Il clima nel mercato degli investimenti finanziari sta diventando gradualmente meno favorevole all’assunzione di rischi, dopo la diffusione dei dati cinesi sui PMI, che rilevano la flessione, nel mese di aprile, dopo l’incremento del mese di marzo. È anche per questo motivo che nelle ore successive a tale pubblicazione lo yen ha cercato di rafforzarsi contro il dollaro statunitense, cercando di giocare il suo consueto ruolo di safe haven in condizioni di sviluppo dell’avversione al rischio.
Per quanto concerne il cambio euro dollaro, non sfugge come la nuova indagine di fiducia della Commissione Europea abbia visto un ulteriore calo nell’industria. Caute, ancor più che nel recente passato, sono le attese di produzione, a riflettere un andamento degli ordinativi che pare essere debole, con scorte in aumento. Il secondo trimestre dovrebbe profilarsi estremamente debole per l’economia dell’area euro, a margine di un primo trimestre che apparirà migliore di quanto è in sostanza, a causa di fattori transitori non ripetibili (si pensi all’incremento delle scorte causa Brexit, o a condizioni meteo più miti del passato). Ad ogni modo, nonostante dati macro peggiori del previsto, l’euro ha cercato il recupero contro dollaro, e non è detto che non possa farlo anche nei prossimi giorni.
Previsioni EUR/USD
Rammentiamo in tal proposito come sia imminente la conclusione della riunione FOMC. A nostro giudizio, è bene non attendersi alcuna novità sostanziale sia sul fronte dei tassi sia su quello del bilancio. Il messaggio che dovrebbe emergere a margine di questo meeting è quello di tassi fermi per tutto il 2019, senza ulteriori indicazioni per un bias né verso l’alto né verso il basso.
La conferenza stampa dovrebbe dunque ribadire i messaggi sulla normalizzazione del bilancio che erano già stati annunciati nell’ultimo meeting, lasciando invece aperta la decisione riguardo alla durata ottimale del portafoglio titoli.
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