Nella Legge di Bilancio quattro misure per ridurre la pressione fiscale ma alcune categorie saranno penalizzate

Ancora non vi sono notizie ufficiali da parte di fonti interne alla maggioranza di governo, ma stanno via via trapelando sempre maggiori informazioni riguardanti le misure che la squadra di Mario Draghi sta mettendo a punto per ridurre la pressione fiscale.

L’intervento dovrebbe poggiare in particolare su quattro pilastri, e dovrebbe portare ad una riduzione delle tasse per diverse categorie. Alcune tuttavia ne beneficeranno maggiormente di altre, infatti ci sono anche delle categorie che risulteranno invece penalizzate.

In questi giorni la linea sulla quale intende muoversi il ministro del Tesoro, Daniele Franco, inizia ad essere abbastanza chiara. Se diamo un’occhiata alle tabelle numeriche che sono state recentemente illustrate ai tecnici dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, scopriamo infatti che il Mef sta mettendo a punto quattro interventi mirati, che dovranno essere definiti entro la fine dell’anno in modo da essere operativi già per l’inizio del 2022.

I sindacati hanno da tempo iniziato a fare pressione sul presidente del Consiglio e sulla squadra di governo chiedendo tavoli di confronto, e in occasione dell’ultimo vertice che si è tenuto al ministero il titolare del Tesoro ha spiegato tutti i dettagli riguardanti il piano per intervenire sulla pressione fiscale.

Le ultime novità riguardo gli interventi previsti per le diverse fasce di reddito

Il governo di Mario Draghi sta valutando in particolare di mettere in campo quattro interventi:

  • taglio dell’Irpef
  • aumento delle detrazioni
  • potenziamento della no tax area
  • riduzione dei contributi

È attraverso questi interventi che l’esecutivo conta di alleggerire il carico fiscale per diverse categorie di contribuenti, dai lavoratori dipendenti ai lavoratori autonomi e anche per i pensionati.

Non tutte queste categorie beneficeranno egualmente degli interventi che verranno messi in campo con la nuova manovra economica. Per la prima categoria, vale a dire quella dei lavoratori dipendenti, gli interventi previsti dal governo Draghi dovrebbero produrre un calo complessivo medio compreso tra un minimo di 250 euro ed un massimo di 844 euro annui.

Il risparmio di 250 euro si riferisce a quei lavoratori dipendenti che appartengono al primo scaglione Irpef, quello che include i redditi compresi tra 8 e 20 mila euro. Il risparmio di 844 euro invece è quello di cui potrebbero beneficiare i lavoratori dipendenti che hanno un reddito compreso tra 40 e 45 mila euro, che è la fascia di reddito che guadagna di più dalle novità che saranno introdotte con la Legge di Bilancio 2022.

Piuttosto diversi sono invece i numeri che riguardano i pensionati. A questa categoria appartengono circa 16 milioni di contribuenti in Italia, e mediamente potranno beneficiare degli interventi in programma per un risparmio sull’Irpef di circa 146 euro nel caso di redditi compresi tra 20 e 25 mila euro, che diventano 692 euro annui nel caso di redditi tra i 60 ed i 65 mila euro.

Quali sono i vantaggi per i lavoratori autonomi

I lavoratori autonomi appartengono ad una categoria di contribuenti che spesso finisce per trarre ben pochi benefici da interventi in materia fiscale che vanno ad esclusivo vantaggio dei lavoratori dipendenti.

Anche in questo caso i numeri che vediamo sembrano supportare questa tesi, sebbene stando alle tabelle presentate dal governo, per alcune fasce di reddito anche per i lavoratori autonomi potrebbero esserci degli sconti interessanti.

La fascia di reddito di lavoratori autonomi che maggiormente beneficerà degli interventi che saranno inseriti nella Legge di Bilancio 2022 è quella tra 35 e 65 mila euro. Per la fascia di reddito tra 20 e 25 mila euro il taglio si riduce a soli 52 euro annui.

Nella fascia di reddito tra i 60 ed i 65 mila euro invece si arriva ad un risparmio medio di 692 euro annui, che scende a 225 euro nel caso di redditi compresi tra 35 e 40 mila euro.

Le cifre che abbiamo visto fin qui in ogni caso rappresentano il risparmio in termini assoluti, derivante da un calcolo che si basa su quanto è stato versato fino ad ora.

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