Bonus Ristrutturazione 2022: in Legge di Bilancio inserita la proroga fino al 2024. Ecco a chi spetta

Con la nuova manovra economica il governo guidato dall’ex presidente della Bce ha prorogato la maggior parte dei bonus edilizi che arrivavano a scadenza a fine 2021. Tra queste agevolazioni per le quali in Legge di Bilancio è stata inserita la proroga troviamo anche il bonus Ristrutturazione che resterà accessibile fino alla fine del 2024.

Con la finanziaria messa a punto dal governo di Mario Draghi viene infatti prorogato il pacchetto delle agevolazioni per interventi edilizi, i cosiddetti bonus casa, fino al 31 dicembre 2024, ma cosa cambia con la proroga? Buona parte dei bonus in realtà non subisce grandi modifiche, e per alcuni di essi vi è solo un ridimensionamento del tetto di spesa o della percentuale di detrazione prevista. 

Prendiamo ad esempio il bonus Mobili ed Elettrodomestici, che è stato prorogato fino al 2024 ma con una riduzione del tetto di spesa che passa da 16.000 a 10.000 euro per il 2022, e scende ulteriormente fino a 5.000 euro per il biennio 2023 – 2024.

Qualche cambiamento lo subisce con la proroga anche il bonus Facciate, che da una percentuale di detrazione del 90% passa ad un ben più modesto 60%. Ma per il bonus Ristrutturazione cosa cambia esattamente? Non dimentichiamo che, dopo il Superbonus e il bonus Facciate, proprio il bonus Ristrutturazione risulta essere uno dei più richiesti.

E per quel che riguarda questo bonus nello specifico, la Legge di Bilancio 2022 non introduce novità, limitandosi infatti al rinnovo fino alla fine del 2024. Non sono stati ritoccati gli importi riconosciuti né il tetto di spesa che, di fatto, restano quelli della normativa che era in vigore fino al 31 dicembre 2021.

Qualche novità però è stata introdotta anche per quel che riguarda il bonus Ristrutturazione in ambito per così dire, burocratico. La Legge di Bilancio 2022 infatti prevede che il beneficiario dell’agevolazione adempia all’obbligo di asseverazione della congruità dei prezzi e del visto di conformità nel caso di fruizione del bonus attraverso il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura come previsto dal decreto anti-Frode.

Bonus Ristrutturazione, arriva la proroga fino al 2024

Con la nuova manovra economica abbiamo la proroga di quasi tutte le agevolazioni per la casa, e come accennato per molte di esse non vi sono sostanziali modifiche né alle percentuali della detrazione, né al tetto di spesa.

In tal senso neppure il bonus Ristrutturazione subisce modifiche, e allo stesso modo vengono prorogati senza modifiche anche le seguenti agevolazioni:

  • Ecobonus ordinario
  • Bonus Verde
  • Sismabonus

Il bonus Ristrutturazione quindi non cambia, e anche nel triennio 2022 – 2024 chi vi accede potrà beneficiare di una detrazione IRPEF al 50% sulle spese sostenute per interventi di recupero edilizio.

Subiscono invece delle modifiche che riguardano l’alituota della detrazione e le spese ammesse nonché il tetto di spesa i seguenti bonus:

  • bonus Mobili ed Elettrodomestici con tetto di spesa che scende a 10.000 euro e poi a 5.000 euro
  • bonus Facciate con la percentuale di detrazione che passa dal 90 al 60%
  • Superbonus 110% con varie modifiche che interessano soprattutto la percentuale di detrazione.

Come cambia il bonus Ristrutturazione, le novità dal 2022

Il bonus Ristrutturazione si può usare per tutte quelle spese ammesse che sono state sostenute nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024.

Su queste spese è possibile quindi applicare la detrazione fiscale del 50% prevista dal bonus entro il tetto di spesa massimo fissato a 96.000 euro, sempre che nelle prossime manovre economiche non vengano apportate modifiche in tal senso.

Per quanto riguarda gli obblighi da rispettare per poter beneficiare del bonus Ristrutturazione ricordiamo che è necessario effettuare comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla data in cui gli interventi edilizi che comportano un risparmio energetico sono stati ultimati.

In ogni caso si può fruire del bonus Ristrutturazione in tre modi diversi:

  • con detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi con 10 quote annuali di pari importo
  • attraverso il meccanismo della cessione del credito a terzi, compresi istituti di credito
  • con sconto in fattura al momento del pagamento se vi è un accordo con l’impresa che ha effettuato i lavori.

Come accennato poc’anzi al bonus Ristrutturazione sono state apportate delle modifiche riguardanti solo l’aspetto per così dire burocratico. Si tratta delle nuove norme contenute nel decreto Anti-frode (DL 157/2021) con il quale si tenta di ridurre il fenomeno delle frodi legati alle agevolazioni previste dai bonus edilizi.

Pertanto il beneficiario del bonus Ristrutturazione è tenuto ad adempiere all’obbligo di visto di conformità e asseverazione della congruità dei prezzi che riguarda comunque anche tutti i bonus edilizi dei quali è possibile fruire nelle modalità alternative alla detrazione in dichiarazione dei redditi.

Quali sono i lavori ammessi per il bonus Ristrutturazione 2022

Si può accedere alla detrazione al 50% prevista dal bonus Ristrutturazione solo nell’ambito di specifici interventi edilizi e per le spese ad essi correlate che sono individuati dall’Agenzia delle Entrate stessa. Per sapere quali sono i lavori ammessi basta consultare la guida aggiornata al 2019 in quanto non sono state effettuate modifiche successive.

La lista delle spese ammesse al bonus Ristrutturazione per il periodo 2022 – 2024 comprende:

  • gli interventi di manutenzione ordinaria, quelli di manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo, nonché gli interventi di ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze
  • gli interventi finalizzati alla ricostruzione o al ripristino dello stabile danneggiato da eventi calamitosi
  • gli interventi che servono per realizzare autorimesse o posti auto
  • i lavori necessari ad eliminare le barriere architettoniche quali ascensori o montacarichi, compresa l’installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di disabilità gravi
  • gli interventi necessari ad aumentare il livello di sicurezza dello stabile con la specifica finalità di ridurre il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, quali cancelli, grate, porte blindate, casseforti, impienti di videosorveglianza e via dicendo
  • lavori di cablatura degli edifici e per il contenimento dell’inquinamento acustico
  • lavori necessari ad ottenere un maggio risparmio energetico
  • i lavori per l’adozione di misure antisismiche come ad esempio le opere per la messa in sicurezza statica
  • gli interventi per la bonifica dell’amianto e per ridurre il rischio di infortuni domestici
  • lavori di riparazione di impianti per la sicurezza domestica come la sostituzione del tubo del gas, o la riparazione di una presa malfunzionante
  • lavori per l’installazione di apparecchi di rilevazione di gas
  • lavori per il montaggio di vetri anti-infortunio
  • installazione del corrimano
  • sostituzione di porte interne.

Sono inoltre detraibili al 50% con il bonus Ristrutturazione anche le seguenti spese:

  • per la progettazione e per le altre prestazioni professionali connesse
  • per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento
  • per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71)
  • per l’acquisto dei materiali necessari per gli interventi in programma nell’ambito dei lavori di ristrutturazione
  • per il pagamento del compenso dovuto per la stesura della relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti
  • per l’effettuazione delle perizie e dei sopralluoghi
  • per il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto, dell’imposta di bollo e dei diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le dichiarazioni di inizio lavori
  • per gli oneri di urbanizzazione
  • per gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi, nonché per gli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati come da decreto n. 41 del 18 febbraio 1998.

A chi spetta il bonus Ristrutturazione e chi può farne richiesta

Nella Legge di Bilancio 2022 non sono state inserite modifiche per quel che riguarda i soggetti che possono richiedere il bonus Ristrutturazione. L’agevolazione infatti spetta a tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi indipendentemente dalla residenza che può essere in Italia o all’estero.

La detrazione del 50% sulle spese sostenute per gli interventi ammessi al bonus Ristrutturazione può essere richeista non solo dal proprietario dell’immobile ma anche da altri soggetti tra cui il titolari dei diritti di godimento e coloro che ne sosterranno le spese.

Possono quindi beneficiare del bonus Ristrutturazione i seguenti soggetti:

  • proprietario e nudo proprietario dell’immobile interessato dagli interventi
  • titolare di un diritto reale di godimento come usufrutto, uso, abitazione o superficie
  • locatario o comodatario
  • socio di cooperative divise e indivise
  • imprenditore individuale, per gli immobili che non rientrano tra i beni strumentali o merce
  • qualsiasi soggetto che produca reddito in forma associata quali società semplici, a nome collettivo, in accomandita semplice, imprese familiari. Le condizioni saranno le stesse previste per gli imprenditori individuali

Laddove sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita l’acquirente può accedere alla detrazione al 50% prevista dal bonus Ristrutturazione se:

  • è stato immesso nel possesso dell’immobile
  • effettua a proprio carico i lavori di ristrutturazione dell’immobile
  • il contratto preliminare di compravendita o compromesso risulta essere stato regolarmente registrato.

Spetta la detrazione al 50% sulle spese sostenute per gli interventi ammessi prevista dal bonus Ristrutturazione anche nel caso in cui i lavori che interessano l’immobile siano stati effettuati in proprio. In tal caso il bonus serve a coprire le spese per l’acquisto del materiale.

Quali documenti servono per richiedere il bonus Ristrutturazione

Anzitutto per poter richiedere il bonus Ristrutturazione è necessario indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile interessato dagli interventi per i quali si intende usufruire della detrazione del 50% prevista.

In particolare serviranno i documenti relativi all’immobile, che il contribuente sarà tenuto a conservare per poterli esibire in caso di richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate, e sono nello specifico:

  • la domanda di accatastamento
  • le ricevute di pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, IMU
  • la delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori nel caso di parti comuni di edifici residenziali compresa la tabella per la ripartizione delle spese
  • la dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori
  • le concessioni, le autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui viene riportata la data in cui sono iniziati i lavori e la compatibilità con le spese ammesse per l’accesso all’agevolazione.

Quali metodi di pagamento usare per il bonus Ristrutturazione

Chi intende beneficiare del bonus Ristrutturazione per ottenere una riduzione dei costi sostenuti per gli interventi edilizi ammessi all’agevolazione dovrà necessariamente utilizzare metodi di pagamento diversi dal contante.

In particolare la norma che disciplina il bonus prevede che i pagamenti delle spese su cui si andrà ad applicare la detrazione del 50% siano effettuati con bonifico bancario o postale nel quale dovranno essere inseriti i seguenti dati:

  • causale del versamento: bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986
  • codice fiscale del beneficiario del bonus
  • codice fiscale oppure partita Iva del beneficiario del pagamento

Nel caso di lavori che interessano parti comuni dei condomini si devono rispettare ulteriori accortezze ed inserire le seguenti informazioni:

  • codice fiscale dell’amministratore del condominio che effettua il pagamento
  • codice fiscale di tutte le persone che sostengono la spesa e che intendono beneficiare della detrazione fiscale prevista dal bonus.

Ricordiamo che in ogni caso il bonus Ristrutturazione può essere richiesto anche quando le spese relative agli interventi edilizi sono state pagate tramite finanziamento.

In questo caso specifico il contribuente può richiedere lo sconto IRPEF del 50%, e sarà la società finanziaria che ha concesso il finanziamento a dover pagare tramite bonifico rispettando le regole sulla compilazione dello stesso. Dovrà quindi indicare il codice fiscale del soggetto per conto del quale si effettua il pagamento, mentre il beneficiario del bonus sarà tenuto a conservare la ricevuta del bonifico avvenuto.

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