Bollo auto, ecco chi non dovrà più pagarlo grazie alla nuova sanatoria

Nella nuova manovra economica il governo di Giorgia Meloni ha inserito anche una sanatoria per quei contribuenti che non si trovano in regola col pagamento dei vecchi bolli auto.

Il bollo auto è una tassa sulla proprietà che molti contribuenti pagano malvolentieri, e che alcuni contribuenti non pagano affatto. Per tutti i bolli auto non pagati nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015 l’attuale esecutivo ha deciso di intervenire con una sanatoria.

Uno degli oltre 100 articoli di cui è composta la Legge di Bilancio 2023 prevede infatti che vengano condonati gli importi non pagati tra il 2000 e il 2015 entro una certa somma.

L’articolo che introduce la sanatoria è il numero 46 della manovra economica, ma è ancora in attesa dell’approvazione parlamentare. Vediamo quindi come funziona e quando non si è più tenuti a pagare il bollo auto.

Legge di Bilancio 2023: sanatoria per bolli auto non pagati

Ancora non vi sono certezze in merito, ma se l’articolo 46 della nuova manovra economica dovesse essere approvato dal Parlamento così com’è, allora nel 2023 ci sarà lo stralcio delle cartelle fino a mille euro “affidate all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”.

In altre parole tutti i bolli auto che non sono stati pagati, con importo fino ad un massimo di 1.000 euro, saranno condonati, di conseguenza gli importi non saranno più dovuti.

Si tratta di una misura che riguarderà anche quei contribuenti che in più occasioni non hanno versato la tassa nel corso degli anni. Cosa significa? Questi contribuenti, che hanno ricevuto più avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, per vari importi che singolarmente non superano comunque i 1.000 euro, non dovranno pagare più nulla.

La soglia fissata a 1.000 euro infatti è da intendersi per singolo carico. Quindi se prendiamo ad esempio un contribuente che non ha pagato il bollo auto per l’intero periodo che va dal 2000 al 2015, quindi diciamo approssimativamente 15 cartelle da 200 euro ciascuna, per un importo totale di 3.000 euro, non dovrà pagare assolutamente nulla sulla base di quello che stabilisce l’articolo 46 della Legge di Bilancio 2023.

Cosa succede a chi non ha pagato il bollo auto dal 2016 in poi

Abbiamo visto che chi non ha pagato il bollo auto nel periodo che va dal 2000 al 2015, se l’articolo 46 della nuova manovra economica passerà l’esame del Parlamento così com’è, non dovrà pagare nulla. Ma cosa succede invece a chi non ha pagato il bollo a partire dal 2016?

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di introdurre per questi casi la rottamazione delle cartelle esattoriali a fronte del pagamento dell’importo dovuto ma con uno sconto e con la possibilità di rateizzare il pagamento.

I contribuenti in questo caso potranno chiudere la vertenza beneficiando di un’agevolazione per le pendenze in corso relative alle imposte non versate nel periodo che va dal 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2022.

Il contribuente avrà quindi la possibilità di decidere se versare l’intero importo beneficiando dello sconto previsto, oppure scegliere la rateizzazione con l’importo suddiviso fino ad un massimo di 18 rate.

Per chi decide di pagare i bolli arretrati a rate sarà necessario presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Una volta accolta la richiesta, il contribuente dovrà versare la prima tranche entro il 31 luglio 2023, la seconda entro il 30 novembre, e poi le successive rate dovranno essere versate a partire dal 2024 con cadenza trimestrale. Le date entro cui effettuare i pagamenti sono fisse e sono:

  • 28 febbraio
  • 31 maggio
  • 31 luglio
  • 30 novembre.

L’ultima rata dovrebbe essere corrisposta quindi entro il 2027. Infine per chi ha già sanato i bolli non pagati sfruttando la rottamazione delle cartelle del 2018, ma ha in seguito mancato altri appuntamenti con il pagamento del bollo auto, può comunque beneficiare del provvedimento inserito nella Legge di Bilancio 2023.

Alcune novità riguardano poi il fermo amministrativo delle automobili per le quali non sono stati pagati i bolli. Questo provvedimento comporta l’impossibilità di rivendere il veicolo e di rottamarlo, oltre che, naturalmente, di utilizzarlo su strada.

Il fermo amministrativo può essere rimosso nel momento in cui il debitore paga gli importi dovuti, ma con le novità che il governo di Giorgia Meloni si appresta ad introdurre basterà pagare la prima rata per riavere a disposizione la vettura precedentemente sottoposta a fermo amministrativo. Per la vendita o la rottamazione però si dovrà attendere comunque il pagamento di tutte le rate.

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