Bonus Partita Iva 2023: quali sono le agevolazioni e i benefici per lavoratori autonomi

Se sei un lavoratore autonomo con Partita Iva, potresti non conoscere tutti i bonus e le agevolazioni che puoi richiedere nel mese di aprile, e più in generale quali sono i bonus e i contributi ancora disponibili per l’anno 2023.

Il Governo di Giorgia Meloni ha infatti confermato diversi benefici per i lavoratori autonomi, in modo da sostenerli nella ripresa post-pandemia. Proviamo quindi a fare una panoramica completa di tutti i bonus Partita Iva 2023 da richiedere ad aprile, con informazioni sui requisiti, su come funzionano, sugli importi e sulle scadenze per presentare la domanda.

Ecco quindi un rapido elenco di tutti i bonus che puoi richiedere se hai la Partita Iva:

  • Bonus ISCRO fino a 800 euro, la cassa integrazione per i lavoratori autonomi
  • Reddito di cittadinanza anche alle Partite Iva, in alternativa a ISCRO
  • Contributi a fondo perduto, con diversi beneficiari e requisiti.

Bonus Partite Iva 2023: Come funziona ISCRO

Una delle agevolazioni più conosciute è ISCRO, acronimo di Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Si tratta della cassa integrazione per i lavoratori autonomi introdotta in via sperimentale dal 2021 al 2023. Ma come funziona e a chi spetta?

Questo bonus spetta alle Partite Iva che hanno registrato un calo nel reddito annuale pari ad almeno il 50% rispetto alla media dei redditi conseguiti negli ultimi 3 anni precedenti alla domanda, o comunque non superiore a 8.145 euro. Per avere diritto al bonus ISCRO, e ottenere un sussidio mensile per 6 mesi, occorre aver aperto la Partita Iva da almeno 4 anni.

Gli importi del beneficio si calcolano considerando il 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo e possono variare tra 254,75 e 815,20 euro al mese.

Partite Iva e Reddito di Cittadinanza: Quando è possibile?

In alternativa a ISCRO, anche le Partite Iva possono richiedere il Reddito di Cittadinanza. Quali sono i limiti e le regole?

Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio mensile che spetta ai nuclei familiari che soffrono di difficoltà economica, sono senza lavoro o comunque percepiscono un reddito inferiore a determinate soglie, aggiornate annualmente. Non tutti sanno che anche i lavoratori autonomi che percepiscono un compenso molto basso hanno diritto al RdC

In questo caso occorre che risulti rispettato un limite di reddito ben preciso. Infatti i lavoratori che vogliono accedere al beneficio devono avere un reddito non superiore a 6.000 euro annui per la persona sola, oltre a un ISEE inferiore a 9.360 euro. Tale soglia viene aumentata per i nuclei più numerosi seguendo la scala di equivalenza.

Anche i lavoratori autonomi con Partita Iva, quindi, possono richiedere il Reddito di Cittadinanza se hanno conseguito un reddito particolarmente basso. Non dimentichiamo però che l’ISEE fotografa la situazione reddituale relativa a 2 anni prima, e potrebbe non essere rappresentativo della situazione attuale del lavoratore autonomo.

In alternativa, è possibile richiedere l’ISEE corrente per avere una valutazione più accurata della propria situazione economica. Va inoltre sottolineato che il Reddito di Cittadinanza non è cumulabile con altre forme di sostegno al reddito, come ad esempio l’ISCRO.

Quali contributi possono essere richiesti dalle partite Iva nel 2023

I contributi a fondo perduto rappresentano un’opportunità importante per le Partite Iva e le imprese che necessitano di finanziamenti per avviare o potenziare la propria attività. Tra i bandi disponibili nel 2023, ci sono tre opzioni di contributi a fondo perduto che possono essere richieste.

  • ON – Oltre nuove imprese a tasso zero è una delle opzioni a disposizione delle Partite Iva. Il bando è rivolto principalmente ai giovani imprenditori di età compresa tra 18 e 35 anni, o eventualmente alle donne di qualsiasi età. Grazie a questi contributi, le imprese possono ottenere finanziamenti a tasso zero fino a 3 milioni di euro, con copertura fino al 90% delle spese. Tuttavia, la scadenza per effettuare la richiesta è fissata al 19 maggio 2023, quindi è importante agire tempestivamente per beneficiare di questa opportunità.
  • Cultura Crea 2.0 è un pacchetto di contributi a fondo perduto promosso da Invitalia e rivolto a tutte le iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica. Questo bando si rivolge alle imprese che operano in specifiche regioni italiane come la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Anche in questo caso, i contributi a fondo perduto sono destinati principalmente alle aziende con un alto numero di lavoratori giovani, donne o con un forte indice di legalità. È possibile presentare la domanda sin da ora sul sito web di Invitalia.
  • Bando Resto al Sud rappresenta un’opportunità per le Partite Iva che operano nel Sud Italia o in alcune Regioni del Centro Italia. Questi contributi a fondo perduto spettano a tutti gli imprenditori di età compresa tra 18 e 55 anni che operano in diversi settori come l’industria, l’artigianato, la trasformazione dei prodotti agricoli, la pesca e l’acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo e il commercio. Il contributo copre fino al 100% delle spese ammesse, di cui il 50% sotto forma di contributi a fondo perduto e il restante 50% sotto forma di finanziamento bancario.

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