Obbligo di accettare pagamenti con Pos: il limite sarà a 60 euro invece che a 30

La nuova bozza della manovra economica, che complessivamente sale a 155 articoli dai 136 della versione precedente, comprende anche una novità riguardante l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con carte di credito e bancomat.

Nella versione precedente, quella che ha circolato fino alla giornata di sabato, il limite al di sotto del quale il commerciante era esente dall’obbligo di accettare pagamenti attraverso Pos era stato fissato a 30 euro. Nella nuova versione che abbiamo visto nel fine settimana invece il limite viene portato a 60 euro.

Tra le novità che sono appena state introdotte dal governo di Giorgia Meloni troviamo inoltre la definizione dei congedi parentali con un mese in più per le mamme, l’esenzione dal pagamento dell’Imu per le case occupate e tutta una serie di opere infrastrutturali a cominciare dal terzo lotto Tav.

Dal ministero del Tesoro comunque fanno sapere che le versioni della Legge di Bilancio 2023 che stanno circolando in queste ore potrebbero alla fine non corrispondere al reale contenuto della manovra, e che per avere delle certezze è necessario attendere l’approvazione del testo definitivo che arriverà in Parlamento entro un mese circa.

Legge di Bilancio 2023: le grandi opere

Quanto alle misure in legge di bilancio riguardanti le infrastrutture, troviamo la rapida ricostituzione della Società Stretto di Messina, cui è legato lo stop ai contenzioni pregressi inerenti la mancata realizzazione del ponte sullo stretto, e la possibilità di un aumento di capitale di Anas ed Rfi.

Il governo di Giorgia Meloni ha ritenuto necessario anche prevedere in manovra economica un intervento per accelerare i lavori per la realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione (TAV), con la scadenza del 31 marzo per ottenere l’autorizzazione del Cipess al terzo lotto.

Sono inoltre previste misure a sostegno dei territori colpiti dai terremoti degli ultimi anni, tra cui la proroga delle agevolazioni per Ischia.

Nella bozza della manovra anche il potenziamento dell’assegno unico per figli a carico

Nell’ultima bozza della manovra economica del governo Meloni appaiono anche le preannunciate misure a sostegno delle famiglie con figli, ed inizia quindi a prendere forma il potenziamento dell’assegno unico per i figli a carico.

Il nuovo esecutivo ha deciso di aumentare l’assegno del 50% per il primo anno di vita del bambino. Viene prevista una maggiorazione del 50% anche per le famiglie numerose, cioè quelle in cui sono presenti tre o più figli, nel qual caso il 50% sarà destinato ai figli da 1 a 3 anni, ma solo nei nuclei familiari con Isee che non supera il tetto dei 40 mila euro.

Proroga del fondo di garanzia per le Pmi

Sembra che nella Legge di Bilancio 2023 troverà spazio anche la proroga del Fondo di garanzia per le Pmi anche per il prossimo anno. Le funzioni dovrebbero restare le stesse di prima, ma viene abbassato il budget, con uno stanziamento complessivo di 800 milioni di euro invece di 1 miliardo come si era detto fino a qualche giorno fa.

Legge di Bilancio 2023, il problema delle coperture

Resta ancora da capire come il governo Meloni riuscirà a sciogliere il nodo coperture, infatti dalla lettura delle tabelle del Documento programmatico di bilancio non è emerso un quadro chiaro per quel che riguarda le risorse a disposizione che si andranno ad aggiungere ai 21 miliardi a deficit.

Anche l’ultima bozza infatti non specifica quali saranno le fonti di finanziamento su cui il governo di Giorgia Meloni intende fare affidamento per recuperare gli altri 9 miliardi necessari per le misure inserite in legge di bilancio.

Parte delle risorse dovrebbe arrivare attraverso risparmi di spesa, a cominciare dal ridimensionamento del Reddito di Cittadinanza, ma per quanto riguarda gli extraprofitti che dovrebbero essere portati al 35%, portando la base imponibile dal fatturato agli utili, ancora non troviamo nulla di definitivo.

Sparisce nel frattempo la norma sul contributo di solidarietà temporaneo, che secondo alcune indiscrezioni doveva essere fissato al 33%, mentre appare un nuovo balzello sulle assicurazioni, che è il secondo in legge di bilancio. Si tratta dell’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita introdotta nel 2002, che fino ad oggi era allo 0,45% e verrà portata allo 0,50%, ma da lì arriverà solo qualche centinaio di milioni di euro.

La legge di bilancio al voto in Parlamento entro il 23 dicembre

Vediamo quindi quali sono le prossime tappe che porteranno all’approvazione della Legge di Bilancio 2023. Dovremmo giungere all’illustrazione del provvedimento e alla presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari entro il 2 dicembre.

Poi dal 5 al 7 del mese la commissione Bilancio si occuperà dell’ammissione e della segnalazione delle proposte di modifica, e pare vi sia un accordo sul consentire un emendamento per deputato, il che significa un massimo di 400 emendamenti, suddivisi in base al numero dei componenti dei gruppi.

L’esame in commissione dovrebbe essere dal 12 al 16 dicembre, mentre dal 19 al 21 dicembre il testo dovrebbe arrivare in Aula, per essere votato entro il 23 dicembre, con la trasmissione in Senato per l’esame lampo che deve concludersi entro il 31 dicembre.

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