Forex Dollaro 2019, tutte le previsioni dei cambi per i prossimi mesi – Lombard Odier

Come sarà il Forex Dollaro 2019? Quali saranno le previsioni Forex EUR/USD 2019 e quelle dei principali cambi valutari con il cross sul dollaro?

Cominciamo dalla coppia più negoziata, EUR/USDEuro / Dollaro, per cui Lombard Odier ha una stima evidentemente rialzista. Secondo gli analisti dell’istituto, infatti, l’euro dovrebbe ottenere beneficio sia dalla conclusione degli acquisti di attività da parte della Banca Centrale Europa e sia dal rimbalzo della crescita economica sulla scia delle robuste dinamiche della domanda regionale.

Non solo. Probabilmente a dare supporto sarà anche il ritorno degli afflussi di portafoglio, a sua volta in parte influenzato dall’interruzione da parte della BCE dell’esclusione degli investitori stranieri dal mercato obbligazionario. Tra gli altri punti determinanti che sono citati da Lombard Odier, anche le prospettive del futuro inasprimento della policy monetaria d parte della stessa banca di Francoforte, peraltro in un momento in cui la Federal Reserve si avvicinerà alla fine del ciclo rialzista. Infine, non bisognerà sottovalutare la debolezza generalizzata del dollaro.

Passando ad un’altra coppia di principale riferimento per il dollaro, quella GBP/USDSterlina / Dollaro, per cui Lombard Odiera ha una visione rialzista. Le motivazioni sono innanzitutto da ricercarsi nella propria previsione di una soft Brexit: uno scenario non ancora certo, ma che se verrà verificato potrà condurre la coppia valutaria in una situazione di beneficio, influenzata anche dalla revisione del mercato al rialzo dell’attesa traiettoria dei tassi della Banca d’Inghilterra. Di contro, se lo scenario non fosse quello di una soft Brexit, bensì di una hard Brexit, l’uscita disordinata dall’UE spingerebbe la coppia GBP/USD al ribasso tra 1,15 e 1,20.

Giungiamo dunque al cambio USD/JPYDollaro – Yen, per cui Lombard Odier ha uno scenario ribassista. Gli analisti ritengono che lo yen si apprezzerà nel corso del 2019 a causa della sottovalutazione sostanziale (il 15% in base alle stime di Lombard Odier) e delle probabili modifiche aggressive (di scarsa entità) a livello di comunicazione della politica monetaria della Bank of Japan, che potrebbero variare inizialmente il programma di gestione della curva dei rendimenti, al fine di controbilanciare l’impatto negativo della sua policy larga e permissiva sul settore degli istituti di credito. Potrebbe inoltre giocare un ruolo favorevole per l’apprezzamento dello yen la volatilità a livello di sentiment di rischio, che sono tipicamente in grado di caratterizzare le fasi finali del ciclo americano.

Rispetto alla coppia USD/EUR, Lombard Odier sostiene inoltre che la corona norvegese e la corona svedese dovrebbero assumere un approccio ribassista. La socicetà rammenta che le due valute nordiche sono state negoziate al di sotto del fair value per diversi anni a fronte di politiche relativamente permissive rispetto ai fondamentali sottostanti.

Per il 2019, in uno scenario di graduale normalizzazione della policy monetaria, dovrebbe dunque concretizzarsi quanto sopra. Non mancano però i pericoli: il principale per la NOK – corona norvegese è certamente rappresentato dai prezzi del petrolio. Lombard Odier sostiene che vi possa essere nel 2019 un rimbalzo intorno a USD 75 al barile, ma in caso contrario, la corona norvegese potrebbe subire delle pressioni. I prezzi del petrolio in calo o ancora deboli dovrebbero indurre gli investitori ad assumere una posizione ribassista sulle valute nordiche.

Concludiamo infine con la coppia valutaria CAD/USD – Dollaro canadese / Dollaro statunitense, per cui Lombard Odier punta su una posizione rialzista. L’analisi si sofferma sul fatto che i fondamentali economici del Canada sono ancora molto robusti e che l’istituto monetario centrale rimane ancora improntato in una “modalità inasprimento”. Nonostante ciò, lo scenario non ha favorito la solidità della valuta a causa del crollo del prezzo del petrolio. Il rimbalzo previsto nel prezzo del petrolio dovrebbe dunque indurre una situazione di vantaggio per il dollaro canadese, con un fair value ritenuto esser pari intorno all’1,25 rispetto allo USD.

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