Ci sono novità sull’introduzione di un salario minimo, ma si tratta solo, almeno per il momento, di una direttiva di Bruxelles. Per i lavoratori italiani qualcosa potrebbe cambiare, ma per ora si dovranno accontentare dei bonus una tantum introdotti dal governo di Mario Draghi.
Si tratta comunque di una buona notizia, perché potrebbe essere il primo passo verso il riconoscimento di un salario minimo in Italia, in questo caso con una retribuzione oraria di almeno 12 euro.
Nuove direttive Ue sul salario minimo
L’Unione Europea ha diramato nuove direttive che riguardano gli stipendi di milioni di lavoratori in tutta Europa. Si torna quindi a parlare di salario minimo, visto che dalla Commissione Ue giungono importanti indicazioni che dovrebbero poi essere recepite dai governi nazionali dei vari Paesi membri.
L’aumento in busta paga, derivante dalle nuove direttive Ue sul salario minimo, dovrebbe consistere nell’innalzamento fino ad almeno 12 euro della paga oraria. La novità arriva dopo il via libera definitivo da parte dell’Ecofin alla norma sul salario minimo.
Per quanto riguarda l’Italia, sarà il governo di Giorgia Meloni a doversi attivare per rispettare i nuovi obblighi comunitari. Si tratta infatti di un provvedimento che dovrebbe entrare in vigore a partire dal ventesimo giorno successivo alla data di sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ma questo comporterà effettivamente un aumento degli stipendi anche in Italia? Premesso che il Bel Paese è uno dei pochi Stati membri a non aver ancora approvato una normativa sul salario minimo, la direttiva europea non comporta alcun obbligo per i vari governi nazionali.
Né l’Italia quindi, né gli altri Paesi membri saranno tenuti ad aumentare gli stipendi per via della nuova direttiva Ue. Lo scopo di questa direttiva in realtà è quello di rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva nell’ambito delle nuove assunzioni e quindi nella definizione del salario minimo del dipendente.
Cosa cambia con la nuova direttiva Ue sul salario minimo
L’obiettivo di questa direttiva Ue sul salario minimo è quindi quello di giocare un ruolo sicuramente rilevante nel contesto della contrattazione del salario tra lavoratore e datore di lavoro.
Ma in che modo questa novità potrà determinare un aumento degli stipendi, anche se in modo indiretto, per i lavoratori dipendenti italiani? A seguito dell’approvazione della nuova direttiva i Paesi Ue dovranno necessariamente tener conto delle indicazioni dell’esecutivo comunitario, e dovranno definire dei criteri più chiari ed approfonditi in merito alla misura del salario minimo legale.
La nuova direttiva introduce poi delle novità che riguardano i Paesi europei in cui una norma sul salario minimo è già stata introdotta. In questo caso infatti i Paesi membri saranno tenuti a modificare su base biennale invece che ogni quattro anni gli importi del salario minimo in considerazione dell’aumento del costo della vita.
L’esempio della Germania sul salario minimo
La nuova direttiva dell’Unione Europea si concentra soprattutto sulla necessità di una più adeguata contrattazione collettiva, ma nel frattempo alcuni chiarimenti in merito alla questione del salario minimo sono arrivati dalla Federazione Europea dei Sindacati, la ETUC.
Mentre agli Stati membri si richiedeva di provvedere ad un adeguamento dei salari alle indicazioni di Bruxelles, l’ETUC ha portato la Germania come esempio virtuoso da seguire per quel che riguarda le normative sul salario minimo.
Ma come funziona quindi in Germania? A partire dal 1° ottobre 2022, quindi da qualche giorno ormai, il governo tedesco ha apportato alcune importanti modifiche che riguardano gli stipendi dei lavoratori, e lo ha fatto per contrastare l’elevato rischio di povertà connesso alla crisi economica, all’azzeramento della crescita legato soprattutto alla crisi energetica, e ai pesanti rincari che interessano beni e servizi anche di prima necessità.
Il salario minimo viene portato in Germania da 10,45 euro l’ora fino ad un importo minimo maggiore, che terrà conto della direttiva Ue del salario minimo a 12 euro l’ora. Si tratta di una decisione molto importante che potrebbe anche essere presa come esempio da altri Paesi Ue nei prossimi mesi.
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