Crisi argentina e lira turca, i problemi si fanno sempre più seri

Globalmente, le azioni internazionali hanno chiuso su livelli inferiori nella scorsa settimana, sebbene gli indici statunitensi abbiano archiviato la settimana in modo piatto. Gli eventi recenti sulla valuta argentina sono stati un focus da parte degli analisti, in grado di condizionare (probabilmente) anche le attuali settimane: ricordiamo che la scorsa settimana la banca centrale del Paese ha sollevato il tasso di interesse tasso dal 45% al ​​60%, a causa del deprezzamento del tasso di cambio di circa il 20%. Un comportamento che ha determinato un sentimento negativo nei mercati finanziari, e ha creato un’ondata di vendita per gli asset più rischiosi.

Tendenza negativa anche per la lira turca, scesa ancora nella giornata di giovedì, salvo poi correggere parzialmente il tiro nella giornata di venerdì.

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La settimana passata

Le esportazioni di petrolio greggio sono risultate in calo, mentre gli importatori hanno evitato l’Iran per timore di essere aggiunti alla lista dei “nemici” commerciali di Trump. L’USD è rimasto vicino al minimo dell’ultimo mese contro euro, mentre lo yen è salito dopo l’accordo tra Stati Uniti e Messico. L’oro è calato dai massimi di due settimane, quando il metallo prezioso diventò più costoso per gli acquirenti nel più grande consumatore del mondo, la Cina, in seguito alla stabilizzazione del cambio tra dollaro e yuan.

Sul fronte azionario di Wall Street, Caterpillar cede il 2% e Boeing lo 0,7%. Le azioni Deere sono calate dell’1%. Le azioni tecnologiche di Alibaba sono scese del 3,2% e anche Netflix è andato giù per l’1,5%. Il governo degli Stati Uniti è sembrato poi intenzionato a imporre nuove tariffe su prodotti di importazione cinese per 16 miliardi di dollari in varie categorie. Come era lecito attendersi, la Cina ha reagito con nuove tariffe per un valore equivalente.

Nel Regno Unito, il governo sta prendendo provvedimenti per preparare il pubblico e le aziende per un possibile scenario di Brexit no-deal, creando incertezza per la valuta del Paese.

Focus principale questa settimana

I dati economici USD di questa settimana includeranno gli aggiornamenti statistici di agosto ISM manifatturiero e di produzione non manifatturiera (martedì e giovedì). Mercoledì avremo invece i dati sul commercio di luglio. Molto importante sarà anche la pubblicazione dei dati sull’occupazione non agricola, per giovedì, e i dati sul mercato del lavoro di agosto per venerdì. Attenzione anche sui tanti discorsi dei membri del FOMC, che probabilmente aggiungeranno volatilità al mercato.

In area euro, la settimana fornirà vari aggiornamenti sul settore privato, con i dati PMI. I dati sulle vendite al dettaglio di luglio dall’Eurozona verranno pubblicati mercoledì, mentre il giorno dopo avremo gli ordinativi industriali in Germania. I dati del PIL del 2 ° trimestre, i dati del commercio e quelli della produzione industriale usciranno il giorno successivo.

Detto ciò, anche la Brexit finirà con l’essere nuovamente al centro dell’attenzione, con eventuali commenti o notizie negative che andranno probabilmente ad oscurare tutti i dati economici della settimana.

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