto degli interventi”.

In ogni caso, una volta maturato il diritto di accedere al sismabobus o all’ecobonus al 110% per i lavori relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche, il contribuente può anche in questo caso optare per lo sconto in fattura o in alternativa per il meccanismo di cessione del credito.

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