Sconti fiscali con la riforma del Fisco 2024: ecco cosa si potrà ancora detrarre e cosa no

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Sconti fiscali e detrazioni 2024 - BorsaInside.com

Il Governo ha messo in agenda una significativa riforma fiscale che mira a ridurre l’Irpef a partire dal 2024. Uno degli aspetti principali di questa riforma è l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito sotto un’unica aliquota.

Questa mossa avrà un impatto diretto su tutti i contribuenti, poiché comporterebbe una diminuzione dell’imposta su redditi fino a 28.000 euro. Tuttavia, è fondamentale trovare le risorse necessarie per coprire questo significativo taglio fiscale.

Quali sono i quattro pilastri della manovra economica 2024

Il governo ha l’intenzione di realizzare questa riduzione dell’Irpef riducendo parte delle detrazioni al 19%, che i contribuenti attualmente utilizzano per ridurre l’imposta da versare.

Il Ministro dell’Economia, Giorgetti, ha dichiarato alla stampa il 10 ottobre scorso che sarà necessario uno sforzo considerevole per controllare la spesa pubblica, dato che le quattro principali pietre angolari della manovra richiedono risorse finanziarie significative.

Il governo mira a ottenere la sostenibilità del debito pubblico intervenendo su quattro importanti aspetti:

  1. Accorpamento dei primi due scaglioni Irpef: Questa modifica fiscale prevede l’unificazione dei primi due scaglioni di reddito in un’unica aliquota.
  2. Taglio del cuneo fiscale: Il governo sta lavorando per ridurre il cuneo fiscale, ovvero il divario tra il costo del lavoro per l’azienda e il netto che il lavoratore effettivamente riceve.
  3. Rinnovo dei contratti pubblici: È previsto un rinnovo dei contratti pubblici, che avrà un impatto significativo sull’economia e sul bilancio dello Stato.
  4. Pacchetto famiglia: Questo pacchetto comprenderà misure volte a sostenere le famiglie italiane.

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Come cambiano le detrazioni fiscali

Il governo non intende eliminare completamente le detrazioni al 19%, ma piuttosto abbassare la soglia di reddito necessaria per potervi accedere. In questo modo, il numero di contribuenti che possono beneficiare di queste detrazioni diminuirà notevolmente. Tuttavia, sembra che gli sconti rimarranno invariati per le spese sanitarie, familiari, per l’abitazione e per i lavori di risparmio energetico.

Portare i primi due scaglioni di reddito all’aliquota unica del 23% comporterà una riduzione delle detrazioni fiscali che i contribuenti possono richiedere nella dichiarazione dei redditi. Al fine di proteggere le fasce di popolazione a reddito più basso, il governo sta considerando l’opzione di abbassare la soglia di reddito necessaria per accedere a queste detrazioni da 120.000 euro a 100.000 euro.

Attualmente, superata la soglia dei 120.000 euro, le detrazioni Irpef diminuiscono man mano che il reddito aumenta e si annullano completamente quando si raggiunge il limite di 240.000 euro. Riducendo la soglia a 100.000 euro, il governo può ottenere risparmi significativi. Tuttavia, è importante sottolineare che, come evidenziato nella Nadef 2023, sarà necessario affrontare anche le 626 spese fiscali che gravano sul bilancio pubblico.

Questo non rappresenta l’unica alternativa in fase di valutazione, ma è una delle opzioni che il governo sta esaminando. Nei prossimi giorni, verranno probabilmente esplorate altre alternative per determinare il percorso migliore per coprire la riduzione dell’Irpef.

Con questa riforma fiscale, il governo si propone di bilanciare la necessità di ridurre l’onere fiscale sui contribuenti e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, mantenendo un occhio attento alle spese e alle detrazioni fiscali.

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