una madre che passeggia al parco tenendo per mano i due figli

Si parla spesso di assegno unico per i figli a carico, specie dopo le ultime modifiche apportate, che hanno per certi versi potenziato questa misura, accorpando però altri aiuti destinati alle famiglie con figli.

Ci sono novità sull’assegno unico che riguardano gli importi riconosciuti, e modalità e tempistiche per presentare domanda, ed è per questo che riteniamo opportuno fare il punto della situazione e tracciare un quadro più chiaro di quali sono le date e le scadenze da tenere d’occhio.

Calendario assegno unico 2023: gennaio

Vediamo quindi qual è il calendario con le date importanti da cerchiare in rosso per quel che riguarda l’assegno unico familiare.

Prima di tutto gli importi riconosciuti ai beneficiari dell’assegno unico per i figli a carico vengono incrementati proprio a partire dal primo mese dell’anno, ma per beneficiare effettivamente degli aumenti bisogna attendere il mese di febbraio.

È nel mese di gennaio 2023 che scatta l’adeguamento all’inflazione sulla base degli aumenti registrati nel corso del 2022, ma la percentuale, come accaduto per l’indicizzazione delle pensioni, non sarà esattamente corrispondente a quella effettiva in questo momento, essendo stata fissata invece all’8,1%.

L’assegno unico aumenta pertanto di un importo pari a questa percentuale, e ciò avviene anche alle soglie Isee. Questo significa che l’importo massimo dell’assegno passerà da 175 a 189 euro per figlio, mentre il tetto Isee che non bisogna superare per accedere al beneficio passerà da 15.000 a 16.215 euro.

E non è ancora tutto, perché per il mese di gennaio 2023 è previsto anche un secondo aumento che è stato stabilito con una misura introdotta dall’attuale esecutivo, che prevede una maggiorazione del 50% dell’importo base per figli fino a 1 anno di età e per figli che hanno meno di 3 anni di età nel caso di famiglie con 3 o più figli e Isee che non supera i 40 mila euro.

Un’ultima novità sull’assegno unico riguarda l’aumento della maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari numerosi (4 figli o più) che fino a fine 2022 era di 100 euro, mentre da gennaio 2023 passa a 150 euro.

Calendario assegno unico 2023: febbraio

Il primo motivo per cui vale la pena segnare la data di febbraio è anzitutto legato agli aumenti degli importi erogati, in quanto come accennato nel paragrafo precedente, è proprio a partire dal secondo mese dell’anno che si applica il ricalcolo dell’assegno. Quindi con la mensilità di febbraio dell’assegno unico verranno riconosciuti anche gli arretrati relativi al mese di gennaio.

A febbraio 2023 poi c’è il rinnovo dell’Isee, infatti chi ha diritto all’assegno unico deve richiedere l’attestazione Isee 2023 entro il 28 febbraio, in modo che l’Inps possa effettuare il calcolo dell’importo da riconoscere a partire dal mese successivo. Se non viene rispettata questa data per quel che riguarda il rinnovo dell’Isee l’assegno verrà comunque erogato ma l’importo riconosciuto sarà quello minimo previsto.

Occorre anche fare una precisazione che riguarda la domanda per l’assegno unico. Infatti a differenza di quanto era stato detto inizialmente, non occorre presentare domanda entro febbraio, perché l’Inps ha spiegato che grazie alle risorse stanziato con il Pnrr è possibile disporre il rinnovo in maniera automatica per tutti coloro che risultavano percettori dell’assegno unico alla data del 28 febbraio 2022.

Invece dovranno presentare domanda per richiedere l’assegno unico entro il 28 febbraio 2023 quei nuclei familiari che non risultano già beneficiari della misura e che intendono iniziare a beneficiarne a partire dal mese di marzo 2023.

Calendario assegno unico 2023: marzo

A partire dal mese di marzo 2023 scatta il nuovo periodo di percezione dell’assegno unico, che infatti ha decorrenza a partire da marzo fino alla fine di febbraio dell’anno seguente.

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, non occorre presentare nuovamente la domanda tra febbraio e marzo se si è già percettori dell’assegno, in quanto questo viene rinnovato in automatico. Tuttavia bisogna richiedere l’Isee 2023 in modo che l’Inps possa fare la valutazione e il calcolo dell’assegno sulla base dei dati aggiornati.

A partire dal mese di marzo 2023 infatti decorre il nuovo importo dell’assegno unico calcolato sulla base del nuovo Isee. Non dimentichiamo a tal proposito che è previsto un aumento dell’importo in tutti quei casi in cui l’Isee risulta più basso dell’anno precedente, invece dobbiamo aspettarci una riduzione dell’assegno, rispetto all’importo pagato a febbraio, se l’Isee risulta più alto.

Calendario assegno unico 2023: aprile – giugno

Nel periodo di tempo che va dal mese di aprile al mese di giugno 2023 ancora possibile rinnovare l’Isee per beneficiare dell’applicazione del ricalcolo, e quindi ottenere l’eventuale aumento dell’importo fin dal mese di marzo, con la possibilità quindi di ricevere anche tutti gli arretrati non erogati.

Ricordiamo infatti che se l’Isee non viene aggiornato, a partire dal mese di marzo l’importo erogato sarà quello previsto come importo minimo. Se però abbiamo diritto ad un importo maggiore resta tempo da aprile fino a giugno per presentare richiedere l’Isee 2023 ed ottenere gli importi previsti sulla base di esso.

L’importo minimo erogato con l’assegno unico, considerata anche la rivalutazione dell’assegno sulla base del tasso di inflazione, dovrebbe essere per il 2023 di 54 euro soltanto.

Lo stesso principio si applica anche per la domanda, infatti se una famiglia risulta già dal mese di marzo 2023 in possesso dei requisiti per poter ricevere l’assegno unico, ha tempo fino al 30 giugno 2023 per presentare domanda e ricevere anche gli arretrati a partire dal mese di marzo.

Calendario assegno unico 2023: luglio – dicembre

Sia per quel che riguarda l’Isee, che per quanto riguarda la prima richiesta, si applica il principio in base al quale se non si adempiono gli obblighi entro la fine del mese di giugno non vengono riconosciuti gli arretrati.

Questo vuol dire che se si richiede l’Isee aggiornato, o si presenta domanda per l’assegno unico, dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, l’eventuale aumento (o l’intero importo) verrà erogato a partire dal mese successivo, ma non saranno riconosciuti gli arretrati.

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