Nuovo Reddito di Cittadinanza, cambia l’assegno: 350 euro agli impiegabili ma solo per un anno

Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è una misura introdotta dal primo governo guidato da Giuseppe Conte nel 2019 con lo scopo di contrastare la povertà e l’esclusione sociale. Con l’entrata in vigore del nuovo decreto “Lavoro”, sono previste importanti modifiche al RdC, che sarà sostituito dalla nuova misura denominata “Garanzia per l’inclusione”.

La nuova misura prevede che solo le famiglie in difficoltà economica, che ospitano individui che non possono lavorare come disabili, minori o cittadini over 70, saranno ammesse a ricevere il sostegno economico. Cambiano anche i requisiti di accesso alla nuova misura, che includono il reddito minimo per poter ottenere l’assegno e le modalità di calcolo dell’importo.

Le famiglie considerate “occupabili”, ovvero con soggetti che possono lavorare, riceveranno un assegno pari a 350 euro al mese, per un massimo di un anno. Al contrario, le famiglie in difficoltà economica che ospitano individui che non possono lavorare, riceveranno un assegno fino a 500 euro al mese, con una quota affitto pari a 280 euro al mese.

Le nuove norme e le novità relative alla “Garanzia per l’inclusione” sono state inserite nella bozza del decreto “Lavoro”, composta da 43 articoli, che sarà sottoposta al vaglio del prossimo Consiglio dei Ministri. Tuttavia, secondo le ultime ipotesi, la nuova misura dovrebbe essere attiva dal prossimo settembre.

Requisiti e modalità di accesso alla nuova misura di inclusione attiva

La nuova misura di inclusione attiva, che sostituirà il Reddito di Cittadinanza per le famiglie considerate occupabili, introdurrà nuovi requisiti di accesso. Secondo quanto previsto dalla bozza del decreto “Lavoro”, per ottenere la Garanzia per l’inclusione, le famiglie dovranno avere un reddito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 10.632 euro annui.

Inoltre, i componenti maggiorenni della famiglia dovranno sottoscrivere un Patto per il lavoro, impegnandosi a cercare attivamente un’occupazione e a partecipare a percorsi di formazione professionale.

In sintesi quindi i requisiti economici che dovranno risultare soddisfatti sono i seguenti:

  • Isee inferiore a 7.200 euro
  • reddito familiare non superiore a 6.000 euro annui
  • patrimonio immobiliare ai fini Imu di valore non superiore ai 150 mila euro (esclusa prima casa)
  • conti correnti in Banca o in Posta con una disponibilità non superiore a 10 mila euro.

Inoltre si terrà conto dei mezzi di trasporto del nucleo familiare, infatti per poter aver diritto all’assegno non si possono possedere auto di cilintrata superiore a 1.600 cc, oppure moto con cilindrata superiore ai 250 cc.

Calcolo dell’assegno per la Garanzia per l’inclusione

Il nuovo assegno della Garanzia per l’inclusione, destinato alle famiglie in difficoltà economica che non possono lavorare, sarà calcolato in base all’ISEE della famiglia e alla composizione del nucleo familiare.

Secondo quanto emerso dalla bozza del decreto “Lavoro”, l’assegno base sarà di 250 euro al mese, con un aumento di 50 euro per ogni figlio a carico fino a un massimo di 5 figli. Inoltre, le famiglie potranno richiedere una quota di affitto fino a 280 euro al mese.

Quindi per stabilire l’importo dell’assegno del Reddito di Cittadinanza si utilizza ancora la scala di equivalenza, ed avremo pertanto:

  • +0,4 per ogni componente disabile o over 60
  • +0,15 per i figli fino a 3 anni di età
  • +0,10 per tutti gli altri componenti del nucleo familiare.

A differenza del Reddito di Cittadinanza, la Garanzia per l’inclusione non prevede una durata prestabilita. L’assegno sarà erogato alle famiglie in difficoltà economica fino a quando queste non saranno in grado di sostentarsi autonomamente, ovvero fino a quando raggiungeranno un reddito ISEE superiore alla soglia di accesso alla misura.

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